PRODUZIONE: U.S.A.   -   2000   -   Azione

DURATA:  115'

INTERPRETI:
Jet Li, Aaliyah Houghton,
Delroy Lindo, Russel Wong, Isaiah Washington, DMX

SCENEGGIATURA:
Eric Bent - John Jarrell

FOTOGRAFIA: Glen MacPherson

SCENOGRAFIA: Michael S. Bolton

MONTAGGIO: Derek Brechin

COSTUMI: Sandra J. Blackie

MUSICHE: Timbaland - Stanley Clarke

Trama

Per il controllo del porto di Oackland, due famiglie mafiose, una asiatica e l’altra afro-americana, si scontrano senza esclusione di colpi. Ad andarci di mezzo sono i primogeniti delle due opposte fazioni. Venuto a conoscenza della morte del fratello Po, Han Sing (Jet Li) evaso da una prigione di Hong Kong, giungerà in terra statunitense per compiere l’inevitabile vendetta.

Romeo deve morire è il tentativo bislacco di trasfondere il classico di Shakespeare (ma molto alla lontana a dire il vero), in una inconsueta lotta afro-cinese a base di kung-fu e poco altro. Persino il tanto decantato “Matrix”, che a ben guardare non diceva nulla di nuovo agli estimatori di P.K. Dick - che di realtà fasulle era uno dei massimi cantori (“Tempo fuori luogo”, “Ubik”, “La svastica sul sole”) - a confronto con questo appare come un capolavoro assoluto. 
E già, perché in “Romeo deve morire" di memorabile c’è veramente poco, a meno di non considerare tale la guardia del corpo in perenne calo di zuccheri, uno sbiadito “mexican stand off” moltiplicato a dismisura, ma quelli di Woo sono (o erano) un’altra cosa, il tentativo alquanto superficiale di dar vita ad una saga famigliare sullo stile del Padrino, ed infine il carammelloso happy end, che spazzati via i cattivi di turno, ha la non deprecabile funzione di rammentarci come i tempi del mitico Bruce Lee sono finiti per sempre (però, forse, Ang Lee e il suo Crouching Tiger, Hidden Dragon, ci stupirà). 
Tra un primo piano e l’altro (dopo il 32° ho smesso di contarli), una battuta merita di essere citata: "Se volevo ridere andavo a vedere un film di Eddy Murphy". Appunto! 

Sergio Gualandi  di Fenyce