THE GOLDEN BOWL
(The Golden Bowl)

Scheda
Trama
Recensioni
Commenti
Voti

REGIA:    
James IVORY

PRODUZIONE: USA/Fra/Gb  -  2000  -  Dramm.

DURATA:  134'

INTERPRETI:
Uma Thurman, Jeremy Northam,
Kate Beckinsale, Nick Nolte, Anjelica Houston

SCENEGGIATURA: Ruth Prawer Jhabvala
(tratto da "La Coppa d'Oro" di Henry James)

FOTOGRAFIA: Tony Pierce Roberts

SCENOGRAFIA: Andrew Sanders

MONTAGGIO: John David Allen

COSTUMI: John Bright

MUSICHE: Richard Robbins

Trama

Amerigo, aristocratico italiano in ambasce economiche, sposa Maggie, ragazza americana figlia del ricchissimo collezionista d'arte Adam Verver. Ma l'amante del principe, Charlotte, non accetta la sua scelta e, pur di rimanergli accanto, decide di andare in sposa proprio al suocero, vedovo da anni e attaccatissimo alla figlia. Si innesca un'ambigua e pericolosa convivenza a quattro... 

Recensioni

 

 

 

Un film alla Ivory, filmato come al solito con una patina da National Geographic, ottima cura dei particolari, e molto, molto perbenismo. Accresce l'impressione di banalita' il fatto che, a quanto pare, si tratta della riduzione di una miniserie televisiva in due puntate per la TV francese privata.
Ma e' Henry James, e merita una visione attenta. La sottigliezza della descrizione dei caratteri, la loro ambiguita' e complessita' non si perde del tutto, anzi, a dire il vero, e' resa con una certa attenzione. Tranne, forse, nel personaggio della Houston, che viene degradata a normale ficcanaso; invece nel romanzo era una di quelle persone che pensano davvero di poter determinare il destino di chi le circonda.
Un Principe Romano Squattrinato sposa la Figlia del Ricco Americano; la sua Amante, amica d'infanzia della figlia, ne sposa il padre. Poi l'attrazione tra i due riprende, e incrina l'armonia delle simmetrie tra le due coppie. Ma lo Squattrinato e' anche un padre tenero, una brava persona, un marito innamorato della moglie; il ricco e sua figlia sono anche legati da un rapporto intensissimo e psicologicamente un po' malsano, l'amante e' anche una povera orfana senza mezzi di sostentamento e ben poche carte da giocare, se non una certa bellezza fisica (Uma Thurman) e una ben misera furbizia. Il padre e' anche un tiranno che impone la sua volonta' al mondo circostante con la forza del suo denaro, e un ben misero amatore d'arte - mentre in principe, nella cui famiglia i grandi artisti di fronte ai quali il ricco americano colto s'inchina erano considerati dipendenti pagati, ha innato il senso dell'autentico e del falso.
Come in tutti i romanzi classici, dalla Austen in poi, ed e' il denaro che mena la danza. Alla fine dove e' il denaro, li' i due poveri debbono andare, e possono solo, come il cane degli Stoici, decidere di scegliere volontariamente il loro proprio destino.
Ottima la Thurman, bravo Nolte, granitico quanto necessario. Se non avete voglia dei leggere lo splendido, e involuto, romanzo di James, qui ne avete almeno un limitato assaggio.

CN di Central do Cinema

Commenti

 

 


Daniele
Bellucci

 

 

     
           
 

Torna all'indice dell'Archivio