Recensioni
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L'inutilità del cattivo gusto
A partire dal fatto che vedere in questi giorni un film sul terrorismo (se vogliamo chiamare queste due orette d'immagini un film, e volendo credere che ci sia qualcosa di paragonabile ad una trama) provoca già di per se un certo disgusto, ci apprestiamo a vedere quello che ci vogliono spacciare per uno dei migliori film d'azione degli ultimi anni (e vi assicuro che visto il film, se vi capiterà di rivedere il trailer vi metterete a ridere). Il tutto ha inizio con un John Travolta in versione cattivone, che ci parla della sua concezione cinematografica, e di come il cinema abbia affrontato il tema del terrorismo e della violenza in generale; una volta terminato il discorso dell'ex febbricitante del sabato sera, ecco che magicamente il campo si allarga e ci rendiamo conto che ci troviamo sulla scena di una vera e propria rapina, con tanto d'esplosione e carrellatona circolare alla Matrix. Niente male, potreste pensare, se non fosse per lo spiacevole inconveniente di un flashback (che inizia immediatamente dopo l'esplosione) che dura in pratica tutto il film, e che tenta di riassumere le vicende che hanno portato a quest'evento, con il solo risultato di distruggere completamente lo spettatore con una serie di trovate immonde. Se proprio si vuole essere masochisti (nel senso d'affliggere il nostro cervello con il ricordo di simili assurdità) si potrebbe citare la scena del povero hacker, che per guadagnarsi la fiducia di Travolta, circa le sue capacità, e costretto a trovare la password di un database in sessanta secondi, mentre una biondina gli "infligge" una fellatio con il solo intento di distrarlo dalla sua missione (continuiamo a farci del male!!!). Detto questo penso che sia anche superfluo proseguire con gli esempi, e tanto meno è necessario spendere altre parole per un film che definire insulso può apparire un complimento; manca completamente quel ritmo e quella tensione che sono elementi fondamentali per un buon film d'azione, e le poche scene che cercano di movimentare la situazione non hanno un minimo di mordente sullo spettatore. Non bastasse questo, la trama è semplicemente ridicola, e il colpo di scena finale, in cui si cerca di mettere sotto un'altra ottica il cattivone, non fa altro che aggiungere del ridicolo ad una sceneggiatura che imbarca più acqua del Titanic in affondamento.
Era meglio se il produttore di Matrix questi soldi li dava in beneficenza, invece di farci perdere due ore
con questa mistura velenosa che cercano di spacciarci come film.
Risparmiatevi i soldi e l'arrabbiatura.
Matteo Catoni
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