U-571
(U-571)

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REGIA:    
Jonathan MOSTOW

PRODUZIONE:  U.S.A.   -   2000   -   Guerra

DURATA:  115'

INTERPRETI:
Matthew McConaughey, Bill Paxton, Harvey Keitel, 
Jon Bon Jovi, David Keith

SCENEGGIATURA:
Jonathan Mostow - Sam Montgomery - David Ayer

FOTOGRAFIA: Oliver Wood

SCENOGRAFIA: William Ladd Skinner - Gotz Weidner

MONTAGGIO: Wayne Wahrman

COSTUMI: April Ferry

MUSICHE: Richard Marvin

Trama

Aprile 1942: i furiosi attacchi dei sommergibili tedeschi, infliggono ingenti perdite alla Marina statunitense, che è incapace di decifrare i codici radio nemici. Per impadronirsi di Enigma, il prezioso dispositivo di codificazione top secret, lo scafo del vecchio sommergibile statunitense S-33 viene modificato per assomigliare a quello dei tedeschi U-Boot. Ma non tutto andrà come previsto (almeno non subito!)

Recensioni

 

 

 

Un'avventura rigorosamente americana

Torna il genere bellico, che si pensava oramai desueto, con la guerra male necessario e il bene e il male chiaramente suddivisi e riconoscibili. A parte le scelte politiche di fondo, che comunque hanno la loro rilevanza, il film è ben fatto e la claustrofobia del sottomarino è resa con efficacia. La prevedibilità degli eventi non compromette la partecipazione, ma azzera la suspense e lascia emergere gradualmente il senso patriottico del film. Ok, grande avventura, scelte impossibili, ma perché l'eroismo, il senso della patria, le regole militari, il sacrificio, vincono sempre? Ed il "bene" made in U.S.A. non viene mai, non dico criticato, ma almeno messo in discussione? Troppo per un film di puro intrattenimento?

Luca Baroncini


Il gusto del passato

Si prova un certo senso di retrò nel vedere questo film, il ricordo di tanti film di guerra, che spontaneamente o no, ci sorbivamo da piccoli. Chi non ricorda i grandi film sulla seconda guerra mondiale con John Waine, o dei veri e propri cult come "Tora Tora Tora" o "Il giorno più lungo"?
Erano delle opere certamente limitate, sia per la ricostruzione parziale e di parte della storia, sia per la caratterizzazione dei personaggi, inevitabilmente divisi tra i buoni americani e i cattivi tedeschi. Poi le cose cambiarono e di molto, con l'arrivo dei film sul Vietnam e con la "scoperta" di una guerra sporca, che non aveva né eroi né vincitori, e in cui tutti erano comunque sconfitti dall'odio e dalla violenza. Film che hanno in "Full Metal Jacket" e "Apocalipse Now" la loro massima espressione, e che aiutarono a riscrivere e a chiudere un genere, molto prolifico in quel periodo, dei film di guerra. U-571 si pone indubbiamente nella prima schiera di questi film, ma lo fa con un certo stile. Certo, il pretesto e il contesto della storia sono discutibili, ed è stato lo stesso parlamento britannico ad insorgere contro la non veridicità della storia (pare infatti che siano stati gli inglesi e non gli americani a recuperare ENIGMA), ma se si sorvola su questi particolari, e ci si lascia coinvolgere dall'azione più che dalla trama, questa produzione risulta godibile e fruibile sotto ogni aspetto. Un film strutturato su una sceneggiatura solida anche se prevedibile, su sequenze già sperimentate e viste, ma sinceramente convincenti e coinvolgenti, ed interpretato da un cast d'attori del tutto soddisfacente, anche se non spiccano nomi di superstar., ma soltanto di ottimi attori a cominciare dl sempre verde Harvey Keitel.
La semplice storia del film, il recupero di questo fantomatico cifrario, appassiona, e nella seconda parte del film ci si trova completamente immersi nella vicenda, sentendosi dentro questo sottomarino, che già di per sé è oggetto inquietante e oscuro. Le sequenze delle bombe di profondità sono veramente claustrofobiche, e nonostante non ci siano effetti speciali entusiasmanti, la regia ed il montaggio fanno alla grande il loro dovere, ed il tutto risulta sopra la media. Al cospetto dei numerosi film da blockbuster che stanno imperversando nelle nostre sale in questo periodo, questo U-571 si evidenzia sicuramente per la sua coerenza e compattezza realizzativa. Di certo non siamo al cospetto di un film che segnerà la storia, né tanto meno di una produzione che riscrive le regole del genere, ma è comunque un'opera che ci regala delle buone emozioni, e che sicuramente piacerà a chi sente la nostalgia dei tanti film di guerra di qualche anno fa. Di questo tempi non è sicuramente poco.

Matteo Catoni

Commenti

 

 


Luca
Baroncini
6

Giada
Bernabei
6

Stefano
Selleri

Matteo
Catoni
6
Simone
Ciaruffoli
5
 
           
 

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