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Mario Botta nato a Mendrisio nel 1943, è indubbiamente il più noto degli architetti ticinesi in campo internazionale. Sin dall'inizio una spiccata versatilità congiunta a una grande professionalità nel campo dell'architettura, del design e dell'urbanistica si accompagnano in Botta a una caratteristica davvero rara per un architetto: quella di saper parlare di architettura quasi come un profeta che annuncia la dottrina del costruire per i bisogni essenziali dell'uomo.All'origine dello stile di Botta ritroviamo l'influsso di tre grandi maestri. Egli ebbe la fortuna di laurearsi nel 1969, con Carlo Scarpa, da quella esperienza deriva la sua attenzione formale al dettaglio e alla natura dei materiali. 

 

 

 

 

MARIO BOTTA
(1943 Italia)

1982: sedia "Seconda"

1985: Lampada da parete "Shogum"

 

 

 

Sempre da studente, Botta lavorò sei mesi negli atetier di Le Corbusier a Venezia e a Parigi e la prima casa di Stabio è una sorta di omaggio reso al grande maestro. Tuttavia l'incontro con Khan a Venezia esercitò l'influsso maggiore sul linguaggio formale di Botta. Ne deriva il risalto dato alla luce, l'interesse per le possibilità costruttive dei materiali, la predilezione per le geometrie primarie, per l'ordine e l'allineamento.

 

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