Recensioni
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E Dio creo' la donna...
Tema del film, presentato in concorso all'ultimo festival di Cannes, è la condizione della donna all'interno della comunita' ortodossa di Mea Shearim, a Gerusalemme, che puo' sintetizzarsi nelle paroledella preghiera che il protagonista pronuncia all'inizio del film "Grazie Dio, che non mi hai fatto nascere donna"; frase, ovviamente emblematica, che racchiude e sintetizza il pensiero ebraico ortodosso sulla donna e sulla prevaricazione dell'uomo nei suoi confronti. Un mondo tutto pensato per l'uomo, dove la donna ha soltanto la funzione di riproduttrice, nel quale gli stessi maschi vivono "chiusi" , al di fuori della realta', tutti dediti alla preghiera e allo studio della Torah. Due reazioni opposte quelle delle protagoniste, l'una, costretta a separarsi dal marito, accetta passivamente cadendo in uno stato mentale e fisico di annientamento; l'altra, spettatrice inerme dell'autodistruzione di Rivka, e vittima, a sua volta, di soprusi maschili, decide di ribellarsi, uscendo dalla comunita', ed è in questa decisione la speranza dell'autore di un cambiamento del suo paese verso l'uguaglianza dei sessi. La narrazione della vicenda è lenta, probabilmente cosi' voluta dal regista per trasmettere allo spettatore , ancor piu' incisivamente, l'atmosfera cupa e di chiusura della comunita', risultando, pero', emozionante e coinvolgente. Intense le interpretazioni delle due protagoniste.
Mara
Taloni |