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Dalla storia alla realtà attuale:
potenza  o  potenze ?

   La dissoluzione del centralismo napoleonico, sancita dal Congresso di Vienna (1815), dava il via a nuove alleanze che tendevano  all' equilibrio tra le potenze con interessi contrari in Europa.

   Un secolo dopo, al termine della grande guerra, il potere economico americano  e giapponese raggiungeva un forte incremento, favorito dalla scomparsa del fervore mercantile inglese e tedesco centrato in oriente: nuovi equilibri!

   Dopo il secondo conflitto mondiale si verificano due fenomeni che caratterizzano altri nuovi equilibri: da un lato l'Occidente contro l'Europa dell'Est ed i suoi satelliti e dall'altro l'O.N.U., articolato tra Assemblea generale e diritto di veto delle superpotenze.

   Dopo la caduta del muro di Berlino

quali nuovi equilibri? 

Mentre l'Europa si corrobora di una moneta unificante ed avvia la sua "costituzione" di popoli che tendono all'unità, sorgono rapporti tra l'Europa e gli U.S.A. che dovranno trovare un nuovo assetto non più regolato da patti unilaterali, commerci preferenziali e rapporti militari all'ombra della Nato.

   I popoli dell'Est -che si preparano ad entrare nell'Unione Europea- mostrano tendenze filostatunitensi, tendenti a rafforzare la loro collocazione all'interno dell'unione; gli Stati Uniti non disdegnano di elaborare collateralismi dichiarati, oggi, ai fini della guerra preventiva.  

 Come possiamo interpretare la dinamica di promesse e di richieste tra la Turchia e  l'amministrazione statunitense?

   Io credo che George W. Bush abbia già ottenuto la sua prima vittoria, anche se non del tutto definitiva! 

Vediamo per quali ragioni:

L'Europa, come potenza politica, tenderà verso l'Oriente e verso il continente africano: dunque nuovi assetti, nuovi baricentri economici.

    L'Euro potrebbe diventare la moneta degli scambi energetici: pagare in Euro il petrolio e/o altro.

Il ruolo statunitense fletterebbe al livello di comprimario con grave pregiudizio della sua potenza economica stabilizzante e destabilizzante, radice dei privilegi per l'approvvigionamento energetico.

Qual è la morale della pax americana? 

   Potremmo affermare che è quella di una pace con molti "se" e molti "ma":

   cioè a condizione che l'Europa non sia più forte e potente degli U.S.A. 

   Ben venga dunque la guerra dichiarata all'Iraq di Saddam Hussein, se aiuta a destabilizzare la "potenza-Europa"...

   Nel periodo classico l'agorà (la piazza) decideva della guerra e della pace: oggi i "berlusconi" piccoli e grandi guardano alla piazza… alla piazza virtuale dei sondaggi oscuri, non misurabili e controllabili… Non vale per loro la piazza, anzi le piazze, quando a milioni i cittadini e le cittadine sventolano le bandiere della Pace, della Giustizia e della Libertà dell'informazione!

   Attento presidente Berlusconi... attento a non fare il gioco di chi vuole, per interessi di parte, un'Europa subalterna, con un potere ed una moneta deboli, confinata geograficamente entro scacchieri a forte dominazione "del re":  attento a non passare alla storia come costruttore altrui perché allora... Addio sogni di grandezza! 

Non crediamo sia importante essere citati sui libri di storia ad ogni costo!

Francesco Sofia