VALENTINE - APPUNTAMENTO CON LA MORTE
(Valentine)

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REGIA:    
Jamie BLANKS

PRODUZIONE:   U.S.A.   -   2001   -   Horror

DURATA:  96'

INTERPRETI:
Denise Richards, David Boreanaz, Marley Shelton, Jessica Capshaw, Daniel Cosgrove, Jessica Cauffiel, Katherine Heigl

SCENEGGIATURA:
Donna Powers - Wayne Powers - Gretchen J. Berg - Aaron Harberts

FOTOGRAFIA: Rick Bota

SCENOGRAFIA: Stephen Geaghan

MONTAGGIO: Steve Mirkovich

COSTUMI: Karin Nosella

MUSICHE: Don Davis

Trama

Quattro ragazze si ritrovano al funerale di un'amica uccisa il giorno prima di San Valentino e iniziano a ricevere bigliettini strani e minacciosi. All'inizio pensano ad uno scherzo, ma un detective ipotizza un assassino seriale. Forse un ragazzo che si chiama Jeremy Melton che le ragazze hanno fatto soffrire nel passato.

Recensioni

 

 

 

Dietro la maschera il vuoto

Forse il primo fu "Halloween" di Carpenter, in ogni caso e' da piu' di vent'anni che con ciclica puntualita', grazie anche al rispolvero del genere con la trilogia di "Scream", un misterioso assassino mascherato minaccia giovani fanciulle urlanti e inerti bambocci. Ecco quindi l'ultimo della serie, nascosto questa volta dietro a un'efficace maschera da cherubino. Niente di nuovo, ovviamente, ma solo il riciclo di una formula sempre uguale che prevede delitti elaborati (ma non troppo!) e un campionario di umanita' sotto il livello della media. Il tutto in un ambiente che piu' glamour non si puo', con look sempre perfetti nella loro apparente casualita', vernissage che sembrano videogiochi, ville miliardarie e monolocali mai davvero credibili. Il taglio applicato dal regista e' incerto e vira da "Melrose Place" all'horror, mancando entrambi gli obiettivi. Il primo omicidio crea una certa tensione, ma i lunghi intervalli dialogati minano qualsiasi successiva inquietudine. In un certo senso il film potrebbe essere un interessante specchio delle nuove generazioni, con tutti i protagonisti ossessionati dal mito della bellezza, anche se pesca a piene mani in triti luoghi comuni. E' comunque curioso, e poco incoraggiante, come i personaggi possano essere facilmente etichettati in base al canone estetico: le ragazze belle sono, o di rara antipatia, o incredibilmente piatte, mentre quelle brutte, colpo di scena, non compensano con la simpatia la mancanza di perfezione fisica, ma covano odio e rabbia. I ragazzi belli, invece, sono generalmente dei pirla, mentre quelli brutti non esistono, e se esistevano hanno dovuto farsi la plastica. 
Il pregio di "Valentine" e' di non prendersi mai troppo sul serio, ma questo aspetto, interessante per il taglio da commedia, annulla la tensione e la concretezza dei cadaveri che si susseguono. La sceneggiatura, poi, e' davvero piena di buchi, abbandona un paio di personaggi senza che nessuno batta ciglio e non rende plausibile, e nemmeno si preoccupa di farlo, lo scioglimento finale. Un'ultima cosa: e' possibile che l'assassino si annunci sempre con un piccolo rumore che insospettisce le malcapitate vittime? E' forse l'unico modo per creare tensione il solito susseguirsi di "Ehi! C'e' qualcuno?" seguito da porte che si aprono nel buio?
Nonostante tutto, comunque, se si ha lo spirito giusto si riesce a stare al gioco. Pena l'assenza di retrogusto: solo un vago sentore di plastica!

Luca Baroncini

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