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Il Dantum fu progettato nel 1938 da Giuseppe
Terragni e Pietro Lingeri , con interventi scultorei di Sironi. Il progetto
ha il fine di descrivere con i materiali e le leggi dell'architettura il
significato espresso nei versi della "Divina Commedia" di Dante Alighieri,
meno di un terzo della superficie totale del progetto ha infatti una "funzione"
(esposizione e biblioteca), tutto lo spazio rimanente ha solo una "ragione".
Il progetto che sarebbe dovuto sorgere a Roma, lungo Via dei Fori Imperiali,
rimase sulla carta a causa della sconfitta di Mussolini nella Seconda Guerra
Mondiale.
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1 LA SELVA OSCURA
2 LA SALA DELL'INFERNO 3 LA SALA DEL PURGATORIO 4 LA SALA DEL PARADISO 5 LA SALA DELL'IMPERO 6 LA GRADINATA |
Il viaggio comincia, così come
nel poema dantesco, con l'attraversamento della "Selva Oscura" (1), rappresentata
con una fitta trama di colonne.
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(1) SELVA OSCURA |
Dalla Selva si giunge, senza ovviamente discostarsi dal poema, nalla "Sala dell'Inferno" (2). Anche qui ritroviamo delle colonne posizionate però lungo un tracciato geometrico a spirale. Avvicinandosi al centro della spirale è come se le colonne fossero risucchiate da una vortice e sprofondano insieme ai riquadri di pavimento che le sostengono. In questo "sprofondamento infernale" verso il centro della spirale viene coinvolto anche il solaio retto dalle colonne, che "frantumandosi", lascia passare degli squarci di luce che tagliano l'ombra che avvolge la sala. |
(2) SALA DELL'INFERNO |
Attraverso l'interruzione di un muro si entra nella "Sala del Purgatorio" (3), che è trattata allo stesso modo della precedente, ma in negativo. La geometria è la stessa, quella della spirale, ma questa volta ci troviamo in un percorso ascensionale dove i riqudri del pavimento si sollevano verso il centro e gli squarci di luce nella copertura che si aprono sul cielo nascono dalla prossima ascesa verso il paradiso. |
(3) SALA DEL PURGATORIO |
Da qui attraverso un'intercapedine si accede ad un passaggio sempre ascensionale dal quale si giunge nella "Sala del Paradiso" (4). La sala è inondata di luce che filtra in gran quantità attraverso il soffitto vetrato. La pavimentazione sembra essere sospesa, con ogni elemento staccato dall'altro, poggiata sulla "selava" sottostante di cento colonne. Qui invece le colonne sono molte meno e non sono "pesanti" come quelle sottostanti, anzi sono trattate in modo immateriale essendo infatti di cristallo. La luce in questa sala attraversa perciò la materia che viene ridotta ad ombre e riflessi. |
Il percorso dantesco è così
concluso ma, il Danteum prosegue in altre due parti.
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INFERNO | 1.34 MB |
PURGATORIO | 688 KB |
PARADISO | 648 KB |
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