La regione storica della Mesopotamia corrisponde "grosso modo" all'odierno Iraq. Dal punto di vista fisico e del paesaggio, è per lo più costituita da un’interminabile pianura, senza una roccia, né un albero, solcata dal Tigri e dall’Eufrate, e dai loro affluenti.

Per oltre 4 millenni, la storia e la civiltà della Mesopotamia sono state contrassegnate dalle grandi vicende che ora hanno unito ora hanno contrapposto i Sumeri e gli Accadi. Furono questi popoli gli artefici e protagonisti una delle tre grandi "civiltà idrauliche" del Mondo Antico, plurimillenaria, madre della scrittura, della scienza e della letteratura, che dominò l’intero Vicino Oriente, raggiungendo il culmine della potenza e della gloria sotto il regno di ciascuno dei re assiri Hammurabi e Nabucodonosor, come dimostrano i templi di Uruk, la necropoli reale di Ur, e le rovine dei palazzi e delle mura di città che furono splendide, come Korsabad, Ninive, Babilonia, Assur. La Mesopotamia ha svolto un ruolo fondamentale fin dal IV millennio a.C., in quanto teatro di avvenimenti decisivi nello sviluppo socio-culturale dell’Umanità, come la nascita delle città e dello Stato, e l’invenzione della scrittura.

Il Capitolo IV tratta del Neolitico e del Calcolitico in Mesopotamia, che sono i due periodi che precedettero e introdussero la fioritura della Civiltà Sumero-Accadica.

La narrazione in esso contenuta si sviluppa a partire dalle fasi iniziali del Neolitico con ceramica: dalla Cultura di Umm Dabaghiyah/Sotto (nota attraverso alcuni aggregati edilizi a Ovest del Tigri), alla Cultura di Qalat Jarmo (centri agricoli di fondovalle a Est del Tigri), alla Cultura di Hassuna e alla Cultura di Matarrah (prospere comunità di villaggio a ceramica dipinta, a Ovest e a Est del Tigri), alla Cultura di Samarrah e alla Cultura Choga Mami Transitional (villaggi fortificati e necropoli, vaste abitazioni e ricchi corredi funerari), alla Cultura di Halaf (estesi e popolosi villaggi agricoli sparsi in Mesopotamia e Siria).

In gran parte della Mesopotamia il tardo Neolitico fu dominato dalla Cultura di Ubaid. Di questo orizzonte si mettono in rilievo i caratteri originali, gli insediamenti, i rapporti con la Cultura di Samarra e la Cultura di Halaf. Si esaminano quindi in dettaglio gli sviluppi dell’Ubaid Antico e quelli dell’Ubaid Recente, soffermandosi in particolare sulla formazione di una gerarchia insediamentale, sullo sviluppo dell’architettura monumentale, sull’emergenza delle "élite" politico-religiose, sui progressi maturati nell’agricoltura e sui rapporti con l’estero, occasionati dalle battute di pesca nel Mar Rosso e dalla ricerca dei metalli e di altre materie prime nell’Alto Tigri, nell’Alto Eufrate e nei Monti Zagros. Gli sviluppi del campo della produzione ceramica vengono altresì considerati, con riguardo all’introduzione della ruota da vasaio e alla semplificazione e standardizzazione dei prodotti. Si parla anche degli usi funerari.

Si spiegano quindi le cause e gli effetti della Trasformazione Urbana, che occupò l’intervallo fra l’Ubaid Recente e il Calcolitico Inferiore.

L’espressione "Trasformazione Urbana" identifica la nascita e i primi sviluppi delle società urbane, un processo che vide al tempo stesso la trasformazione delle comunità a base tribale, più o meno egualitaria, nelle prime società complesse, e la nascita dello Stato, nella sua forma arcaica, lo Stato a base cittadina, la "città-stato"; ma anche altri sviluppi, quali la rigorosa definizione della struttura sociale; l’invenzione della scrittura cuneiforme, che sarà per millenni il veicolo principale dell’espressione umana in tutto il Vicino Oriente Antico; differenti modi delle popolazioni e delle classi sociali di contribuire e corrispondere ai cambiamenti in corso, nel campo, rispettivamente, della politica, dell’economia, dell’ideologia.

Il Calcolitico Inferiore registrò in Mesopotamia un massiccio incremento nel numero degli insediamenti, di cui alcuni erano solo dei piccoli villaggi, mentre altri crescevano rapidamente e si trasformavano in città e in metropoli. I centri maggiori erano corredati di grandi opere di interesse collettivo: vie e piazze, mura di fortificazione, porti fluviali, opifici e magazzini, templi e palazzi. In ciò che rimane delle più imponenti fra le architetture di questa età si rispecchiano le strategie e le tecniche sempre più affinate di acquisizione del consenso di un potere politico che cresceva e si sviluppava, in un contesto nel quale emergevano inoltre una amministrazione centralizzata, una complessa stratificazione sociale, una sempre più alta specializzazione del lavoro.

E’ in questa fase che va collocato cronologicamente lo sviluppo urbanistico, politico, economico, sociale e culturale di Uruk, una delle più antiche città del mondo, fulcro della più antica civiltà sumerica. E’ in questo luogo della bassa Mesopotamia, oggi arido e inospitale, abbandonato, che, nel IV millennio a.C., maturò il passaggio dalla "barbarie" neolitica alla "civiltà" storica. Dello sviluppo urbanistico e culturale di Uruk si illustrano dapprima le fasi iniziali (Uruk VIII-VII), quindi la fase finale, o "tardo Uruk" (Uruk VI-V), muovendo dalle testimonianze archeologiche riportate alla luce nelle aree centrali della città e dalle notizie che si ricavano dai testi in cuneiforme trovati fra le rovine, nell’intento di ricostruire l’immagine, il funzionamento della società, i valori di riferimento e le grandi vicende della società.

Il tardo Periodo Uruk (Calcolitico Superiore) registrò il "decollo" della Cultura di Uruk. Sotto il profilo storico, vanno inquadrati in questa fase, probabilmente, i regni antidiluviani, il Diluvio Universale, la I Dinastia di Kish , e anche la I Dinastia di Uruk, che regnò su Uruk VI-IV. Nel corso di questa fase, la Cultura di Uruk si espanse in tutta la Mesopotamia (salvo che nell’Assiria, che era invece interessata dalla diffusione della Cultura di Gawra), ma anche nell’Alto Khabur, nell’Alto Eufrate, nell’Anatolia sud-orientale, nell’Iran sud-occidentale (Susa).

Il Capitolo si conclude con un inquadramento storico e culturale del Calcolitico Superiore, chiamato anche "Periodo di Jemdet Nasr" e corrispondente a Uruk III.

 

Bibliografia

Aggregati edilizi a Ovest del Tigri (Cultura di Umm Dabaghiyah/Sotto).

Per gli scavi di Umm Dabaghiyah

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Per gli scavi di Umm Dabaghiyah

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Centri agricoli di fondovalle a Est del Tigri (Cultura di Qalat Jarmo)

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Prospere comunità di villaggio a ceramica dipinta, a Ovest e a Est del Tigri (Cultura di Hassuna, Cultura di Matarrah).

Per gli scavi di Tell Hassuna

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Per gli scavi di Yarim Tepe

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- 1993, Yarim Tepe III: the Halaf levels, in Yoffee N. & Clark J.J. (a cura di), Early Stages in the Evolution of Mesopotamian Civilisation: Soviet Excavations in Northern Iraq, The University of Arizona Press, Tucson, pp. 163-206;

Merpert N. & Muchaev R., 1969, The investigation of the Soviet Archaeological Expedition in Iraq in spring 1969. Excavation at Yarim Tepe . First Preliminary report, in "Sumer" 25, PP. 125-31.

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Munchaev R. & Bader N., 1977, The investigation of Soviet Expedition in Iraq, 1974, in "Sumer" 35-I, pp. 65-104.

Per gli scavi di Hajji Firuz Tepe (Iran)

Voigt M.M., 1983, Hajji Firuz Tepe, Iran: The Neolithic Settlement, Pennsylvania.

Per gli scavi di Matarrah (Iraq)

Braidwood R.J. et al., 1952, Matarrah: a Southern Variant of Hassuna Assemblage excavated in 1968, in "Journal of Near Eastern Studies" 11, pp. 1-75.

Braidwood D.R. & Howe B., 1960, Prehistoric investigations in Iraqi Kurdistan, Chicago.

Villaggi fortificati e necropoli, con vaste abitazioni e ricchi corredi funerari (Cultura di Samarra, Cultura Choga Mami Transitional).

Per gli scavi di Tell es-Sawwan

A’dami (Al-) K.A., 1968, Excavations at Tell es-Sawwan, second season, in "Sumer" XXIV, pp. 57-60.

Breniquet C., 1991, Tell es-Sawwan, realitès et problèmes, in "Iraq" LIII, pp. 75-90.

Cauvin J., 1985, Les cultures villageoises et les civilisations prèurbaines d’Asie antèrieure, in J. Lixchardus et al. (a cura di), La protohistoire de l’Europe. Le nèolithique et le chalcolithique, Paris, Nouvelle Clio, pp. 156-206.

Ippolitoni F., 1970-71, The Pottery of Tell es-Sawwan: First Season, in "Mesopotamia" 5-6, pp. 195-79.

Per gli scavi in alcuni siti della pianura Deh Luran,

Braidwood L.S. et al.:

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- 1983, Prehistoric Archaeology Along the Zagros Flanks, in "Oriental Institute Publication", 105, Chicago.

Dollfus G., 1983, Djowi et Bendelbad: deux villages de la plaine centrale du Khuzistan (Iran) (V millènaire a.C.), in "Cahiers de la Dèlegation Archèologique française en Iran", 13 (ivi bibliografia su Choga Mish)

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Per gli scavi di Sialk

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Per gli scavi di Choga Mami

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Estesi e popolosi villaggi agricoli (Cultura di Halaf)

Per la Cultura di Halaf

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Per la ceramica halafiana

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Per gli scavi di Tell Halaf

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Per gli scavi di Arpachiyah

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Il tardo Neolitico (Cultura di Ubaid)

I caratteri originali

6.1.1. I siti di cultura Ubaid / 6.1.2. I rapporti con la Cultura di Samarra / 6.1.3. I rapporti con la Cultura di Halaf / 6.1.4. La cronologia.

Per la cronologia della Cultura di Ubaid

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L’Ubaid Antico

L’Ubaid Recente

6.3.1. Una gerarchia insediamentale a due livelli / 6.3.2. Lo sviluppo dell’architettura monumentale / 6.3.3. L’emergenza delle "élite" / 6.3.4. I progressi nell’agricoltura. L’intensificazione della pesca / 6.3.5. Artigianato litico: l’introduzione della ruota da vasaio, la semplificazione e la standardizzazione dei prodotti / 6.3.6. Le tombe e gli usi funerari.

Le produzioni artigianali. Le ceramiche. Gli strumenti e il vasellame di pietra.

Per gli scavi di Beldibi e Belbasi

Bostanci E.,

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Per la "vaisseille blanche"

De Contenson H. & Courtois L.C., 1979, A propos de vases en chaux: recherches sur leur fabrication et leur origine, in "Paleorient" 5.

Marechal C., 1982, Vaisselles blanches du Proche Orient. El Kwom (Syrie) et l’usage du platre au Nèolithique, ivi, 3, pp. 33-50.

I manufatti metallici.

Per gli scavi di Tell Feynan (Wadi Araba, Giordania)

Baierle H.U., Frey W., Jagiella C. & Kurschner, Die Brennstoffressourcen in Raum Fenan (Wadi Araba, Jordanien) und die bei der Kupfererzverhuttung verwendeten Brennstoffe., in Hauptmann A., Pernicka E. & Wagner

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Gilead I., 1990, The Transition Neolithic-Chalcolithic and the Qatifian of the Northern Negev and Sinai, in "Levant" 22, pp. 47-63.

Per gli scavi di Can Hasan

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Per l'origine della metallurgia

Muhly J.D., The Beginnings of Metallurgy in the Old World, in Maddin R. (a cura di), 1988, The Beginning and the Use of Metals and Alloys, Papers from the Second International Conference on the Beginning and the Use of Metals and Alloys (Zhenzhou, China 1986), Cambridge, Mass.-London.

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Wertime T.A., 1964, Man’s first encounters with metallurgy, in "Science" 146, pp. 1247 ss.

Per la metallurgia dell’oro e dell’argento (III millennio)

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Lo scambio.

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La Trasformazione Urbana

8.Il Periodo di Uruk (Calcolitico Inferiore)

Le fasi iniziali (Uruk VIII-VII)

Il tardo Uruk (Uruk VI-V).

7.2.1. I regni antidiluviani / 7.2.2. Il Diluvio Universale / 7.2.3. La I Dinastia di Kish : 7.2.4. La I Dinastia di Uruk / 7.2.5. Uruk VI-IV / 7.2.6. L’espansione della Cultura di Uruk. Alto Khabur: Alto Eufrate: Anatolia sud-orientale. Iran sud-occidentale: Susa / 7.2.7. La Cultura di Gawra.

Il Periodo di Jemdet Nasr (Calcolitico Superiore).

8.3.1. Uruk III.

 

 

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Capitolo IV

Dal villaggio alla città, dalla tribù allo Stato.

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