HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE
(Harry Potter and the philosopher's stone)

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REGIA:    
Chris COLUMBUS

PRODUZIONE:  GB/U.S.A.   -   2001   -   Fantasy

DURATA:  142'

INTERPRETI:
Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson, John Cleese, Richard Harris, Ian Hart, John Hurt, Maggie Smith, Robbie Coltrane, Alan Rickman, Richard Griffiths, John Cleese, Fiona Shaw

SCENEGGIATURA: 
Steve Kloves
(dall'omonimo libro di J.K. Rowling)

FOTOGRAFIA:
John Seale

SCENOGRAFIA: 
Stuart Craig

MONTAGGIO: 
Richard Francis-Bruce

COSTUMI: 
Judianna Makovsky

VISUAL EFFECTS:
Robert Legato - Karen M. Murphy 

MUSICHE: 
John Williams

Trama

Il giovane Harry Potter, raggiunta l'età di undici anni, è iniziato agli studi sulle arti magiche…

Recensioni

 

 

 

Il business è magia

Penso seriamente che sia inutile, e alquanto noioso, introdurre i vari aspetti commerciali che hanno anticipato il film di Harry Potter, per due ordini di motivi: il primo è che tutti sanno che questo film è tratto dal primo dei quattro libri della serie del piccolo mago (Harry Potter e la Pietra Filosofale, per l'appunto) e secondo perché sarebbe sterile una critica a priori su un film che prima di essere un'opera cinematografica è business. Quindi evitando di cadere nella trappola di giudicare un'opera solo per la quantità massiccia e quasi insopportabile di pubblicità che ha avuto, vorrei cercare di giudicare il film per quello che veramente è.
"Harry Potter" si presenta come la più classica delle favole, come un prodotto che può essere fruito da tutti, come qualcosa che sa incantare i bambini e far tornare ai più grandi i ricordi dell'infanzia, ed è indubbio che ha tutte le carte in regola per farlo. La trama è semplice ma abbastanza interessante, e il breve flashback iniziale, con il piccolo Harry abbandonato davanti casa dello zio, stimola la curiosità dello spettatore. Ancor di più si entra nell'atmosfera magica, quando il nostro piccolo mago, viene iniziato alle arti magiche, e pian piano si svelano i segreti del suo passato. Ed è questo sicuramente il punto migliore di tutta l'opera. Peccato che quando la scena si sposta nella scuola per maghi, ha inizio un lento processo di declino del tutto. E' come se da quest'istante, il regista abbia perso lo sguardo d'insieme di quello che stava facendo, e non riesca più a divertire né tanto meno a incuriosire, visto che distrugge a colpi d'accetta ogni possibile sorpresa che la trama potrebbe donarci. Tutto diventa troppo prolisso e inutile, e non si comprende realmente dove l'opera ci voglia condurre. Di cosa ci vuole parlare il regista? Della vita del giovane Harry? Della scuola di magia? Dello sport praticato in quest'ultima? Del conflitto tra i professori? Questi sono tutti interrogativi che rimarranno senza risposta, e molte delle piccole sottotrame iniziate resteranno senza conclusione, e molti interessanti personaggi solo abbozzati, sullo sfondo di un film che vorrebbe donarci una grande fotografia d'insieme, ma che in realtà risulta formato da tanti piccoli dettagli fuori fuoco. A poco valgono le trovate dell'affrettato finale, che non ha niente della suspense che il libro donava. Sarebbe semplice e riduttivo dire che il film non regge il confronto con la carta stampata, anche perché è così nel novanta per cento dei casi; ma si può affermare, senza timore di smentite, che questa produzione non raggiunge la sufficienza, perché non riesce a creare una magica alchimia tra tutti i vari fattori che mette in campo. Con bene tre ore di film, si poteva trovare meglio il modo di sviluppare la storia, e di renderla più omogenea e fruibile anche per un pubblico con un'età superiore ai cinque anni. Non ho dubbi che i "piccoli" saranno entusiasti, ma non capisco perché i molti "grandi" che si recheranno al cinema, non debbano fruire di un prodotto per lo meno accettabile da uno sguardo appena più maturo e critico di quello posseduto da un bambino.
Già in pre-produzione il sequel. Che il business continui a dominare il mondo.

Matteo Catoni

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