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Il
progetto
Funzionamento della
struttura e individuazione delle categorie di intervento
La capriata, data la particolarità della soluzione a quattro appoggi, presenta una conformazione singolare con l'aggiunta allo schema normale di altri due elementi verticali in corrispondenza dei pilastri, destinati a trasmettere a questi ultimi una parte dei carichi del tetto. I due puntoni inclinati dato che la capriata non è caricata solo in corrispondenza dei nodi, non sono sottoposti a compressione semplice, ma ad uno sforzo composto di compressione e di flessione. I carichi che ad essi provengono dalla copertura generano su di essi delle forze concentrate verticali applicate nei punti di contatto con quest'ultima. Gli altri elementi della capriata il monaco e le due saettoni funzionano invece nella maniera normale: il primo come tirante i secondi come puntoni. Data la conformazione non ben definita della capriata il suo modo di funzionamento potrebbe essere migliorato con l'aggiunta di ulteriori elementi di completamento, secondo lo schema di intervento riportato in seguito. I pilastri in muratura, intonacati all'esterno, sono degli elementi eccessivamente alti rispetto alle proporzioni della loro base; per evitare allora possibili fenomeni di dissesto si è in passato provveduto ad un loro collegamento tramite travi lignee, che di per se non hanno alcuna funzione strutturale, essendo dei controventamenti destinati ad assorbire, le eventuali sollecitazioni dinamiche che si possono avere in fase di generazione di una scossa sismica. L'intervento su questa parte può essere rivolto a conferire ai pilastri una resistenza anche a sforzi di trazione attraverso l'integrazione della muratura con un'armatura metallida, secondo le modalità precisate in seguito. I capitelli: nodo di collegamento tra il sistema capriate-controventamenti con i pilastri, rappresentano un punto debole nella struttura; questo perchè, realizzati con un materiale abbastanza rigido,tendono facilmente a avere dei fenomeni di rottura, (come si può notare nel primo pilastro di sinistra), causati dalle azioni dinamiche che si ingenerano in fase di scossa sismica. Per evitare ulteriori dissesti di questo tipo si dovrà quindi intervenire su questa parte, per renderla capace di assorbire eventuali sforzi di trazione. Le pareti perimetrali nella condizione attuale non presentano gravi fenomeni di dissesto strutturale; le lesioni presenti generate in gran parte da fenomeni riguardanti le fondazioni, dovranno essere opportunamente risarcite, come anche si dovrà all'esterno provvedere alla scarnitura profonda della malta degradata e alla sua sostituzione con un materiale compatibile. Per l'interno, dove sotto la pittura a calce si trovano probabilmente degli affreschi, si dovranno eseguire i necessari sondaggi, provvedendo quindi a riportare alla luce le eventuali pitture, pensando poi ad un loro consolidamento o distacco in funzione delle condizioni del supporto. Fondazioni:
Le pareti perimetrali in muratura di pietrame poggiano su fondazioni continue,
mentre i pilastri potrebbero possedere una fondazione a plinto autonoma,
in un'ipotesi del genere questi ultimi sarebbero totalmente scollegati
dal resto della struttura nella parte bassa, per cui una volta eseguito
un sondaggio per verificare quest'ipotesi, in caso dovesse effettivamente
esservi una situazione di questo tipo, si dovrebbe intervenire di conseguenza.
Sempre per quanto riguarda le fondazioni si rilevano sulla muratura fenomeni
di dissesto soprattutto in corrispondenza del tamponamento del grande arcone
della trasanna, e nella zona di collegamento tra sacrestia e corpo principale
della Chiesa. Dovranno essere eseguite anche in questo caso dopo opportuni
sondaggi delle opere di consolidamento.
Saggi da effettuare
ai fini del progetto di restauro
Analisi dello stato delle fondazioni, per valutarne forma e la dimensione in corrispondenza del giunto di separazione fra la muratura trecentesca e quella del XVI sec. La finalità in questo caso è quella della ricerca di eventuali soluzioni di continuità; se nel punto di giunzione la fondazione fosse interrotta si potrebbe pensare ad una metodologia per ricreare una continuità fra le parti in modo da evitare eventuali fenomeni di dissesto dovuti a movimenti differenziati delle due parti. Analisi dello stato delle fondazioni, allo scopo di ricercare eventuali soluzioni di continuità fra il cordolo di fondazione della sacrestia e quello del corpo principale. Trovare l'eventuale presenza di un giunto con fondazioni autonome realizzate magari con materiali differenti, avrebbe il duplice scopo di accertare l'ipotesi di una costruzione successiva della sacrestia rispetto alle parti più antiche della Chiesa, e nello stesso tempo si spiegherebbero le lesioni presenti nell'apparato murario proprio nella zona di collegamento tra sacrestia e nave principale. Analisi dello stato delle fondazioni: lo scopo è quello di ricercare informazioni sulla forma e dimensione della fondazione delle murature trecentesche e dei pilastri interni, un eventuale mancanza di collegamento di queste ultime con il cordolo di fondazione delle prime, renderebbe necessario un intervento teso a renderle solidali in modo da aumentare la coesione delle parti. Nello stesso saggio che per questo motivo verrà allargato fino a sotto il portale laterale murato, si ricercheranno le tracce del basamento della scala che presumibilmente doveva esistere sotto l'accesso quando questo era ancora aperto. Analisi dello stato delle fondazioni: lo scopo è quello di ricercare la fondazione della facciata precedente all'ampliamento settecentesco, e di valutare lo stato e la forma delle fondazioni nel punto di giunzione fra la muratura più antica e quella successiva. Analisi dello stato delle fondazioni: la finalità è la ricerca dell'eventuale presenza di una fondazione al disotto dell'arcone che divide la chiesa dalla sacrestia, se questo saggio dovesse dare dei risultati positivi sarebbe una prova importante a conferma di un'ampiamento successivo della terminazione della Chiesa, ottenuto aprendo sul muro il grande arco sul quale la sacrestia è stata addossata. Saggio murario in profondità, avente lo scopo di capire la consistenza delle lesioni presenti sulle murature, in modo da verificarne l'effettiva entità, portando la profondità del saggio fino ad un livello pari all'estensione della lesione. Saggio murario , realizzato asportando una certa quantità di intonaco, allo scopo di individuare la sottostante apparecchiatura muraria, nella ricerca di eventuali tracce di un antico altare laterale. Questa ipotesi deriva dall'analisi della superficie muraria in questo punto che presenta una serie di asperità che la rendono visibilmente non omogenea rispetto alle parti vicine. Saggio murario, realizzato scrostando l'intonaco della facciata per portare alla luce la sottostante tessitura muraria alla ricerca di tracce dell'arcone frontale dell'antica trasanna successivamente inglobata negli ampliamenti posteriori. La scoperta di questo arcone chiarirebbe infatti definitivamente l'ipotesi della presenza della trasanna prima dell'ampliamento settecenteso. Saggio murario eseguito a diverse altezze sui pilastri interni per capire i materiali costituenti, e rinvenire una eventuale disomogeneità in altezza, che indicherebbe più fasi di realizzazione. Secondo quello che si può capire da parti che nel tempo si sono venute scrostando, la zona alta dei pilastri è in muratura di mattoni, mentre il basamento è in pietra squadrata; ulteriori analisi potrebbero far comprendere innanzitutto se la pietra nella parte bassa è un rivestimento oppure è muratura portante, e si potrebbe rintracciare il punto di giunzione fra la pietra e il muro di mattoni per avere ulteriori informazioni. Saggi
murari alla ricerca delle superfici affrescate al disotto della pittura
a calce che dovrebbero essere presenti su tutte le parti interne più
antiche della Chiesa. La finalità di questi saggi è quella
di capire l'estensione muraria e lo stato di conservazione degli
affreschi coperti, provvedendo di conseguenza a una loro riscoperta e restauro.
Prove da effettuare
ai fini del progetto di restauro
Controlli di verticalità, individuazione di eventuali variazioni di geometria dell'edificio rispetto alla configurazione originale Carotaggi, determinazione della stratigrafia del terreno Prove
di laboratorio, individuazione delle caratteristiche chimico-fisiche dei
materiali.
Interventi sulle
fondazioni
Interventi sulle murature scarnitura
profonda dei giunti: l'intervento, se eseguito accuratamente può
comportare un sensibile aumento delle caratteristiche meccaniche della
struttura. Ha luogo dove il materiale lapideo si presenti in buono stato
di conservazione e la malta abbia perduto le sue proprietà leganti
in superficie.
esecuzione: scarnitura profonda dei giunti murari mediante raschietti evitando scalpellature ed uso di attrezzi meccanici; lavaggio con acqua, possibilmente spruzzata a pressione; stilatura dei giunti con malta non troppo porosa dovendo questa rimanere a faccia vista. ripresa
di piccole lesioni con malta speciale: i prodotti da impiegare a questo
scopo sono leganti di tipo tradizionale o a base cementizia di consistenza
fluida, caricati con inerti di particolare granulometria. Nel caso di microfessure,
si potrà fare ricorso a formulati epossidici, dotati di un grado
maggiore di fluidità.
impregnazione:
aspersione
mediante airless allo scopo di far penetrare (3-5 mm) il materiale consolidante
(acrilico, fluoro-carbonico, silanico, silossanico), sulla superficie da
trattare, realizzando così un involucro avente maggior resistenza
meccanica.
eliminazione
dell'umidità passante e di risalita:Al fine di risolvere definitivamente
il problema dell'umidità e delle sue dirette conseguenze (Efflorescenza,
Patina biologica, Macchia, ma anche Distacco e Rigonfiamento dell'intonaco)
vanno previsti una serie di lavori di ripristino delle condizioni originarie
del percorso intorno all'edificio.
Esecuzione degli
interventi esterni
Esecuzione degli
interventi interni
Le suddette
opere andranno eseguite contestualmente agli interventi di rinforzo della
fondazione così da razionalizzare al massimo le risorse.
Interventi di adeguamento
sismico
Una
volta effettuati i relativi sondaggi, riportati nella tavola precedente,
si potrà avere un quadro complessivo della situazione di fatto e
quindi intervenire in quei casi dove si riscontrino delle carenze dimensionali
o dei dissesti. Se dai sondaggi si riscontra un'assenza di collegamento
tra Ia fondazione dei pilastri interni e quella delle murature perimetrali,
nella logica del collegamento degli elementi costituenti il sistema strutturale,
si dovrà prevedere una integrazione atta a unire i solidi di fondazione
(vedi particotare).
II muro
perimetrale è il risultato di interventi che si sono succeduti nel
tempo in epoche differenti. Questo ha portato ad una eterogeneità
delle parti che si è tradotta nella formazione di tensioni proprio
nelle zone di contatto fra porzioni di parete non coeve.
1- scapitozzamento
della muratura con sottrazione degli elementi instabili e pulitura dalle
polveri;
PILASTRI : nel momento in cui i pilastri sono stati collegati al resto della struttura sia nelle fondazioni, sia nella sommità, tramite Ia legatura delle travi e dei controventamenti, Ia parte debole del sistema diviene il pilastro stesso, nel quale a seguito di azioni dinamiche si potrebbero ingenerare tensioni di trazione. Già nella situazione attuale fenomeni di dissesto possono vedersi nel capitello della prima colonna di sinistra, che dovendo assorbire le sollecitazioni trasmessegli dalla capriata e dai controventamenti che fanno capo ad esso, si è lesionato. Per evitare il ripetersi di simili fenomeni sarà conveniente prevedere un'opportuna armatura metallica come da disegni. COPERTURA
CAPRIATA: Ia capriata andrà collegata al cordolo in c. a. tramite una piastra in acciaio a sua volta fissata ad esso con una grappa affogata nel calcestruzzo ed imbullonata sulla testa alla piastra. La testa della capriata verrà collegata alla piastra tramite bulloni passanti; per questo motivo prima di eseguire l'intervento si dovrà accertare che Ia testata non risulti ammalorata. In questo caso si dovranno prevedere all'interno della parte lignea delle barre di vetroresina, eliminando il materiale degradato e sostituendolo con un conglomerato epossidico. Un'altra ipotesi di intervento è quella del completamento della capriata che nella situazione attuale presenta la particolarità di possedere quattro appoggi. La motivazione di questo intervento, le cui modalità sono indicate in figura, è quella di dare maggiore razionalità nel modo in cui i carichi si distribuiscono tra i diversi elementi, aumentando la rigidità dell'insieme e favorendo una distribuzione corretta delle tensioni. Attraverso questi interventi si mira al raggiungimento di tre obiettivi: I -
eliminazione delle infiltrazioni delle acque meteoriche;
esecuzione: recupero e stoccaggio dei coppi sani; smantellamento della copertura, recupero e trattamento preventivo dei travetti sani; restauro, e dove non possibile, sostituzione dei travetti danneggiati; posa in opera dei travetti e loro fissaggio alle travi secondarie mediante tirafondi; posa in opera del paiolato in mattoni locali; posa in opera di guaina impermeabilizzante a fuoco; posa in opera dei coppi mediante bloccaggio allo strato sottostante di quelli perimetrali e semplice appoggio di tutti gli altri
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