Recensioni
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Se Parigi avesse il mare sarebbe...
Proiettato al Festival di Berlino, vincitore del David di Donatello per la miglior regia esordiente, e di un Ciak d'oro, questo film è stato una rivelazione-sorpresa del cinema italiano della scorsa stagione, tanto che
alcuni critici, per mania forse di esterofilia, ne hanno avvicinato lo stile a quello di Tarantino e Scorsese.
Girato con dialoghi in dialetto e sottotitolato in italiano, è riuscito ad uscire dalla distribuzione locale e ad approdare in tutta Italia grazie al suo stile rigoroso ed alla riuscita rappresentazione dei caratteri dei
personaggi, colti in un flash della loro quotidianita' e della loro non certo esemplare e felice esistenza; ritratto ben delineato, con punte di sarcasmo e ironia, ma anche di, per cosi' dire, "benevolenza", nei
confronti dei personaggi, che tende un po' ad edulcorare la situazione. Ed infatti, questi piccoli delinquenti sembrano apparire vittime, a loro volta, di una condizione di
vita che parrebbe loro piovuta addosso per caso, tanto da avere comportamenti talvolta comprensivi nei confronti dei loro clienti, tanto che quest'ultimi sembrano apparire piu' squallidi dei loro procacciatori di droga o di giochi d'azzardo, in una
situazione, quindi, paradossale.
Appare una Bari squallida, crocevia di traffici dall'Est, anche attraverso le immagini della citta', evidentemente volute ad hoc dal regista, accompagnate da una colonna sonora martellante, accattivante e scandente i ritmi della narrazione. Comunque un film da vedere che fa sperare in un nostro diverso cinema. Altro che crisi del cinema
italiano... direbbe Nanni Moretti!
Mara Taloni
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