Il visitatore potrà soffermarsi ad apprezzare l'originale bellezza di alcuni tra i preziosi reperti esposti, come la pianeta con l'effigie dipinta dei SS. MM. Giorgio e Caterina e lo stemma dei Genova, già anche in altre occasioni di studio, datata XVII secolo. Di considerevole leggiadria sono alcuni paramenti settecenteschi, realizzati in una grande varietà di tipologie cromatiche e decorative nella loro elaborazione a volte sontuosa e complessa. Tessuti con decoro cosiddetto "bizarre", sicuramente databili al primo quarto del XVIII secolo, compaiono in considerevole numero tra i paramenti del corredo costantemente al passo con la moda dei tempi. Preziosi velluti, questi senza dubbio di provenienza genovese, sono serviti per realizzare anche le vesti da cerimonia indossate dai confratelli ed hanno un riferimento notevole nella tradizione della proprietà del benemerito sodalizio. Un camice con una balza di filet (di Bosa?) dal disegno affatto originale, parrebbe costituire un unicum nei corredi sacri in Sardegna. Deliziose da ammirare le goffrature realizzate su tele di lino bianche. Nell'insieme, la continuità nella tradizione della conservazione di questi beni artistici invita a soffermarsi ad ammirare, seguendo la propria inclinazione e la personale sensibilità, il ricco corredo di manufatti tessili allogati nelle teche della sala centrale. |