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1998

Lettera aperta all'on. Romano Prodi, Presidente del Consiglio 
ed ai Segretari Nazionali dei Partiti dell'Ulivo


Nel 1995 - quando rispondemmo con entusiasmo all'invito dell'Ulivo di ritornare all'impegno politico attivo - eravamo convinti che l'incontro di culture democratiche diverse, già sperimentate nella storia d'Italia e consacrate nella nostra Costituzione , potesse avviare un processo di rinnovamento profondo della politica italiana: la speranza di "uscire dall'incertezza tutti assieme con più partecipazione, con più democrazia. Sono le parole che Romano Prodi ha scritto nella presentazione delle tesi che discutemmo per la definizione della piattaforma programmatica.
E' stata questa speranza che ha spinto molti di noi verso l'adesione ad un programma non semplice frutto di una mediazione ma risultato di una "nuova comune cultura di governo".

La prima fase governativa ha privilegiato l'assestamento economico per un obiettivo storico: entrare stabilmente in Europa; è stato un grande risultato politico soprattutto in relazione al punto di partenza. Certamente i sacrifici attuali rappresentano un investimento per il futuro e il dibattito in corso all'interno della coalizione governativa induce a sperare che sia ormai giunto il momento di cominciare a capitalizzarli, per innalzare la qualità della vita dei soggetti più deboli.

L'Ulivo deve ora vincere la sua vera battaglia:
realizzare politiche sociali che, rompendo con le forme di assistenzialismo clientelare tipiche del passato, siano in grado di creare stabili condizioni ed occasioni di lavoro valorizzando le capacità innovative delle nuove generazioni.
Oggi però assistiamo ad un assalto senza precedenti della politica "vecchio stampo", che sta seminando ad ogni passo delle mine sempre pronte ad esplodere!
Dobbiamo riflettere sulla legittimazione democratica del centro-destra quando reagisce in modo così irrazionale alle sentenze di condanna del suo leader Silvio Berlusconi, erede a pieno titolo di quella cultura che ha destinato fiumi di danaro alle casse dei partiti e ai gruppi di potere che li controllavano, sottraendoli a quegli interventi che potevano promuovere lo sviluppo anche del Mezzogiorno per prevenire ed eliminare le cause strutturali della povertà e della devianza.
Le posizioni assunte nel corso della Commissione Bicamerale erano premonitrici della volontà che si mascherava dietro "certe richieste", soprattutto in tema di giustizia e di poteri costituzionali.

Ora il Polo, orchestrato da Berlusconi e dalla "novità politica" di Cossiga, con la richiesta della Commissione parlamentare su Tangentopoli ha manifestato la volontà di attaccare frontalmente quei magistrati che finalmente stanno attuando l'affermazione che campeggia in tutte le aule dei nostri tribunali: LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI (anche per i politici!). E' questa la via maestra che il Polo ha scelto per destabilizzare l'assetto democratico dello Stato, così faticosamente costruito in questi anni.
Quando si lancia con tanto livore l'accusa di esistenza di una magistratura "di regime" si ha la sensazione che non si voglia tanto difendere l'on.le Berlusconi , quanto minare alla radice l'indipendenza di chi sa perseguire collusi e corrotti, finanziamenti ed arricchimenti illeciti senza guardare allo status sociale e politico degli indagati.
Ed allora che serve oggi una Commissione parlamentare su "Tangentopoli"? e soprattutto a chi serve? L'Ulivo risponda con forza a questa ennesima richiesta del polo, senza distrarsi dai problemi da affrontare (lavoro, Mezzogiorno,formazione e giustizia sociale).

No dunque ad un Commissione parlamentare i cui scopi sono ben chiari a tutti: riportarci indietro "ai bei tempi" in cui c'erano tanti giudici amici dei potenti, a cui si anticipavano informazioni riservate, con cui si trascorrevano vacanze insieme scambiandosi regali, capaci di far tacere le coscienze.
Bari, 2 luglio 1998                         

                                                                                                                Carlo Paolini
                                                                                                           Coordinatore Cittadino
                                                                                                             Movimento per l'Ulivo
                                                                                                   
L'Arca Centro di Iniziativa Democratica