Recensioni
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I film di una volta
Una bella trovata, un grande attore, un'attrice spalla ideale del protagonista ed una regia accademica ma efficace: ecco in sostanza il perfetto mix che rende questo film accattivante e divertente.
Chi credeva di trovarsi di fronte al solito prodotto hollywoodiano superficiale, scontato e senza nessun piglio su pubblico, dovrà amaramente ricredersi, perché "What the women want" funziona dall'inizio alla fine, e non risparmia risate e divertimento. E' evidente l'influsso dei grandi maestri della commedia, da Wilder a Capra, ma è cosa risaputa che imitare non è cosa facile, soprattutto in questo periodo, e la regista del film, Nancy Meyers, ha saputo infondere alla sua opera un tono elegante e sfarzoso all'occorrenza, e diretto ed esilarante quando era necessario. Se a questo aggiungiamo che Mel Gibson è veramente bravo, il quadro della situazione è sotto gli occhi di tutti. Notevole risulta lo sforzo compiuto dall'attore australiano, che è riuscito a scucirsi di dosso il ruolo del duro, per calarsi perfettamente nella parte di un finto macho dei nostri tempi, di un uomo che crede di essere qualcosa che non è. Di fronte al dono inaspettato di sentire quello che le donne pensano, il nostro Mel, dovrà ricominciare a vivere, acquistando una sensibilità nei confronti dell'altro sesso che gli era sconosciuta. Vediamo allora il nostro protagonista calato in situazioni del tutto femminili, dalla ceretta al manicure, sempre con le orecchie tese per carpire i segreti che il mondo femminile possiede, e che sono inaccessibili per la maggioranza degli uomini.
Ma come nelle migliori favole, non può mancare l'amore per una donna speciale, che in questo caso veste i panni di una brava Helen Hunt, che non avrà le misure e il silicone delle altre dive dello Star System, ma ha grinta e carattere da vendere. Ci troviamo quindi di fronte ad una favoletta, ad una storia scritta ed interpretata per far trascorrere al pubblico due ore di divertimento, e che riesce appieno ad adempiere ai suoi propositi. Si può veramente chiedere di più ad un film del genere? A mio avviso no.
Matteo Catoni
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