PLACIDO RIZZOTTO
 

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REGIA:    
Pasquale SCIMECA

PRODUZIONE:   Italia   -   2000   -   Drammatico

DURATA:  110'

INTERPRETI:
Marcello Mazzarella, Vincenzo Albanese, Carmelo Di Mazzarelli, Gioia Spaziani

SCENEGGIATURA:
Pasquale Scimeca

FOTOGRAFIA:
Pasquale Mari

SCENOGRAFIA: Luisa Taravella

MONTAGGIO: Babak Karimi

COSTUMI: Grazia Colombini

MUSICHE: Agricantus

Trama

Corleone 1948:Placido Rizzotto, ex partigiano, sindacalista a capo della lotta per le occupazioni dei latifondi, scompare misteriosamente. Dietro il suo caso l'ombra della mafia.

Recensioni

 

 

 

Il cinema dedicato al tema della mafia sembra essere diventato un filone a se', con luoghi e codici riconoscibili, meccanismi e dinamiche telefonati, un piatto registro televisivo di sottofondo: il film di Scimeca non puo' essere catalogato in questo pseudo-genere, affermandosi fin dall'inizio, come un'opera dotata di un respiro e di un'ambizione ben piu' profondi. La macchina da presa gira nervosa tra i corpi dei personaggi, restituisce una Sicilia arcaica con dense, furiose pennellate, umori e gesti che compongono un quadro aspro e sfaccettato. Il lavoro sulle immagini, molto ricercato, senza un'ombra di pedanteria, porta a galla un sanguigno fondo sostanziale, privo di sentimentalismi, lontano da facili retoriche o da affettati didascalismi : quella di Rizzotto e' una figura che si impone senza forzature, senza facili spiegazioni e riassunti ideologici.
La prima parte vive di frammenti, spaccati istantanei e significativi, a volte lancinanti, scava nel passato del protagonista, nella sua esperienza di partigiano a diretto contatto con un senso di morte, immanente e insensata, quale si ritrovera', sotto altre spoglie, nella sua successiva vicenda umana. La seconda, tutta incentrata sul mistero della scomparsa del sindacalista, e' dapprima un flashback ipotetico - perche' evocato da una sequela di testimonianze parziali, reticenti, non veridiche, racconto che si snoda attraverso un veloce cambio di prospettive - poi spoglio resoconto, fulmineo e agghiacciante.
Placido Rizzotto, insomma, non e' la solita opera di denuncia, concepita al solo scopo di documentare il dramma di una terra martoriata ma soprattutto un film, l'opera di un cineasta che, non lasciandosi fuorviare dalla serieta' e dalle inevitabili implicazioni del tema, conduce la sua narrazione con rigore e fredda determinazione, scegliendo vie impegnative e mai vuotamente intellettualistiche, evitando l'agiografica celebrazione del protagonista (un magnifico Mazzarella), dirigendo con piglio sicuro un cast di attori sconosciuti, galleria di volti indimenticabili.

Luca Pacilio

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