CHARLIE'S ANGELS
(Charlie's Angels)

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REGIA:    
McG

PRODUZIONE:  U.S.A.   -   2000   -   Azione

DURATA:  98'

INTERPRETI:
Cameron Diaz, Drew Barrymore, Lucy Liu,
Bill Murray, Tim Curry, Sam Rockwell

SCENEGGIATURA: 
Ryan Rowe - Ed Solomon - John August

FOTOGRAFIA: Russell Carpenter

SCENOGRAFIA: J. Michael Riva

MONTAGGIO: Wayne Wahrman - Peter Teschner

COSTUMI: Joseph G. Aulisi

MUSICHE: Edward Shearmur

Trama

Le "Charlie's Angels" sono tre belle ragazze al servizio di un misterioso miliardario che gestisce un'agenzia investigativa tramite il fedele luogotenente Bosley. Devono indagare sul rapimento di un genio informatico che ha creato un potente software in grado di riconoscere le voci. Ma le indagini porteranno a scoprire un piano ben piu' pericoloso.

Recensioni

 

 

 

La celebrazione del nulla

E' vago il ricordo televisivo del trio di belle ragazze a caccia di criminali. Ricordo pantaloni a zampa di elefante, qualche mossa di karate ma senza sgonfiare la pettinatura, molti travestimenti per infiltrarsi nel mondo del nemico, il fido Bosley unico collegamento con il miliardario datore di lavoro, e un citofono poggiato sulla scrivania da cui le tre ricevono istruzioni per le loro indagini. La domanda, comunque, era piu' che altro una: ma su cosa sono sedute nel logo della sigla?
Di tutto questo, nell'esordio al cinema del regista di video musicali McG, resta la superficie, rinforzata da dosi di testosterone visivo che trasformano le tre protagoniste in eroine da fumetto. L'inizio sembra un trailer e il seguito pare un accostamento di videoclip senza un filo logico. La sceneggiatura praticamente non c'e' e tutto e' giocato sul ritmo e sulla spettacolarita' dell'azione. Azione che, pero', non avendo una causa scatenante e nemmeno un punto di arrivo, e' priva di qualsiasi mordente e azzera ogni interesse diventando ripetitiva e monotona. Il pregio del film e' di non prendersi mai sul serio e di esagerare volutamente i personaggi e le situazioni, ma il risultato e' una parodia demenziale che, tra l'altro, diverte solo in due o tre gag azzeccate. Le protagoniste hanno verve ma sono caratterizzate in modo basico, i combattimenti devono tutto all'estetica di "Matrix", la musica e' sempre adatta e al momento giusto e la regia sembra preoccupata di sfoderare continui virtuosismi tecnici. Alla base, pero', non c'e' una storia da raccontare e nemmeno una serie televisiva da celebrare, ma un pubblico MTV da soddisfare per un consumo immediato e senza alcun retrogusto. 
E se di celebrazione si vuol parlare, e' piu' che altro quella di un vuoto. Un vuoto innocuo, forse, ma ben lontano dai sogni.

Luca Baroncini

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