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Introduzione
Proposta di ascolto
Volume I
Volume II
Volume III
Bibliografia
Crediti
Distribuzione

Introduzione. Progetto per un archivio della memoria orale.

Restaurare, conservare, catalogare: questi gli imperativi che sembrano caratterizzare l'ultimo scorcio del nostro secolo, il primo nella storia dell'umanità ad essere riuscito nell'impresa fantastica di fissare il presente e di renderlo seriale attraverso i mezzi di riproduzione meccanica.
Così, per la prima volta, il presente, l'attimo che fugge, può essere riprodotto per un numero indefinito di volte. Quasi il sogno dell'eternità. Ma si scopre presto che non è così: anche questo presente, le immagini in movimento, le voci, possono scomparire per sempre, ritornare nell'oblio se non si interviene per tempo sui supporti, che siano bande magnetiche o pellicole di celluloide, per loro natura deteriorabili.
Ecco dunque moltiplicarsi da ogni parte gli sforzi per salvare questa memoria: l'allarme per la possibile imminente perdita dei capolavori della storia del cinema suscita una serie di iniziative, i vecchi film vengono custoditi in ambienti climatizzati a decine di metri sottoterra, si recuperano i cilindri di cera sui quali sono incise le prime registrazioni musicali, si studiano i materiali per garantire condizioni di conservazione ottimali per i supporti originali, si riversa, si rimasterizza ...
Ma a cosa servirebbe tutto ciò se non si procedesse alla catalogazione di questa quantità infinita di dati sulla nostra memoria, sulla nostra storia. Sarebbe una massa informe incapace di comunicare il suo contenuto. Insomma, per dirla con S.Agostino, il bagaglio del secolo ci opprime piacevolmente, come capita nei sogni.

Madonna - Disegno di Gennaro Vallifuoco In Sardegna questi sforzi sono tanto più importanti per le particolari vicende che hanno caratterizzato la nostra storia recente: infatti negli anni '60-'70 se, da una parte, si procedeva ad una metodica operazione di rimozione del proprio passato e della propria cultura a beneficio della nuova cultura urbana, dall'altra si avviavano una serie di ricerche, di carattere scientifico o amatoriale, che hanno consentito di salvare buona parte di quella memoria che andava velocemente e definitivamente perdendosi.
Oggi dobbiamo riconoscenza a chi in quegli anni andò contro corrente, dedicandosi alla salvaguardia dei più diversi aspetti del nostro patrimonio culturale con passione e metodo, due doti necessarie: la prima perché è il motore che spinge ad agire al di là di ogni remunerazione o immediata gratificazione, la seconda perché raccogliere testimonianze e documenti senza un progetto preciso rischia di essere una fatica vana.
È una fortuna dunque aver potuto accedere al fondo conservato presso la Cattedra di Storia delle Tradizioni Popolari dell'Università di Cagliari e aver potuto mettere a punto questo progetto grazie alla disponibilità e collaborazione delle docenti Enrica Delitala e Chiarella Addari Rapallo e al contributo finanziario dell'Assessorato della Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna.

Il primo risultato di questo progetto, il compact disc di racconti popolari del Logudoro, è stato accolto con grande favore sia presso le scuole dell'isola (alle quali è stato distribuito gratuitamente), sia presso il variegato pubblico costituito da ricercatori, operatori teatrali, semplici appassionati, anche al di fuori della Sardegna.
La selezione di racconti pubblicata su questi CD è l'esito più visibile di un programma che comprende il riversamento da analogico a digitale dei documenti originali custoditi presso la Cattedra sopra citata e la catalogazione completa dei materiali riversati con una analisi dei singoli brani e con l'obiettivo di una immissione in rete dei dati in modo da rendere possibile la consultazione anche a distanza.

Questo lavoro si inserisce dunque nel clima generale che sembra tradurre l'ansia del secolo che volge alla fine, da qui la preoccupazione di trattenere con noi le immagini e le voci alle quali si àncora il nostro ricordo. Il mezzo di riproduzione meccanica corrode forse le nostre capacità di memoria? Può darsi. Ma di certo aiuta a recuperare ciò che era già stato dimenticato. Dei racconti popolari, questi compact disc restituiscono l'esatta versione, quella non manipolata dalla trascrizione, quella che fu realmente pronunciata dal narratore, seppure non in una condizione proprio naturale, perché davanti ad un registratore. La più fedele trascrizione non avrebbe potuto riprodurre l'inflessione della voce, l'intonazione della frase, il ritmo del periodo. Ancor meno avrebbe potuto tramandarci il timbro di quella particolare voce o i rumori d'ambiente, e sono proprio questi gli elementi che aprono una finestra nella memoria, producendo un po' l'effetto della madeleine di Proust. Sono suoni che avevamo dimenticato, suoni che ci spediscono d'un baleno indietro negli anni, suoni che ci riportano alla situazione naturale del raccontare, quella che neanche il compact disc è in grado di riprodurre: il cerchio intorno al focolare, la panca di pietra, la sera, accanto alla porta di casa, una seggiolina nel terrazzo per sedersi accanto alla nonna ... Si stava così, seduti intorno al narratore, disposti a tutto, anche a sentire il nostro racconto preferito modificarsi continuamente. E questa disponibilità era anche del narratore: lui sedeva lì, da tempo immemorabile; senza fretta stava lì, attento ad esaudire le richieste, che fossero o no esplicitamente formulate.
Così, di questo cerchio magico, ciò che restituisce il freddo mezzo digitale non è che una pallida ombra. L'augurio è che questi dischi siano comunque uno stimolo per far rivivere l'arte del narrare, una ragione in più per riprendere ad ascoltare l'infinita varietà della vita, le molteplici ed imprevedibili sembianze della realtà, per imparare a saper ascoltare la mia e l'altrui verità

Enedina Sanna
Archivi del Sud

Il cerchio magico del narrare: una proposta di ascolto nella scuola elementare

La fiaba orale mette in moto una prima forma di creatività a misura della mente infantile, stimola le analogie e fornisce i primi copioni su cui sviluppare una più complessa visione del mondo e di creatività.
Per l'ascolto di questo CD con gli alunni della scuola elementare si suggerisce di creare un'atmosfera di suggestioni, dove la voce che racconta apra e chiuda il cerchio magico del narrare. Si svilupperà così la capacità di ascoltare dall'interno la sonorità del racconto, si coglierà il ritmo e gli effetti fonosimbolici e questi fattori contribuiranno in modo determinante alla comprensione e al piacere dell'ascolto. Nessuna traduzione verrà fatta prima, ma si lascerà che il linguaggio susciti nel bambino un'impressione più profonda e duratura perché ascoltato come suono. Le parole generano delle immagini, delle sensazioni, delle analogie. Le parole usate per raccontare una storia, per descrivere personaggi o sentimenti, non aderiscono completamente a quei personaggi e a quei sentimenti: le parole cercano di esprimere fatti, sentimenti e situazioni, ma lasciano all'ascoltatore il compito di completare e di rifinire. Ed è proprio grazie a questa incompiutezza del linguaggio che un bambino che ascolta una storia ha una sua area per l'immaginazione.
A questo punto, anche se la storia non è del tutto compresa, si inviteranno i bambini a raccontarla, reinventando là dove non sono riusciti a tradurre. Questo approccio permette l'integrazione dell'attività espressivo-creativa con quella cognitiva, dà loro l'occasione di tradurre immagini da un linguaggio simbolico e apre ai bambini la possibilità di individuare, capire ed apprezzare il ruolo della propria cultura tradizionale. Il patrimonio culturale della fiaba popolare va recuperato e valorizzato in quello che ha ancora di attuale e valido.
La fiaba allude al mistero del carattere e delle metamorfosi: la debolezza si trasforma in forza, l'oppressione viene spezzata dall'oppresso, la povertà si trasforma in ricchezza, la bruttezza in bellezza, la fame in abbondanza.
La fiaba popolare è stata per secoli un'iniziazione alla vita, adeguata alle condizioni sociali e culturali delle società agricole-artigianali, ancora attuale sembra questa funzione nella società contemporanea anche se la fiaba moderna elabora nuovi personaggi, ambienti, simboli, rispondenti all'affascinante e contraddittorio mondo tecnologico mass-mediale.
Si è consapevoli che le attuali e future generazioni si confrontano e si confronteranno con fiabe televisive e interattive; queste innovazioni, però, non dovrebbero comportare la perdita dell'abitudine al racconto orale.
E la magia della parola si è voluta fermare in questi CD: nella nostra voce tutto diventa favola, perché in essa nulla di reale può accadere (R.M. Rilke).

Marina Favata
Archivi del Sud

Note bibliografiche

Per un inquadramento generale dei problemi, per una storia degli studi di fiabistica, per l'analisi delle fiabe sono essenziali: S.THOMPSON, La fiaba nella tradizione popolare, Milano, Il Saggiatore 1967; V. PROPP, Morfologia della fiaba, Torino, Einaudi 1966; V. PROPP, Le radici storiche dei racconti di fate, Torino, Boringhieri 1972; M. LÜTHI, La fiaba popolare europea. Forma e natura, Milano, Mursia 1992.
Di carattere divulgativo ma utile per un primo approccio V. PISANTY, Leggere la fiaba, Milano, Bompiani 1993.
Per il rapporto oralità-scrittura, per la distinzione tra fiaba popolare e fiaba letteraria, per gli aspetti linguistici e stilistici si vedano i recenti volumi di C. LAVINIO, La magia della fiaba tra oralità e scrittura, Firenze, La Nuova Italia 1993 e G. CERINA, Cinque saggi nel fiabesco, Cagliari, Cuec 1992 e la bibliografia ivi citata.
Per l'inchiesta promossa dalla Discoteca di Stato si rinvia a A. CIRESE e L. SERAFINI, Tradizioni orali non cantate, Roma, Discoteca di Stato 1975.
Per la classificazione e l'individuazione di tipi e motivi internazionali v. A. AARNE e S. THOMPSON, The types of the folktale, Helsinki, FFC 1961; S. THOMPSON, Motif-index of folk Literature, Bloomington, Indiana University Press 1955-58.
Tra le raccolte di testi sardi si vedano: C. ADDARI RAPALLO, Il bandito pentito e altri racconti popolari sardi, Sassari, Edes 1977; E. DELITALA, Fiabe e leggende nelle tradizioni popolari della Sardegna, Sassari, 2D Editrice Mediterranea 1985; F. ENNA, Sos contos de foghile, Sassari, Gallizzi 1984; Fiabe sarde a cura di F. ENNA e S. MANNUZZU, Milano, Mondadori 1991.
Per una bibliografia sarda fino agli anni '60: E. DELITALA, Gli studi sulla narrativa tradizionale sarda, Sassari, Gallizzi 1970.
Per aggiornamenti bibliografici e studi su vari aspetti della narrativa popolare sarda si rinvia alla rivista "BRADS", Cagliari, Facoltà di Lettere 1966-1993.
Per indicazioni sulla metodologia della raccolta e per questionari specifici: E. DELITALA, Come fare ricerca sul campo, Sassari, Edes 1992.

Crediti

Vorrei esprimere il mio ringraziamento a tutti coloro che in questi anni hanno creduto in questo progetto e in primo luogo alle docenti dell'Università di Cagliari, Enrica Delitala e Chiarella Addari Rapallo, unitamente a quegli studenti che, sotto la loro guida hanno condotto le inchieste che tanto materiale prezioso ci hanno lasciato; ringrazio inoltre per la collaborazione puntuale ed appassionata i soci di Archivi del Sud, in particolare Marina Favata e Antonella Sanna; per il restauro sonoro Enzo Favata ed i suoi collaboratori; per il supporto finanziario, che ci ha concesso di portare a termine il lavoro senza interruzioni, l'Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna. Ed infine il ringraziamento di noi tutti va ai nostri narratori, quelli che abbiamo fermato qui, in questi dischi, e quelli che rimangono incisi con le loro voci nella memoria personale di ognuno di noi.

Enedina Sanna

Contami unu Contu. Racconti popolari della Sardegna

è una produzione di Archivi del Sud
in collaborazione con la Cattedra di Storia delle Tradizioni Polari dell'Università di Cagliari
con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato della Pubblica Istruzione.
Responsabili del progetto:
Consulenza scientifica: Enrica Delitala e Chiarella Addari Rapallo - Università degli Studi di Cagliari.
Restauro sonoro: Enzo Favata.
Coordinamento generale: Enedina Sanna.

Distribuzione

Per la distribuzione dei vari volumi Contami unu Contu contattare:

Associazione Culturale Archivi del Sud
Via degli Orti, 41 - 07041 Alghero (SS)

Tel./Fax +39-079986585
E-mail: archividelsud@tiscalinet.it
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