TOMB RAIDER
(Lara Croft: Tomb Raider)

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REGIA:    
Simon WEST

PRODUZIONE:  U.S.A./GB   -   2001   -   Avventura

DURATA:  93'

INTERPRETI:
Angelina Jolie, Jon Voight, Iain Glen, Noah Taylor, Craig Taylor

SCENEGGIATURA: Patrick Massett - John Zinman

FOTOGRAFIA: Peter Menzies Jr.

SCENOGRAFIA: Kirk M. Petruccelli

MONTAGGIO: Dallas S. Puett - Glen Scantlebury

COSTUMI: Lindy Hemming

MUSICHE: Graeme Revell - U2 - Nine Inch Nails

Trama

Lara Croft cerca di ricomporre un antico reperto archeologico capace di governare il tempo. Tra l'Antartide e la giungla, la lotta sara' dura. Sulle tracce del misterioso e potente amuleto ci sono anche gli Illuminati, un'organizzazione criminale con il paino di sconvolgere l'ordine costituito.

Recensioni

 

 

 

Coma profondo

Da "Super Mario Bros", passando per "Street Fighter", fino ai vari "Mortal Kombat", i videogiochi non hanno portato molta fortuna al cinema. Come se la mancanza di interattivita' impedisse ogni forma di coinvolgimento. Ed e' cosi' anche per l'adrenalinica eroina Lara Croft, che pur cimentandosi in mille acrobazie sullo schermo, non scalda il cuore e non accende la fantasia. Ennesima colpa di una produzione che punta esclusivamente sull'immagine, non preoccupandosi minimamente di raccontare una storia e di portare lo spettatore a vivere l'avventura insieme alla protagonista.
Ecco quindi tante sequenze affiancate l'una all'altra in modo molto approssimativo, con l'unico collante di location esotiche, musiche simil-tecno e gadget avanguardistici. Ma poco importa. Cio' che conta sembra essere unicamente lei: Angelina Jolie alias Lara Croft. 
Pronti ... via: sulla slitta, appesa a un filo, sotto la doccia, sulla jeep, in moto, in Cambogia, a Venezia, in Inghilterra, eccetera, eccetera. La grintosa e languida Angelina Jolie riesce con determinazione ad interpretare la fisicita' dell'eroina virtuale, ma non la rende interessante. Sempre sicura di se', senza un attimo di esitazione, sempre al posto giusto nel momento giusto, questa "donna che non deve chiedere mai" appare troppo inattaccabile per destare il benche' minimo interesse. Lo stesso James Bond, per fare un esempio di eroe invulnerabile, sdrammatizza l'impossibilita' delle sue azioni grazie ad una buona dose di ironia. 
La colpa, pero', e' solo in parte della diva americana. La sceneggiatura, infatti, e' di una banalita' sconcertante e prevede una sorta di caccia al tesoro dove in palio c'e' la possibilita' di diventare padroni del tempo (uh! che novita'!). Da una parte i buoni, dall'altra i cattivi, tutti alla ricerca di un potente triangolo di pietra. Le lunghe e noiose sequenze d'azione, prive di qualsiasi tensione, sono inframmezzate da siparietti dove i dialoghi prevedono battute tipo "Porco cazzo!", "Porcaccia!", "Nel ventre della balena e fuori dal culo del demonio!" (certo, il doppiaggio non aiuta!). E cosi' tra occhi onniveggenti, tempeste del tempo, triangoli magici, si spera stancamente di vedere calare la parola fine su questo baraccone privo di magia, mistero, interesse, sensualita' e con un fascino legato esclusivamente al marketing. Il pubblico nelle prime settimane accorre in massa, ma il passaparola non lo premiera'. E anche l'appassionato giocatore di videogame, forse, preferira' tornare al suo jostick, in un mondo dove l'eroina e' virtuale, ma almeno muta, e la fantasia non si e' ancora scontrata con una roboante ma soporifera realta'.

Luca Baroncini

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