La balestra nella storia

Home

     a balestra ha origini remote, compare nel mondo orientale intorno al IX secolo a.c. e là svilupperà un sistema di sgancio della corda molto più complesso di quello che si svilupperà in Europa.

    Gli imperatori infatti selezionarono solo pochi artigiani a conoscenza di questo sistema di sgancio e imposero loro di non rivelare a nessuno il funzionamento e loro solo potevano produrre balestre. Accanto al sistema di produzione della seta, quello della costruzione delle balestre fu il secondo "segreto" del lontano Oriente.

    Antenata della balestra portatile medievale, fu la "balista" grossa balestra piantata nel terreno usata dai Romani e dai Greci fin dal III secolo a.c. dotata di arco composto da due bracci separati che poteva lanciare sia dardi che pietre.

   Forse furono i Romani stessi a promuovere l'uso di balestre portatili in Europa o forse le vicine popolazioni orientali.

   La balestra "leggera" o "manesca" appunto si diffuse in Europa intorno all ' XI secolo e se ne anno notizie nei libri di carico delle navi che furono portate dai soldati genovesi a scorta delle navi usate per trasportare le truppe della prima crociata (1098).

   Erano balestre composte da un "fusto" o "teniere" ed un "arco" o "braccio" fissato anteriormente al teniere. L'arco era in tasso e la corda fatta di fili di canapa intrecciati o di nervi di animali. Al davanti dell'arco era fissata un staffa in metallo o cuoio in cui si inseriva il piede per caricarla più agevolmente, tale modello era detto anche "steva" o  anche "balestra a gamba o a tibia".

    L'arco, come del resto fù per quelli intesi come tali, fù quello soggetto a maggiori migliorie, difatti si passò dal semplice arco in tasso a quello composito, fatto di legno, corno e tendine, ma la potenza ed affidabilità maggiore la si ottenne dall'uso di archi in acciaio nel 1400, molto più pesanti ed ingombranti, montati sulle cosiddette "balestre da banco".

   Altre parti importanti della balestra erano il "piolo" e la "manetta" in un primo tempo e la "noce" e la stessa "manetta" successivamente, mentre in Cina si era giunti ad usare un sistema "a grilletto" molto simile a quello delle moderne armi da fuoco!

   Logicamente con l'aumentare della potenza dell'arco, furono escogitati sistemi di caricamento più comodi. Dalla semplice forza delle braccia, si passò al "crocco" ed infine alla "leva" o "argano".

   Logicamente il tutto si rifletteva sui tempi di ricarica dell'arma, dai pochi secondi di quelle leggere del 1100-1200 caricate a braccia, ai circa 30 secondi di quelle munite di argano che venero successivamente.

 

Per quanto riguarda la potenza della balestra:

    Quelle con arco in legno erano di poco più potenti di un arco lungo Inglese, quelle con arco composito poco più potenti, mentre quelle con arco in acciaio anche dieci volte più potenti di una manesca del 1200!

   Anche le frecce erano particolari, erano dette "verrettoni", corte e tozze frecce oppure "i quadrelli" detti così per la loro punta a base quadrata e potevano essere scagliati anche a 350 metri.

   Le ferite inferte dalla balestre erano così barbare che nel Concilio Laterano del 1139 ne venne proibito l'uso eccetto che contro gli infedeli ed i leoni, perchè considerata "arma odiosa a Dio e non adatta ai Cristiani", insomma un'arma frutto del Diabolico.

   Pensate che lo stesso Federico II  fece importare tramite le navi seicento manesche segretamente e le fece trasportare di nascosto nelle sue fortezze ritenute a maggior valore strategico. ed in Italia prese ben presto il posto dell'arco.

Confronto Arco - Balestra

    Arco: arma poco costosa, ma che richiedeva molto addestramento, di pari potenza alla balestra, almeno fino al 1370 circa, difficile da usarsi a cavallo (spc. il long bow), più veloce della balestra nel caricamento.

    Balestra: arma relativamente costosa, facile da usare, fino al 1370 con arco in legno o composito, più lenta dell'arco nel caricamento, molto efficace negli assedi, meno in campo.