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Gli Arbëreshë della Calabria - SAN DEMETRIO CORONE

PAGINA A CURA DI ADRIANO MAZZIOTTI

ISTITUITO  L’ARCHIVIO DEL PATRIOTA  DOMENICO MAURO

Con una semplice ma sentita cerimonia, seguita da un pubblico attento e partecipe, è stato ufficialmente presentato  presso la sede dell’Archivio di Stato di Cosenza l’inventario della biblioteca privata di  Domenico Mauro, (S. Demetrio C. 17/12/1812 – Firenze 17/1/1873), eminente figura del secolo decimonono in Calabria; tra i protagonisti dei moti  del 1848 in questa regione , difensore della Repubblica Romana, amico di Garibaldi e deputato del Regno d’Italia.

L’iniziativa,  promossa nel quadro delle attività previste dal progetto “Domenicarchivio”, realizzato dall’Ufficio Centrale per i beni archivistici del Ministero per i Beni culturali d’intesa con l’Archivio di Stato di Cosenza, inserisce nel mosaico della storia del Risorgimento calabrese un tassello di notevole interesse. Il materiale, ordinato e inventariato, sarà la fonte più attendibile per le istanze di quanti si cimenteranno in studi e ricerche  sulla  poliedrica personalità del patriota, letterato e giornalista sandemetrese.

Pier Emilio Acri, che assieme al direttore dell’Archivio, Assunta Cairo e alla collega Lucrezia Francesca Leo ha curato il lavoro di riordino, ha coordinato la manifestazione e tracciato a grandi linee un esauriente profilo bio-letterario di Domenico Mauro, ricordando le tappe salienti della sua vicenda umana. Da studente in quella “fucina di diavoli”, come fu definito dai borboni anni dopo il Collegio di Sant’Adriano, all’esperienza universitaria a Napoli, dalle prime pubblicazioni che lo pongono come caposcuola del Romanticismo calabrese all’intensa attività cospirativa e quindi all’arresto. L’elezione di deputato nella Prima Assemblea Costituente, lo scontro con i borboni a Campotenese, in cui il fratello Vincenzo trovò la morte, poi l’esilio in Grecia. Da qui il ritorno in Italia, la partecipazione assieme all’altro fratello Raffaele alla spedizione dei Mille di Garibaldi, l’elezione in due legislature a deputato al Parlamento Nazionale, quindi Firenze, dove a 61 anni il nostro chiude la sua esistenza terrena e le sue spoglie riposano nel cimitero monumentale di S. Miniato al Monte.

L’importante materiale documentaristico, che abbraccia il periodo dal 1780 al 1924, è suddiviso in cinque  distinte serie. L’epistolario, ricco di oltre 150 lettere originali, tra cui cartoline postali e telegrammi di grande rilevanza storico- letteraria, nazionale e internazionale, viste le firme  di corrispondenti italiani e stranieri quali  Niccolò Tommaseo, Giovanni Nicotera, Vincenzo Padula, Carlo Pisacane ed altri, assieme alla trascrizione in francese e alla relativa traduzione italiana di una lettera di Victor Hugo. La seconda serie raccoglie le opere a stampa e manoscritte, comprendenti i lavori tra i più significativi del Mauro: “Vittorio Emanuele e Mazzini”, autentico itinerario politico all’indomani del periodo rivoluzionario 1848/’49. “Concetto e forma della Divina Commedia”, che colloca l’autore fra i maggiori studiosi di Dante in quel periodo, e il più noto e studiato “Errico. Poemetto in cinque canti”.

Nella terza serie trovano posto le carte familiari e varia (1821-1905), riguardanti il patrimonio familiare e la sua amministrazione, le controversie giudiziarie, lettere del fratello Raffaele,  elogi funebri e l’inaugurazione di una lapide in onore di Domenico e dei “Martiri Albanesi”. Nella quarta serie l’illustre sandemetrese si impone come giornalista. Fondatore, direttore e proprietario de “Il viaggiatore”, nonché autore di pregevoli pezzi di politica, costume e critica letteraria pubblicati su varie testate nazionali. L’inventario si conclude con la quinta serie: raccolta di fotografie di membri della famiglia Mauro,  personaggi e persone. Si tratta di 172 foto che arricchiscono un archivio già ragguardevole qualitativamente.

La manifestazione  ha registrato gli interventi dello storico Gustavo Valente; di  Giovanni Sapia, presidente dell’Università popolare di Rossano; di Salvatore Bugliaro, presidente del Club del libro della Sibaritide; di Mario Spizzirri e Francesco Altimari, rispettivamente ricercatore e  prorettore dell’Università della Calabria.   

Al termine dell’incontro, da parte del vice direttore dell’Archivio, dott.ssa Arcuri  e della signora Baldassarre, il lavoro di raccolta e riordino è stato  ufficialmente consegnato  alla signora Anna Maria Pagliaro in Mauro, accompagnata dalle figliole, Lucia e Chiara, moglie del compianto avv. Domenico Mauro junior, scomparso a 41 anni nel gennaio del 1994, che con grande rispetto e amore ha conservato le polverose carte del suo illustre avo, oggi tornate a “parlare” anche grazie alla volontà della  consorte di rispettare la memoria del marito ed esaudire un suo grande  desiderio:   ordinare e tramandare “i tesori di famiglia”, che potranno essere tra non molto consultati nell’ istituendo Centro Studi Risorgimentali, ubicato nell’antico palazzo avito. Presenti alla cerimonia anche le due sorelle dell’indimenticato avv. Domenico, Chiarastella ed Emilia  assieme alle rispettive famiglie.

 

SAN  DEMETRIO  CORONE  18/11/2000                                                      Adriano Mazziotti

 

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