X-MEN
(X-Men)

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REGIA:    
Bryan SINGER

PRODUZIONE:  U.S.A.   -   2000   -   Fantastico

DURATA:  104'

INTERPRETI:
Patrick Stewart, Hugh Jackman, Ian McKellen,
Halle Berry, Famke Janssen, James Mardsen,
Anna Paquin, Bruce Davison, Tyler Mane,
Rebecca Romijn-Stamos, Ray Park

SCENEGGIATURA: 
David Hayter

FOTOGRAFIA: 
Newton Thomas Sigel

SCENOGRAFIA: 
John Myhre

MONTAGGIO: 
Steven Rosenblum - Kevin Stitt - John Wright

EFFETTI SPECIALI: Michael Fink

MUSICHE: Michael Kamen

Trama

Wolverine, Jean Grey, Tempesta, Ciclope e la nuova adepta Rogue sono gli X-Men, mutanti al servizio del Professor X, che pensa di poter individuare una via di convivenza con gli umani. Il team deve vedersela con Sabretooth, Mystica e Toad, altri mutanti capitanati da Magneto, potentissimo signore del magnetismo, che e' pronto a scatenare una guerra con l'umanita' per la propria salvezza.

Recensioni

 

 

 

Non solo Bang!

Bryan Singer ha finora dimostrato, nella sua breve ma prestigiosa filmografia, di preferire il lato oscuro dei personaggi che racconta, analizzando con arguzia le contraddizioni che non portano a scelte "giuste" o "sbagliate", ma a un compromesso di variabili comportamentali che si avvicina piu' alla psicologia che all'immaginario a cui il cinema, soprattutto di largo consumo, ci ha da tempo malamente abituati. Non poteva essere una scelta piu' adatta, quindi, quella di dirigere un blockbuster tratto dalla celebre serie di fumetti degli anni '60 di Stan Lee, in cui i protagonisti sono supereroi mutanti in cerca di equilibrio tra il talento della loro diversita' e la necessita' di essere riconosciuti dalla collettivita' prima di tutto come persone, con pensieri e sentimenti. In mano a una altro regista il solito scontro tra bene e male si sarebbe potuto trasformare in un'accozzaglia di battaglie e gratuiti effetti speciali. Bryan Singer, invece, pur rispettando l'impatto spettacolare del fumetto, predilige l'aspetto psicologico dei supereroi, il loro bisogno di sentirsi riconosciuti per quello che sono, senza finzioni o mediazioni, le difficolta' di accettare la propria natura mutante in un mondo di apparentemente uguali. Il merito, oltre alla regia che calibra con efficacia azione e storia, e' della sceneggiatura, che riesce nel difficile tentativo di caratterizzare i tanti personaggi e, pur mantenendo un tono brillante (finalmente si ride di gusto a qualche battuta), pone problematiche forse facili, ma non banali, sulla comunicazione, attuali negli anni sessanta come oggi. Gli effetti speciali e il trucco risultano in bilico tra il trash e la raffinatezza tecnologica, ma hanno il pregio di non prevaricare i personaggi. Gli interpreti sono efficaci, in particolare Hugh Jackman nei panni di Wolverine, che segue la strada del ruvido muscoloso non palestrato, riaperta con successo da Russell Crowe ne "Il gladiatore".

Luca Baroncini

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Luca
Baroncini
7

Giada
Bernabei

Daniele
Bellucci
6

Matteo
Catoni
Simone
Ciaruffoli
5
 
           
 

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