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Fonti storiche

Sac. Fabbi Ansano. "Preci e la Valle Castoriana". Documentario storico artistico della diocesi di Norcia, Perugia 1962

Notizie generali su Campi:
Cap. XII pp. 215-250.  Castello di Campi Alto che conserva ancora l'aspetto medioevale (Risale al 1228). Prima di questa data, per oltre un millennio, la vita si è svolta nella piana della valle dove sorgeva la "Civitas Campli" agglomerato probabilmente etrusco e poi romano dopo la conquista della regione (III sec. a.C.) Nel medioevo questo era chiamato Campi vecchio, considerando il castello Campi Nuovo. Il centro resistette a lungo anche durante l'invasione barbarica col nome di Civitas. Nel V sec. la valle di Campi fece da scenario alla santa vita eremitica di Spes e dei suoi compagni di penitenza, che si erano ritirati nelle grotte di Cardosa, forse presso l'oratorio di San Biagio. Chiesa di Sant'Antonio Abate citata come chiesa "rurale", poichè non è situata nè nel castello, nè in Campi vecchio (intendendosi con questa denominazione il piano dove sorge San Salvatore.

1288 - Costruzione del castello di Campi Alto (da dieci pergamene dell'archivio parrocchiale dal XXVII Nov. 1275 al XVI Luglio 1288)

Metà del sec. XVIII - Passaggio di Campi e della valle dall'abbazia di Sant'Eutizio al Comune di Norcia legalizzato dal cardinale Pietro Capocci.

1329 - Occupazione di Campi da parte di Amerigo di savignano agli ordini del Ducato di Spoleto; subito la riconquista da parte di Norcia.

Prima metà sec. XV - Passaggio compagnie di ventura

1438 - Occupazione da parte di milizie sforzesche: subito dopo Norcia riconquista Campi e ricostruisce il Castello.

1443 - Passaggio delle truppe del Regno di Napoli chiamate da Eugenio IV contro le truppe sforzesche: scontro in zona.

Notizie sulla chiesa di Sant'Antonio:
Costruita in stile goticizzante nel 1358 insieme all'annesso Ospedale (?), in suolo lateranense annessa alla Madonna della Misericordia. Dell'architettura originaria si conservano i resti del portale gotico con bassorilievi di due leoni, dell'Agus Dei e di una piccola statua di Sant'Antonio Ab. racchiusa in una nicchia trilobata, adorna di piante e del solito porcellino.
Al XV sec. appartengono alcuni dipinti delle pareti, riferibili a Paolo da Visso (Trattasi di un trittico databile al 1476 c.a). Anche la parete sinistra reca dei dipinti a tempera.
Nel Xvi sec. la Chiesa ebbe forti restauri: fu ricostruito il portale ed il tetto. In due plinti si notano affreschi attribuibili a Nicolò Frangipani che nel 1580 dipingeva a Cascia. Nel 1575 fu eretta l'acquasantiera in pietra ed eseguiti altri dipinti sulle pareti. Molti dipinti su tavola provengono da altre chiese, così come l'altare maggiore, proveniente dal Monastero di Sant'Orsola e la Statua di San Biagio giunta dalla chiesa omonima.
Altri dipinti della parete sinistra, come il miracolo di un infermo giacente nel suo letto a cui appare un angelo con i genitori proni, indicano che la Chiesa è stata sempre officiata (?).
Viene citato (pp. 221-223) anche il crocifisso di Petrus Pictor, ma nulla si dice riguardo al luogo del ritrovamento.
 

R. Cordella, Norcia e Territorio, "Una mostra un restauro", Norcia 1995

Notizie generali su Campi (pp. 119 - 120)
Si usa distinguere il centro medioevale sorto in altura col nome di Campi Alto, il quale sostituisce il nucleo più antico. Campi fu uno dei principali castelli del Comune di Norcia, posto a guardia della Valle Campiana, fertile ed abitata, percorsa da una viabilità antichissima, prossimo ai confini vissani e all'abbazia di S.Eutizio da cui dipese in origine. Divenne punto di forza del sistema territoriale nursino quando cominciò a declinare la potenza politica ed economica della vicina abbazia, e cioè sul principio del XIII sec. Sul fondovalle gli insediamenti agricoli non furono mai completamente abbandonati nemmeno nella fase di passaggio tra tardoantico e medioevo.

Notizie sulla Chiesa di Sant'Antonio: (p.121 pp. 124-125)
Non è da escludere che una porta di accesso al castello di Campi Alto fosse situata verso valle, in direzione della Chiesa di Sant'Antonio. Da questa chiesa inizia il borgo che degrada fino a raggiungere ed oltrepassare la strada provinciale di fondovalle.
La chiesa sorge all'incrocio della vecchia strada Vissana e della via che scende dal Castello di Campi. E' un edificio basso e lungo, con arcone e porta (Tau nella serraglia) richiusi sul fianco destro, campaniletto a vela e sagrestia che sorge a mò di abside, semisommersa dai terreni adiacenti. La facciata cinquecentesca forma un corpo più elevato , con timpano, oculo e portale in pietra bianca locale. L'interno ha una travatura a capriate che poggia direttamente sui pilastri. Conci del vecchio portale si vedono ammonticchiati presso l'ingresso, accanto all'acquasantiera del 1575. Sulla parete sinistra vi sono affreschi di Antonio Sparapane, mentre sulla destra vi sono affreschi il cui stile riecheggia quello del sito di Santa Scolastica a Norcia. Altare maggiore proveniente dal monastero di Sant'Orsola (nel castello di Campi) con mostra lignea seicentesca come lo stemma dei plinti. Vi sono alcune statue tra cui quella di San Biagio proveniente dall'eremo omonimo. Nella chiesa fu scoperta la croce di "Petrus Pictor" opera di ambiente spoletino della prima metà del Duecento. Scoperta per caso da E. Sanderg Vavalà nel 1927, appartiene al filone delle croci spoletine.
 

Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "R. Battaglia", Norcia, "Un sentiero nel parco da Norcia a S. Eutizio (Preci)"

Notizie generali su Campi (p. 24)
Campi Alto si presenta al visitatore con un tipico aspetto medioevale. Posto in situazione strategica, guarda verso la valle Campiana seguendo, nella sua fisionomia, l'andamento del pendio sul quale è adagiato.
La Chiesa di Sant'Antonio viene citata a pag. 25 come "degna di nota"
 

Ansano fabbi, "Guida alle antichità di Norcia", editrice San Benedetto, Norcia 1975

Notizie generali su Campi
Sul bacino del Campiano doveva esistere una civitas sabina, poi romana e altomedievale. Ottaviano impose la centurazione dell'agro in diverse città umbre che avevano parteggiato per Antonio nel 40 a.C. durante la guerra civile. Davanti alla chiesa di San salvatore s'incrociano il Cardo maximus da nord a sud, col Decumanus dalla valle di cardosa ai Coranoni. All'incrocio sorgeva il tempietto pagano che col cristianesimo fu sostituito col culto a S. Maria e a San Salvatore. Il Mommsen elenca sei epigrafi di questa "civitas", e molti frammenti fittili e architettonici abbondano sul luogo.
 

Salvatore Petrini - Romano Cordella. "Guida di Norcia e del suo territorio", Norcia 1978

Notizie generali su Campi (pp.86-89)
Tre sono i vocaboli che ne distinguono l'ubicazione: "La città", Campi Vecchio e Campi Nuovo. "La Città" indica l'antico aggregato scomparso di Cample di cui parla San Gregorio Magno. Campi Vecchio sorse nella zona rurale in seguito alla distruzione della Civitas (epoca barbarica) ed è il primo nucleo di case che si incontra. Per ragioni difensive, in epoca comunale, gli abitanti di Campi Vecchio si fortificarono sulla vicina altura che dette origine al Castello (Campi Alto).
 

Amedeo Morelli, "Guida di Norcia", Norcia 1958, pp. 74-75

Notizie riguardanti la croce di "Petrus Pictor"
Continuando oltre Ancarano si tocca Campi Vecchio, ove sta la chiesa ad una navata con portico ed affreschi; dentro di essa, da un lato dell'altare maggiore, infissa alla parete si conserva gelosamente una croce sagomata e dipinta nel 1221, firmata: Petrus Pictor. Fu rintracciata recentemente nel ripostiglio di una chiesetta di Campi e ne fu segnalata la somma importanza da turisti venuti a visitare le chiese della Valle Castoriana, mediante pubblicazioni in riviste d'arte. Fu consegnata alla famiglia Angelini di Campi, col mandato di tenerla in custodia provvisoriamente nella loro villa ospitale; in seguito fu mandata all'esposizione d'arte di Venezia nel 1937, ove rimase esposta per circa un biennio. Se ne potè ottenere il ritorno in sede grazie all'intervento del Sovrintendente all'Arte di Perugia e al Cav. Morelli: fu processionalmente portata alla chiesa parrochiale e quivi collocata.
 

Feliciano Patrizi-Forti, "Delle memorie storiche di Norcia" Forni editore, Norcia 1869

Notizie storiche riguardanti i grandi terremoti:
Libro VIII, pp. 611-612
Niun nuovo accidente degno di memoria sopravvenne fino a 18 di ottobre del 1702; nel qual giorno circa le ore 7 del mattino fu udito uno scuotimento di terra tanto lungo e spaventoso che cagionò notevoli danni a tutti i fabbricati..."
"Seguirono ... altri leggeri scuotimenti che, quantunque riuscissero innocui mantennero viva l'agitazione degli animi presaghi quasi di quanto doveva indi a poco accadere. Imperciocchè a 14 Gennaio del 1703, che fu giorno di Domenica, alle ore 6 di sera suscitossi improvvisamente fiero e terribile terremoto seguito da molti altri di non minore spavento... accompagnato da tuoni, lampi, da piogge, da oscurità tenebrose, da puzze sulfuree... da Così continui terremoti della terra, che oltre l'intero eccidio di Norcia sembrava che assorbir volesse quanto le stava sopra...

Libro VIII, pp637-638
"... Non erano compiuti i restauri delle Chiese, delle mura delle città, degli edifici pubblici quando un altro violentissimo terremoto tornava a rovesciare l'intera città e la più parte delle terre e Castelli circostanti. Il tremendo disastro avvenne il 12 maggio del 1730.... accadde la mattina del 12 Maggio 1730 alle ore 10 con danno di gran lunga maggiore del primo (1703) rispetto alli edifizi ... benchè con minore mortalità... "

Libro VIII, p.649
" ... Ne manco sono da tacere le singolari beneficenze di che fu largo il romano Pontefice verso la nostra città ... egli di proprio moto operava a vantaggio di questi cittadini in occasione dell'ultimo terremoto del 22 agosto 1859"
 

Visita pastorale del De Lunel, sec. XVI, Archivio Arcivescovile di Spoleto

Campi, il giorno seguente al castello di Campi indulgenza a proposito della ... visitando la chiesa di sant'Antonio  ... semplice ...; è rotta dotata, posta sul suolo lateranense al si Maria, la quale è nello castello che gli abitanti devono riedificare 
 

Lettera dei norcini al Papa - Terremoto del 14 Gennaio 1703
Dalla lettera del 1704 15 Gennaio a Papa Clemente IX ex libris C.M. De Reguardati

"...Anco necessario Padre Santo riattare almeno la chiesa parrocchiale di qualsivoglia Castello e Villa di Norcia; e poichè sono tutte poverissime potriano trasferirsi nella parrocchiale i titoli, e soddisfarvi gli obblighi delle altre chiese cadute nella giurisdizione di quel Castello, o villa di essa parrocchiale, e alla medesima concedere le suppellettili e cose immoni di esse chiese rovinate; quando però la S.V. non si disponesse soccorrerle tutte con elemosina sufficiente alla riattazione. E gli onorari che riconosceranno l'essere della S.V. pregheranno sempre Iddio per la grazia a un tanto benefattore.
N.B. le perizie portate al Papa sono state eseguite dall'architetto del Papa Bufalini.
 

Relazione generale delle ruine e mortalità cagionate dalle scosse del terremoto del 14 gennaro, e  2 febbraro 1703 in Norcia e Cascia e loro contadi, trasmessa da Monsignor illustrissimo e Reverendissimo Pietro de carolis, commissario apostolico in detti luoghi all'eminentissimo e reverendissimo sig. Cardinale Paulucci, degnissimo segretario di Stato di nostro Signore Papa Clemente XI
Roma XDCCIII, p. 22

Campi, Castello del contado di Norcia
Fa anime morti num. 600
Chiesa parrocchiale rifacibile, la guglia del campanile ha patito
Chiese parimenti indebolite ma riattabili num. 2
Muraglia castellana caduta in più parti, le altre rimaste offese
Habitazioni cadute affatto num. 20
Altre non habitabili num. 25
Le habitazioni del pubblico, non sono cadute, ha offese l'archivio, e scritture pubbliche poste in sicuro
 

Resoconto al 1705 della situazione dopo il terremoto del 1703, ex libris C.M. de Reguardati

Campi
Chiesa parrocchiale risarcita
Chiesa di San Gio: affatto rovinata
Chiesa S. Angelo risarcita
Chiesa S. Giacomo riattata
Chiesa S. Maria sta benissimo
Monastero delle Monache non è terminato di risarcirvi
Case rovinate affatto n. 2
Case stragiombate n. 40
Case che stanno bene n. 82
Abitanti in baracca n. 1
Abitanti nelle case n. 525
 

 Visita di Mons. G. Lascaris, 1712, ms. 2 voll. id., Archivio Arcivescovile di Spoleto

Assegnino delle due chiese unite e esistenti nel suolo lateranense della Madonna Santissima della Misericordia e Sant'Antonio Abbate edificati dentro i limiti di questa mia cura parrocchia di sant'Andrea o del castello di campi di Norcia diocesi di Spoleto fatta da me Giovanni Paroli priore della predetta parrocchia il 25 aprile ...
Io Giovanni Paroli ... fo fede e attesto mediante il mio giuramento fatto ... a chi spetti questa ... Chiesa della Misericordia e Sant'Antonio Abate vista sotto il suolo latera- esistenti dentro il recinto di questa mia cura si ritrovano e gestiscono ... di stabili, ..., mobili, entrate e utile comune
 

Bollettini diocesani (15 marzo 1913) bollettino n. 3
Supplemento al bollettino n. 3 del bollettino di Curia; alrte sacra diocesana, l'abbazia di S. Eutizio notizie storico artistiche

Paragrafo 51 -  ecclesia S. Baxii di Camplo
Sul monte imminente al castello di Campi (Norcia), ove in antico sorgeva la rocca sassaria, sorgeva questa chiesina modesta, di cui resta in piedi una parete rilevante e notevole vetustà. Vi si conserva nell'altare maggiore una statua del santo titolare tra le immagini di Sant'Eutizio e Sant'Andrea ap., in alto un crocifisso dipinto su tavola, osservati dall'Abbate nella visita del 1697. Fin dal 1712 l'Abb. Passerini deplorava il cattivo stato a cui era ridotto il convento, e in cui trovavasi altresì il tetto e il pavimento della chiesa, sicchè ordinò all'eremita custode fr. Antonio Fabrizi di curarne le opportune riparazioni.
 

Documento allegato al Libro delle entrate e delle uscite della Madonna Santissima della Misericordia e di S. Antonio Abbate", (1900 - 1946), in Archivio Parrocchiale di Campi

La chiesa di Sant'Antonio Abbate fu costruita nell'anno = dietro la bolla 8 Gennaio 1380 con la quale si concedeva la facoltà di costruire detta chiesa - riconfermata con la bolla posteriore del sommo Pontefice Benedetto XIV in data 18 Gennaio 1796 = nella valle castellana distante dal Castello circa mezzo chilometro, dentro un fosso, finchè fu circondata da muri per ripararla dai torrenti,è stata più volte restaurata - fatto di nuovo il pavimento - la facciata con il piedistallo - la porta - il portone - il cornicione ed i pilastri di pietra- lavoro dello scalpellino di Visso. L'anno 1902. per la somma complessiva di lire 2.503.60.
Ha ancora bisogno di urgenti e (...) riparazioni, ma è irragionevole seppellire in un fosso migliaia e migliaia di lire per avere poi una chiesa fredda -  umida e sempre in pericolo.
T'cura finì conveniente- vantaggiosa sbattere la morta facciata; li vecchi e pericolanti muri ache senza fondamenta e stretti e ricominciare una nuova chiesa ed igenica in un luogo più sicuro, più comodo alla popolazione.
Altare. La suddetta Chiesa ha un solo altare ed è di legno dorato, costruito con gli avanzi degli altari della chiesa del monastero di Sant'Orsola e di San Biagio con una bellissima tela raffigurante il martirio di S. Orsola; con belle colonne - capitelli - stile corinzio. Il ciborio è di legno decorato.
La mensa è di noce, forchè la pietra somma che è di marmo.

Statue. L'antica statua di Sant'Antonio Abbate alquanto deforme fu sostituita con una statua nuova - opera del sig. Costantino Petrangeli falegname di Norcia - nell'anno 1904 - che fu pagata £ 180.
Demolita la Chiesa di san Biagio che si trovava tra i scogli detti di S. Biagio -  acquistati dalla famiglia di Domenico Moretti e fratelli - la statua di legno del menzionato santo - qui portata nella chiesa di Sant'Antonio Abbate e collocata in (...)

Costruzione della nuova facciata di sant'Antonio
Escavaggio, fondazione; arena e trasporto sassi, marmo ed acqua (...) compreso anche l'acquisto della calce
costruzione fondazioni ..... opere Conti aleandro
Sig. G. Morelli (...) appalto Residuo costruzione facciata a circa metà abbandonò e ... ebbe fattura di tutta ... per far riprendere i lavori al ... Giovanni del Borgo a mettere i calcari, grappe, compreso gesso, chiodi, viti, colla per .... della porta. Tavole per i posti della cort ... 
Fatturo solo (...) compreso d'assito
ferramenta porta...
Serratura
Ferro per grappe e leghe

Contratto ii
Proseguimento facciata con palcatura eseguito da Morelli fatturato compreso di bel timpano e fattura tutto l. 950
(...)
Giovanni dal Borgo accomodò campanile

Contratto III
Aurelio da Piedivalle a ... la facciata
per la stafilatura ...


 

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