CONTROVENTO
 

Scheda
Trama
Recensioni
Commenti
Voti

REGIA:    
Peter DEL MONTE

PRODUZIONE:  Italia   -   2000   -   Drammatico

DURATA:  98'

INTERPRETI:
Margherita Buy, Ennio Fantastichini, Valeria Golino, Stefania Marsala, Rosaria Caracciolo

SCENEGGIATURA: 
Gloria Malatesta - Claudia Sbarigia - P. Del Monte

FOTOGRAFIA: Saverio Guarna

SCENOGRAFIA: Tommaso Bordone

MONTAGGIO: Simona Paggi

COSTUMI: Metella Raboni

MUSICHE: Paolo Silvestri

Trama

Lui, lei, l'altra. Non è il solito triangolo di amanti, non c'è nessun coniuge tradito, ma due sorelle che "usano" lo stesso uomo, ambedue, se pur con motivazioni diverse, solitarie, depresse, incapaci di amare.

Recensioni

 

 

 

No.....il triangolo no...

In una Torino grigia e a tratti piovosa, che ricorda a mio avviso, quella di Calopresti in "La seconda volta", si muovono i personaggi della storia, Clara, psichiatra, apparentemente gelida, rassegnata ad una vita routinaria; sua sorella Nina inquieta, che conduce una vita sregolata; Leonardo, infermiere sui generis, alcolista che sembra somigliare ad uno dei tanti pazienti di Clara e che è in cerca di Nina attraverso la sorella, che finisce fra le sue braccia, instaurando con lui un legame piu' sessuale che sentimentale, che appare in effetti strano. Come è possibile che l'algida Clara, precisa, metodica, rigorosa allacci un rapporto, a dir poco, cosi' particolare? La domanda non ha alcuna risposta, si potrebbe ipotizzare che proprio attraverso questa trasgressione lei cerchi una compensazione allo scorrere monotono delle sue giornate. E non è questa la sola situazione a non venir bene sviscerata. Inoltre ci sono troppe storie marginali appena sfiorate; forse dovra' essere il pubblico a cercare i risvolti psicologici che muovono la storia, che termina, da una parte con il tragico evento della morte di Nina, e dall'altra con dei guizzi di schiarite esistenziali. Film d'introspezione psicologica, che peraltro non emerge in maniera chiara dalla narrazione; i cui personaggi sono, come ricorre sempre nei film di Del Monte, introversi, problematici. E' ben confezionato e con una ottima fotografia, ma con qualche episodio di immagini e dialogo un po' troppo sopra le righe, che potevano essere evitati. Credibili le protagoniste, Valeria Golino e Margherita Buy; un po' eccessivo Ennio Fantastichini.

Mara Taloni


Sempre controvento

Peter Del Monte ancora una volta non si smentisce e resta fedele al suo stile. Questo film è la conferma che esistono autori che sono stati sempre lontani dal cinema rumoroso degli orpelli visivi e che continuano a credere in questa filosofia. Un cinema, quello di Del Monte, fatto di umanità, di verità eterne e di semplicità quotidiane che nonostante non ci trasportino in un mondo di sogno, ci aiutano a comprendere noi stessi e gli altri un po' meglio. E' un cinema fatto per chi sa ascoltare ed è pronto a rimboccarsi le maniche per rimediare a degli errori che si commettono troppo spesso. L'atmosfera che utilizza l'autore è cupa ed ostile. I personaggi si muovono quasi impacciati nella realtà costruita dal regista. Nonostante siano psicologicamente diversi sono uniti da questa pioggia che non è altro che il concretizzarsi di quella invisibile patina che li separa gli uni dagli altri. Ancora una volta Del Monte fa parlare i silenzi ed i gesti dei suoi personaggi che mai ci svelano (come d'altronde nella vita di tutti i giorni) quello che pensano veramente. E' solamente quando i dialoghi cominciano a salire di livello che lo spettatore ha un sussulto. Il maestro, tenta di giocare con la poesia, di fare filosofia ma non ne ha bisogno. I momenti in cui i personaggi svelano sé stessi sono momenti che incrinano lo stile del film e lo rivoltano contro di sé. E' come se il regista volesse intraprendere una strada diversa, forse più aulica. Ma niente è più in alto dei magici silenzi che tanto ci raccontano di questi personaggi. La compostezza registica e la fotografia impeccabile fanno sì che il film non ci stanchi e ci conduca lentamente all'epilogo che come presentivamo, è un epilogo triste. Nina muore lasciando dietro di sé sentimenti contrastanti ma proprio per questo meravigliosamente umani. Peter Del Monte scava sempre di più nella mente delle persone fino a tirarne fuori le verità più profonde e lo fa con uno stile tanto semplice quanto realistico. Controvento forse non verrà programmato in venti sale contemporaneamente come Mission impossible:2, è fuori discussione, però, che lo straordinario bagaglio di emozioni umane comunicateci dal film di Peter Del Monte ci accompagneranno sempre, mentre le labili scosse di adrenalina svaniranno lasciando in noi un senso di vuoto ed impotenza. Anche noi, come Del Monte, amiamo andare sempre CONTROVENTO.

Fabio Sajeva

Commenti

 

 


Mara
Taloni

Fabio
Sajeva

 

     
           
 

Torna all'indice dell'Archivio