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- ARBITALIA presenta
- da e per IL MONDO ALBANESE
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- Gli
Arbėreshė della Calabria - SAN DEMETRIO CORONE
SPAZIO A CURA
DI GENNARO DE CICCO
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PERSONALE DELLO
SCULTORE KOSOVARO HEVZI NUHIU A COSENZA
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Inaugurata presso lAssociazione dArte e
Libero Pensiero il Graffio
la mostra dello scultore italo-albanese Hevzi Nuhiu.
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La personale:
Sculture fra arcaicitą e modernitą
resterą aperta al pubblico fino al 30 settembre.
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Lo scultore Hevzi Nuhiu, nato nel 1956 in
Kossovo, compiuti gli studi presso lAcademia di Skopie in Lingua e
Letteratura Albanese, č giunto tra gli arbėreshė della Calabria nel
1983.
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Attualmente vive e lavora a San Demetrio
Corone.
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La sua passione per la scultura in legno č
anche la sua professione.
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Per descrivere il suo amore per i paesi
arbėreshė si č servito dei bassorilievi ed ha rappresentato, con molta
bravura, paesaggi, personaggi storici e scene di danza.
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Hevzi Nuhiu ha esposto in numerose mostre
in Italia e allestero.
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Nel 1990 ha ricevuto il Premio Calabria
produce.
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Nello stesso anno ha stretto amicizia con
il Maestro Ibrahim Kodra che č diventato importante punto di
riferimento della sua evoluzione artistica.
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Con il pittore albanese lo legano profonde
affinitą etniche e culturali.
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Nel 1993 nella sala della Promoteca del
Campidoglio il cardinale Tonino Esilio gli ha consegnato il Premio
Internazionale Scanderbeg.
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Nel corso della sua carriera ha
partecipato a mostre collettive con Guttuso, Trecani, Kodra, Migneco,
Spatari, Filona, Cersosimo, Canonico, Andrea Biffi, Federico Barile ed
altri.
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Larte e la tecnica dello scultore
kosovaro consistono nel formare, operando sul legno con lo scalpello e
altri strumenti, forme o figure tridimensionali.
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Egli utilizza legni di olivo, di noce, di
abete e di castagno per creare sculture e bassorilievi.
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Le sue mani da artista trasformano
tronchi e ceppi di alberi, raccolti nei campi e nei boschi, in seducenti
figure femminili e riescono a dare vita e movimento a uomini, donne e
bambini che da forme amiche si trasformano in miti della fantasia.
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La sua opera č una sorta di viaggio
sospeso tra memoria e futuro.
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LAlbania e il Kosovo agiscono in maniera
profonda sullartista, costituendo il suo retroterra culturale.
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Gli ultimi lavori che rappresentano la
tragedia del popolo Kosovaro, espressione di unarte matura e
consolidata, restano una testimonianza delle atrocitą della pulizia
etnica e si proiettano nel tempo sotto forma di ammonimento.
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- GENNARO DE CICCO
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