Recensioni
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E se non fosse più magia?
Dopo una campagna pubblicitaria cominciata l'anno scorso in coincidenza con
l'uscita di "Mulan", si arriva alla visione del film un po' provati, con in
testa tutte le aspettative che aggettivi di eminenti critici americani e non, uniti a gadget di vario formato, hanno creato sulle avventure a cartoni
animati del famoso eroe in perizoma. Dopo tante premesse la visione delude, e non certo per la
qualità, che risulta sempre più avanguardistica e stupefacente, quanto per la mancanza
di sorprese. Tarzan in fondo è un supereroe come tanti, con mani e piedi di
acciaio che gli permettono di scivolare tra le liane della giungla senza scalfirsi, e sui suoi crucci interiori prevarica il ritmo
dell'azione. I personaggi di contorno sono simpatici ma non irresistibili e il cattivo di
turno e' il meno sfumato del gruppo, deve solo creare scompiglio e ritardare
il lieto fine.
Lo spettacolo e' comunque garantito, grazie ad un ritmo serrato, a canzoni
piacevoli e ad un incanto visivo a cui non ci si può sottrarre, ma il meccanismo ad orologeria con tutti i dettagli al posto giusto rischia di
incepparsi una volta scoperta la volontà di piacere ad ogni costo, evitando
come la peste approfondimenti psicologici fuorvianti e optando per una
smaccata leggerezza. Che la magia si sia un po' adagiata su binari redditizi e vincenti?
Luca Baroncini
La Disney torna alle origini
La casa di Topolino fa un passo indietro.Dopo le ultime stagioni trascorse a sperimentare nuove vie che conducessero alla realizzazione di un "cartone
adulto", alla Disney sembrano aver capito che quella non era la strada
giusta. Lo hanno detto i diminuiti incassi. Ecco allora un deciso dietro front che restituisce al pubblico un cartone vecchia maniera e dichiaratamente per bambini ed alla Disney i grandi
incassi. Non solo si tratta di una storia collaudata ed adatta
all'infanzia, ma anche di un ritorno alla cura dei dettagli, al rapporto uomo-natura nella sua fisicità,
nella sua giocosità. Il tutto con le sorprendenti tecniche di animazione
moderne. La storia non è forse all'altezza della resa visiva; i personaggi minori a cui è affidata la parte comica sono un po'
sottotono, l'eroina ha perso ogni parvenza di modernità e femminismo, suo padre è il più tipico simpatico svampito della tradizione
Disney, il cattivo è decisamente poco degno di essere ricordato.In ogni caso anche quando mancano di
pura genialità i film animati Disney garantiscono un alto livello qualitativo ed una particolare magia.
Buone ma non ottime le musiche di Phil Collins, già destinate all'Oscar ed una volta tanto nate come voci fuori
campo, al posto delle consuete canzoni interpretate dai protagonisti del film.
Oboo
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