IL MISTERO DELLA CASA SULLA COLLINA
  (The House of the Haunted Hill)

Scheda
Trama
Recensioni
Commenti
Voti

REGIA:    
William MALONE

PRODUZIONE: U.S.A.   -   1999   -   Horror

DURATA:  115'

INTERPRETI:
Geoffrey Rush, Famke Janssen,
Taye Diggs, Peter Gallagher, Ali Larter,
Bridgette Wilson, Chris Kattan

SCENEGGIATURA:
Dick Beebe

FOTOGRAFIA:
Rick Bota

SCENOGRAFIA:
David Classen

MONTAGGIO:
Anthony Adler

EFFETTI SPECIALI:  
Robert Shotak - Dennis Shotak

MUSICHE: Don Davis

Trama

Steven Price, inventore di spaventose attrazioni per parchi a tema, organizza, per compiacere l'amata/odiata consorte, un horror party in una enorme casa isolata su una collina, ex manicomio in cui si sono consumati orrendi crimini. Ai cinque ospiti, Steven promette un milione di dollari a testa se riusciranno a trascorrere la notte nel tetro edificio. Il gioco ha inizio, ma non tutto andra' secondo i piani.

Recensioni

 

 

 

Un horror tra citazioni, gore e ironia

Dopo la delusione di "Haunting", ecco un'altra casa stregata che pare fare il verso a quelle infestate delle pellicole degli anni '50 e '60. Geoffrey Rush sostituisce Vincent Price, ma ne mantiene aplomb e baffetti, e un design tecnologico-crepuscolare aggiorna il rigoroso stile vittoriano delle scenografie. Il risultato e' piacevolmente sconnesso, con una sceneggiatura che predilige l'effetto alla causa, regalando qualche inquietudine ma riducendo la psicologia dei personaggi alla sola azione. 
L'inizio e' molto veloce, forse troppo, infatti si arriva all'interno della casa sulla collina senza che si sia creata nello spettatore la giusta climax di attesa che pare coinvolgere gli sconosciuti che si incontrano sullo schermo. Quello che pare importare, pero', e' il ritmo, con una veloce successione di colpi di scena in bilico tra effettaccio horror ed ironia. Alcune trovate funzionano, altre un po' meno, e si arriva all'epilogo senza annoiarsi, ma con poca voglia di ripercorrere la storia per far combaciare tutti i tasselli, partecipi di un horror sofisticato negli effetti ma fine a se stesso.

Luca Baroncini

Commenti

 

 

Pur non trattandosi di un'opera rivoluzionaria, questa pellicola contiene probabilmente molti buoni spunti: a parte i titoli di testa, l'inizio è piuttosto accattivante e, senza usare effetti horror, introduce fin da subito lo spettatore nell'atmosfera tesa e "spettacolare" che verrà in seguito. Le citazioni sono gustose, il montaggio e la fotografia azzeccati e vi sono inserti in b/n di sapore espressionista che costellano la vicenda, che donano una certa atmosfera. C'è poi un pizzico di splatter, che però non scade mai nell'eccessivo o nel gratuito. Quanto alla narrazione, sono gradevoli i richiami ai topoi del genere e anche ai personaggi "tipici", soprattutto grazie alla massiccia dose di ironia, che non sdrammatizza mai, ma rende il tutto ancora più interessante, anche se proprio tale ironia può non piacere a tutti, o perché non viene colta, o perché alla lunga diventa pesante. Peccato, però, che ultimamente per realizzare un film dell'orrore si ricorra sempre più spesso alle citazioni o al meta-film, ma dopotutto è meglio così se mancano solide basi su cui girare.....

Stefano Mazza


Luca
Baroncini
6

Matteo
Catoni

 

     
           
 

Torna all' indice dell'Archivio