SOLOFRA ARCHEOLOGICA. LA PREISTORIA:

Il Paleolitico superiore (circa 35. 000-20. 000 a. C.).

In tenimento naturale del comune di Aterrana, nella bassa valle solofrana, non distante dal colle di Chiangarolo, in una asperrima gola denominata “vallone del Candelito”, nell’aprile del 1978 l’Autore effettua una rara quanto straordinaria scoperta archeologica d’epoca preistorica. Nei pressi di un suggestivo e scenografico riparo sotto roccia, protetto da una poderosa e spettacolare balza calcarea (n. d. A. : rimanda per bellezza e caratteristiche geologiche ai “Balzi Rossi presso Ventimiglia”), sotto uno spesso strato di deposito misto sabbia e pietrisco (circa cm. 90) l’Autore rinviene una sequenza  di focolari stratificati risalenti al Paleolitico superiore. Dai vari strati di cenere e carboni, frammisti a resti di pasto a macrofauna, recupera numerosi utensili litici epocali, attestanti la frequentazione occasionale di cacciatori nomadi del paleolitico superiore, di schietta tradizione tardo-musteriana, evidenziata da una rara sequenza di manufatti a punta, bulini e raschiatoi foliati in selce e quarzite. I resti osteologici, numerosi, evidenziano la preferenza a macrofauna di stanza nelle foreste limitrofe. Frammenti ossei di cervidi (Cervus elaphus L.) e stambecchi (Capra ibex) sono stati restituiti dai vari strati di deposito/abbandono dei focolari, unitamente a rari resti di orso delle caverne (Ursus arctos e spelaesus); rarissima è la scoperta di un frammento fossile di dente di rinoceronte, ipotizzato come elemento ornamentale di collana. Gli esami comparativi macroscopici sono stati effettuati dall’Autore attraverso l’analisi obiettivo/comparativa  degli stessi su elementi similari direttamente studiati nel Museo preistorico di Ventimiglia e nel museo archeologico di san Remo ( reperti litici). Varie analisi comparative sono state pure effettuate nel Museo preistorico di Bergamo e nell’Istituto di Scienze, dipartimento di Zoologia dell’Università di Napoli, per i reperti osteologici più significativi, in attesa di un’ improbabile  campagna di scavi sistematici nell’area preistorica, ribattezzata “ Balzi del Guacci”, dall’amico dr. V. D’Alessio (1978), storiografo locale.

(per approfondimenti si rimanda al testo: F. Guacci, Preistoria e Storia della valle solofrana, Salerno 1979 (vol. II).

 

L’età del Bronzo e la civiltà Appenninica ( XVI-XI a. C. ).

 

Nell’ottobre del 1976 l’Autore rinviene le tracce di un insediamento pastoralistico preistorico, risalente all’età del Bronzo medio. La località denominata “ Passatoia” è situata  in area pedemontana non distante dal corso torrentizio  “rialbo”. I capanni, A e B, hanno restituito una poderosa sequenza di manufatti ceramici d’impasto, comprendente una consistente varietà tipologico-vascolare, in uso fra i pastori della “ cultura  appenninica” del bronzo medio-recente (XVI-XII a. C). Rari frammenti di piccoli vasi presentano la caratteristica decorazione a motivi meandro-spiralici-excisi, propria della cultura appenninica. Grosse situle d’impasto, decorate con semplice cordone ed anse a nastro, documentano una locale officina  per la produzione di situle  per la conservazione di derrate alimentari di varia natura. Molto nutrita anche la tipologia delle anse sopraelevate a nastro, a coda di rondine e ad ascia, tipiche della media e recente età del Bronzo. La produzione di prodotti caseari è attestata da colini e bollitoi, mentre varie fusarole comprovano anche un marginale utilizzo della lana  ovina. Macine basaltiche con relativi macinelli sono state rinvenute in ambedue i capanni e, sporadicamente, in siti inediti. Rarissima l’industria litica testimoniata da nuclei di selce e qualche strumento rifinito (coltellino). La cultura pastorale Appenninica della valle solofrana mostra una  persistenza stratigrafica con proprie connotazioni culturali, tra le più importanti  dell’area  appenninica campana ed irpina.

 


Passatoia :vasetto miniaturistico  


Passatoia:anse di diversa tipologia (capanno A)

 

Per approfondimenti si rimanda al testo: F. Guacci, Preistoria e Storia della valle solofrana, Salerno 1979 -vol. II-.