Recensioni
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Indimenticabile...
Pare che i "capoccia" di Hollywood non sappiano davvero più cosa inventarsi per trasportare la "MTV generation" nei cinema... Con "The Skulls", ennesimo frullato di luoghi comuni sui college del Midwest, che come se non bastasse abbandona il solito (ma indubbiamente funzionale) schema da horror di quarta fascia a favore di un banale e ancor più pretestuoso intreccio thrilling, infatti, il tanto fortunato filone "post-Scream" tocca davvero il fondo... Regate che c'entrano come i cavoli a merenda, improbabili gallerie sotterranee videocontrollate, ustioni di terzo grado che guariscono in pochi secondi, colli spezzati a mani nude, pestaggi con energumeni a tempo di rock, e "dulcis in fundo", un attore protagonista che sembra la caricatura vivente di Francesco Salvi... Che tristezza!
Da antologia del trash poi, il risveglio nelle bare con i santoni incapucciati e la scena del duello. Vergognosa, infine, la presenza di un William Petersen ridotto all'ombra di se stesso. Come si fa a dimenticare un film del genere?
Andrea Carpentieri
Prevedibile discesa agli inferi e ritorno
Gli "Skulls" del titolo sono una societa' segreta delle universita' americane, di quelle che formano le basi di un potere sotterraneo in grado di condizionare le scelte politiche di una nazione e forse del mondo. Di tutto questo, su cui il trailer si basa per attirare spettatori, nel film di Rob Cohen resta ben poco. E dopo una parte iniziale in cui il giovane Luke (intraprendente, arrivista, senza mezzi economici) viene presentato come candidato ideale, il plot rientra presto nei rigidi confini del film di genere. Quindi un omicidio e soprattutto un protagonista solo contro tutti che deve riuscire a togliersi dall'ingranaggio in cui si e' inserito.
Non ci sono grosse sorprese negli sviluppi narrativi e i caratteri dei personaggi, via via sempre piu' stereotipati, uniti all'improbabilita' di certe situazioni, non consentono molti picchi emotivi. Non facilita il coinvolgimento neanche la fotografia che, pur curata, avvolge le immagini in
un flou che crea distacco. Senza annoiarsi, e questo e' gia' molto, si arriva all'epilogo, ma le
premesse di un'indagine sulle societa' segrete che controllano in modo sotteraneo le leve del potere, vengono presto
disilluse, lasciando il posto all'ennesimo film per teenager a caccia di emozioni politically
correct.
Luca Baroncini
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