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Shtėpia e Arbėreshėve tė Italisė La Casa degli Albanesi d' Italia  

 

Il folklore

La coscienza di appartenere a una comune etnia, alla nazione albanese, al gjaku ynė i shprishur, non era mai venuto meno. Ciņ si evince anche dal folklore, specchio della vita di un popolo e depositario della sua memoria storica. Interessanti e numerose sono al riguardo le testimonianze che si riferiscono alla presenza di questo motivo nel folklore arbėresh.

Il pił famoso dei canti epici arbėreshė č il cosiddetto "Canto di Scanderbeg" che ricorda un episodio della lunga guerra turco-albanese, e cioč il terzo assedio della cittą di Croja (27 aprile 1467).

Tra i canti leggendari pił diffusi in area arbėreshe e che hanno riscontro nel folklore dell' area balcanica, ricordo il motivo di Costantino il piccolo, noto in Albania come la ballata di Ago Ymeri, che canta il riconoscimento del marito con la moglie dopo anni di attesa, e il motivo di Costantino e Jurendina (o Garentina), in Albania conosciuto come Kostandini e Dhoqina o Halil Garrija, in cui il giovane, per mantenere la promessa ('besa') fatta alla madre da vivo, si alza dalla tomba e le riporta la figlia sposata in terra straniera.

La poesia e la novellistica popolare hanno rappresentato nel passato il canale espressivo pił immediato e spontaneo dei valori che stanno alla base della cultura arbėreshe. Esse esprimono i modi di vivere e di pensare di queste comunitą, sulle quali si č oggi abbattuto il progetto etnocida della societą del profitto, che rischia di annientare questo antico e peculiare patrimonio di civiltą, che andrebbe invece seriamente tutelato e valorizzato.

Trova: Altimari, Bolognari, Carrozza, L' esilio della parola, 1986, ETS, Pisa.

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