PANE E TULIPANI
 

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REGIA:    
Silvio SOLDINI

PRODUZIONE: Italia   -   2000   -   Comm.

DURATA:  105'

INTERPRETI:
Licia Maglietta, Marina Massironi,
Bruno Ganz, Antonio Catania, Giuseppe Battiston, Felice Andreasi

SCENEGGIATURA:
Silvio Soldini - Doriana Leondeff

FOTOGRAFIA: 
Luca Bigazzi

SCENOGRAFIA:
Paola Bizzarri

MONTAGGIO:
Carlotta Cristiani

MUSICHE:
Giovanni Venosta

Trama

Una casalinga, moglie e madre, di Pescara in gita a Pompei viene lasciata dal pullman dei gitanti in un autogrill dell'autostrada, anche per sua distrazione. Contattata telefonicamente dal marito, resta un po' in attesa di essere ripresa a bordo, ma poi...riflette e pensa di concedersi una vacanza, quasi a rimediare al torto di essere stata dimenticata e non solo. Giunge a Venezia, dove trova un lavoro, ma è ricercata e ritrovata dal detective ingaggiato dal marito per poi....(realta' o fantasia?) ritornare nella citta' della laguna.

Recensioni

 

 

 

Come un caleidoscopio multicolore...

Colorato, solare, poetico, surreale, fantasioso... questi gli aggettivi che mi sembrano consoni a questo film rigoroso che, in prima battuta, potrebbe sembrare una commedia all'italiana, ma che poi ci porta ,invece, su altri fronti, all'insegna della distrazione, della gioia, del mutamento, dei profumi... E' un film sulla rinascita a seguito della scoperta consapevolezza dei quotidiani e tediosi compromessi familiari, che fa maturare nella protagonista la decisione di compiere la svolta della sua vita, per assaporarne ancora i piccoli piaceri, in una Venezia non fastosa e lucente, ma modesta, popolare, a volte degradata, dove incontra personaggi particolari: un anarchico fioraio (un cammeo di Felice Andreasi) che diverra' il suo datore di lavoro sui generis, dal cui negozio sembrano arrivare allo spettatore i profumi dei fiori, il cameriere islandese che si esprime in un italiano aulico, frutto dell'amore per la poesia, ma nello stesso tempo dal passato conosciuto e che, attraverso la protagonista, si riappropriera' del valore della vita e reimparera' ad amare nuovamente; una massaggiatrice olistica con la quale Rosalba entra subito in sintonia ( un rimando di intesa e coalizione tutto al femminile che è il perno de "Le acrobate"); il detective imbranato che le mette alle costole il marito. Da sottolineare la fotografia che gioca soprattutto sui colori della natura, della citta', ma anche e forse soprattutto sulla vivacita' dei colori dei fiori, dei vestiti, dell'arredo, in contrapposizione ad alcune situazioni lente e cupe della vicenda. Licia Maglietta interpreta Rosalba in maniera splendida, come lei solare; Bruno Ganz, il cameriere islandese, ironico, comico e oscuro è perfetto.

Mara Taloni


L'aria serena delle acrobate della vita

Soldini continua sulla strada di un cinema introspettivo in cui i dettagli diventano quasi protagonisti, insieme ai fili del destino mossi da un millepiedi impazzito che permettono incontri casuali in grado di rivoluzionare completamente la propria esistenza.
Il film ha un inizio avvincente con la brava Licia Maglietta, dimenticata in un autogrill da figli e marito, che decide di prendersi una pausa dalla sua vita, diventata ormai da molti anni routine, lasciandosi per caso trasportare dagli eventi fino a Venezia, citta' che non ha mai visto ma sempre sognato. Penso scatti quasi subito l'immedesimazione con il suo personaggio, indipendemente dal grado di soddisfazione della propria vita, rispondendo a una domanda interiore che porta a valutare ipotesi diverse. "Se fosse capitato a me come mi sarei comportato?" Emoziona vedere la protagonista riscoprire il brivido di non sapere cosa accadra' domani e anche gli incontri casuali sembrano dettati, piu' che dal fato, da una naturale predisposizione alla vita in grado di filtrare automaticamente cio' che non e' affine. Dopo queste piacevoli intuizioni, pero', il film un po' si perde. A parte un brillante Bruno Ganz, i personaggi di contorno tendono a prendere il sopravvento, con le caratteristiche dello stereotipo e interpretazioni sopra le righe che risultano simpatiche, ma allontano dalla realta' suggerita dallo spunto iniziale. Con un sorriso si coprono le varie problematiche e anche lo spessore psicologico della protagonista diventa poco credibile e tutto proteso verso un finale conciliante ma poco incisivo.

Luca Baroncini

Commenti

 

 

Sul filo

"Pane e Tulipani", è una commediola ben fotografata e recitata, ma che incerta tra tocchi di intelligenza (lo strepitoso inizio a Paestum) e trovate degne di Aldo Giovanni e Giacomo (l'obeso con il cellulare), arranca per centocinque minuti verso un immotivato finale roseo. Molto meglio "Canone Inverso" a questo punto, che non c'entra, ma c'entra.

Andrea Carpentieri


Mara
Taloni
8

Luca
Baroncini

Daniele
Bellucci

Stefano
Trinchero
6
Matteo
Catoni
7
Andrea
Carpentieri
5
Giada
Bernabei
Oboo
 
Stefano
Selleri
Luigi
Garella
Angelo
Taglietti
6
Luca
Pacilio
6
Simone
Ciaruffoli
6
Manuel
Billi
7
       
 

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