UN TERRITORIO INEDITO:

Tra Storia e leggenda: la Sabatia di Serino.

 

La ricerca archeologica sul campo risale al 1975, ad opera di Francesco Guacci. Il territorio vallivo e la Storia alle origini di Solofra risultavano del tutto inesplorati o legati a frammentarie ipotesi di antichità, suggestive quanto fantasiose. Il primo studio dell’Autore, edito nel 1974, dal titolo “ Solofra nell’Arte”, riporta una leggendaria versione letteraria sulla fondazione del paese, dovuta a nuclei di abitanti provenienti dalla distruzione della città di “ Sabatia”. I recenti scavi archeologici del sito, conosciuto con l’antico toponimo “Civita”, nel tenimento di Ogliara presso Serino, hanno restituito straordinarie pagine di storia altomedievale.

In un area naturalistica a castagneto, non distante dal fiume Sabato, sono tuttora visibili le poderosa mura di cinta di questo nucleo strategico d’epoca longobarda, con varie strutture abitative riemerse dagli scavi sistematici curati dal prof. Tabaczynski, della scuola polacca di archeologia. I saggi stratigrafici hanno interessato solo una modesta area ove affioravano strutture murarie, la cui tipologia esecutiva ha mostrato un massiccio riutilizzo di materiale d’epoca romana, pertinente a fattorie del periodo imperiale. Numerosa ceramica a bande rosse ed acroma è stata ivi  rinvenuta, databile tra l’VIII ed il IX secolo d. Cristo. Si tratta di resti appartenenti a manufatti ceramici  utilizzati da nuclei di pastori che dimoravano nel “castrum“, munito di poderose torri quadrate disposte lungo il circuito. Il sito archeologico, importantissimo, langue nella totale indifferenza, aggredito da moderni abitati a ridosso delle mura fortificate, realizzate a guardia di importanti   itinerari   e transiti, fra il gastaldato di  Montella  e   la   contea di Avellino, includenti il  “locum Serinum”, verso il gastaldato di Rota ed il suo estremo confine con il  “locum Solofre”.

 

Per approfondimenti si rimanda al testo: F.Guacci, Preistoria e Storia della valle solofrana,Salerno 1979 (vol. II).