STIGMATE
  (Stigmata)

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REGIA:    
Rupert WAINWRIGHT

PRODUZIONE: U.S.A.   -   1999   -   Horror

DURATA:  103'

INTERPRETI:
Patricia Arquette, Gabriel Byrne,
Jonathan Pryce, Rade Sherbedzjia, Nia Long,
Enrico Colantoni, Portia De Rossi

SCENEGGIATURA:
Tom Lazarus - Rick Ramage

FOTOGRAFIA:
Jeffrey Kimball

SCENOGRAFIA:
Waldemar Kalinowski

MONTAGGIO:
Michael J. Duthie - Michael R. Miller

COSTUMI: Louise Frogley

MUSICHE: Elia Kmiral

Trama

Una donna è posseduta dallo spirito di un sacerdote che ha conosciuto la vera parola di Gesù Cristo , e non potendola rivelare al mondo in seguito a repressioni vaticane , cerca di farlo tramite la donna .

Recensioni

 

 

 

Millennio punto e a capo

Un film estremamente interessante, che affronta un tema molto complesso e controcorrente, mettendo l'accento sulle contraddizioni del vaticano e del suo apparato totalitario e repressivo, molto lontano dall'insegnamento originario di Cristo. Interessante l'accostamento dell'iconografia demoniaca (voce rarefatta, fluttuazioni ecc.) a possessioni divine, questo particolare lascia intravedere che forse la chiesa nei secoli ha bruciato e perseguitato santi e non demoni. Il prete comunica vera fede per la ricerca della verità e nessuna paura per il cambiamento, buon ritmo e sceneggiatura buona. Un film da vedere per il significato simbolico e teologico che trasmette, usando l'unico mezzo espressivo che oggi è di largo consumo, la spettacolarità, il cinema.

Marco Saraga


Il lato oscuro della fede

Realizzare un film sul rapporto tra l'uomo e la fede, sulla dualità di un'istituzione come la chiesa, e far rientrare il tutto in contesto horror, è opera perlomeno titanica, e stigmate adempie ai suoi doveri solo in parte. Significativo dal punto di vista tecnico, grazie al discreto talento di Patrick Wainwright, il film pecca nella sua idea base, mettendo, indiscutibilmente "troppa carne sul fuoco". Il tutto inizia come un classico film horror, si dipana nelle tematiche sulla fede, dall'ateismo della protagonista, alle insicurezze del prete, ex chimico e diventato servo di Dio per la paura di non riuscire a trovare una spiegazione all'evoluzione dell'uomo, e poi un po' si perde. Il finale, in cui si tenta di smascherare il complotto della chiesa, che tenta di nascondere dei vangeli "scomodi", e per lo meno approssimativo, e il film perde le sue atmosfere noir, che fino al quel momento risultavano abbastanza avvincenti. La caduta di tono, soprattutto riguarda i dialoghi e i cliché nei quali il film sprofonda, a cominciare dal vaticano cattivo contro il prete buono, ed inevitabilmente solo, per finire con il salvataggio di lei da parte del prete ora nei panni dell'eroe salvatore. Quello che resta di quest'opera, sono delle belle inquadrature, delle scene girate con sufficiente maestria, dei buoni attori, e il rimpianto di non aver osato di più, cercando di uscire dagli stereotipi del genere. C'era qualche ingranaggio da sistemare in questo Stigmate, peccato.

Matteo Catoni

Commenti

 

 


Marco
Saraga
8

Daniele
Bellucci
6

Matteo
Catoni
6

Giada
Bernabei
Luca
Pacilio
4
Simone
Ciaruffoli
6
           
 

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