Un albero davvero maestoso che
secondo alcuni studiosi potrebbe avere quasi duemila anni. Stupisce, più che la
grandezza, l'aspetto imponente della sua chioma rigogliosa (caso non troppo frequente per
un albero della sua specie), e lo stato di salute del suo imponente tronco (circa 7 metri
di circonferenza). Facilmente localizzabile (ci sono diverse indicazioni) ai margini della
località Canneto nei pressi di Fara Sabina, l'albero vive in una tenuta privata dove
comunque il proprietario lascia entrare i visitatori senza alcun problema. Nelle
segnalazioni viene indicato come "l'ulivo più grande d'Europa". Forse in
Calabria e in Puglia ce ne sono di più grandi, sicuramente questo è il più
"anziano" e senz'altro uno dei più belli. Da non perdere.
Affascinante ed inquietante al
tempo stesso, questo Faggio millenario si distingue, oltre che per l'età, per l'aspetto
incredibilmente tortuoso del suo tronco e dei suoi rami. La leggenda vuole che si torcesse
in questo modo così anomalo per proteggere S. Francesco da una Tempesta. Merita davvero
una visita sia per il fascino della pianta che per la bellezza del luogo. E' raggiungibile
seguendo una strada che parte da Rivodutri in direzione Capanno di S.Francesco e si
arrampica fino alle valli di altura. La strada diventa ben presto sterrata, ma vale la
pena di sopportare il momentaneo disagio. L'albero, a prima vista meno spettacolare di
quanto ci si potrebbe aspettare, dopo pochi istanti rapisce il visitatore. La visione è
di quelle che si ricordano.
A 50 km da Rieti, vicinissimo
allo svincolo dell'Autostrada Roma-L'Aquila (uscita Valle del Salto), si trova il comune
di Borgorose. Dal paese sale una strada verso la montagna sovrastante (Colle Tufo) che,
poco prima di arrivare ad una piccola chiesa, apre una diramazione a destra su una
sterrata. Poche centinaia di metri più avanti, si è già entrati in un paesaggio
fiabesco : nel bosco che circonda la strada, fra alberi giovani frutto di tagli regolari,
si distinguono parecchi castagni plurisecolari che rendono l'atmosfera del luogo davvero
singolare. Alcuni esemplari sono davvero splendidi.
Facilissima da trovare, la
Roverella irrompe da un cancello seicentesco della Villa Falconieri a pochissima distanza
dalla piazza principale della cittadina dei castelli romani, seguendo la strada che sale
verso il monte Tuscolo. Un Albero bellissimo, di proporzioni enormi e di forme armoniose,
con il gigantesco tronco piegato verso il cancello ed uno dei rami che letteralmente lo
attraversa per uscire sulla strada. Particolarmente affascinante la ormai indissolubile
continuità fra l'opera architettonica e le forme della pianta.
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regioniAbruzzo
Ha più o meno mille anni. Alta
18 metri e dalle forme armoniose e regolari, la bellissima Roverella si trova poco dopo la
frazione di Rosciolo dei marsi. La visita alla pianta è un'ottima occasione per ammirare
la vicinissima chiesa (sua coetanea) di Santa Maria in Valle Porclaneta, un luogo di rara
bellezza storica e artistica. Se la trovate chiusa, cercate il custode a Rosciolo.
Il Faggio di
Pontone
Villetta Barrea (L'Aquila)
Il parco nazionale d'Abruzzo,
luogo di meraviglie, è dominato dalle foreste di Faggio e questo pare che sia il Faggio
più famoso del parco. Bellissimo come riescono ad essere alcuni anziani esemplari della
sua specie, ha un tronco imponente formato dalla fusione di più alberi cresciuti insieme.
E' raggiungibile seguendo la strada che unisce Villetta Barrea a Scanno. L'albero è molto
conosciuto, troverete facilmente qualcuno a cui chiedere informazioni per identificarlo.
I Faggi della
Difesa
Pescasseroli (L'Aquila)
Questo è un intero bosco di
Faggi monumentali raggiungibile facilmente partendo da Pescasseroli (centro del Parco
Nazionale d'Abruzzo) e seguendo una strada sterrata in direzione del comprensorio della
Difesa. Arrivati ad una radura con un fontanile, potete fermarvi : siete circondati da
piante plurisecolari.
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regioniUmbria
Bellissimo albero che cresce
proprio di fronte all'ingresso del convento del Monte Santo, appena fuori del centro di
Todi. Dal piccolo piazzale dominato da questa maestosa pianta si gode anche una splendida
vista panoramica sulla famosa cittadina umbra.
E' una Rovere, ed è visibile in
mezzo ai campi lungo la strada che porta da Todi verso la frazione di Quadro. Le sue forme
sono imponenti e, purtroppo, erano magnificamente regolari. In tempi recenti, infatti, uno
dei due enormi rami laterali è crollato lasciando la pianta mutilata per quasi metà. Non
siamo riusciti a sapere se ha ceduto per il peso o se è stata colpita da un fulmine. Chi
avesse informazioni più precise può comunicarcele.
Questo è un albero davvero
singolare. Un ulivo vecchissimo che ha ormai perso tutto il cuore del suo tronco e che
rimane vivo e "vegeto" grazie all'involucro esterno, scomposto in diversi
tronchi disposti circolarmente. Bellissimo nelle sue forme tortuose, la circonferenza
originale del tronco supera l'incredibile misura di nove metri. Si trova nel mezzo di un
riquadro di terreno lungo la strada provinciale che porta da Spoleto verso la frazione di
Bovara.
Marsciano (Perugia) - Frazione San
Biagio della Valle
Non è facile da trovare, meglio
se riuscite a chiedere a qualcuno di indicarvela. Si trova presso la frazione di S.Biagio
vicino Marsciano, all'interno di un bellissimo bosco di Querce. Il suo aspetto è
particolare poichè una robusta liana di edera ricopre pressochè interamente il suo
tronco.
Il luogo è assolutamente da non
mancare. Si tratta del magnifico Eremo francescano detto "delle carceri" che si
trova proprio sopra Assisi, lungo la strada che sale al monte Subasio in una gola naturale
di notevole bellezza. In prossimità del ponticello di pietra vegeta questo albero, o
meglio i suoi resti precariamente sostenuti da diverse strutture artificiali. La pianta,
oltre all'età, ha altri diversi motivi di interesse, fra i quali diverse leggende
francescane. Basti dire che sui rami di quest'albero pare si posassero spesso alcuni degli
uccelli con i quali parlava il Santo patrono d'Italia.
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regioniToscana
Come molti alberi monumentali
del nostro paese, anche questo lega la sua storia a quella di S. Francesco, che pare si
riposò sotto la sua chioma. E' uno splendido Leccio dal tronco composto da più alberi.
Facilmente raggiungibile, è segnalato lungo la strada principale poco fuori dal centro
abitato di Piancastagnaio.
Sicuramente il più
bell'esemplare della sua specie fra tutti quelli che abbiamo visitato fino ad oggi. Nei
pressi della magnifica cittadina quattrocentesca di Pienza (visita da non mancare), lungo
la strada che dalla Val d'Orcia risale verso Chianciano. Impossibile confondersi : cresce
a pochi metri dalla strada e la sua chioma colossale è visibile da grande distanza.
Magnifico tronco, enormi rami orizzontali che si irradiano tutto intorno, fra i quali uno
da solo potrebbe fare un'altro albero. Uno spettacolo davvero unico di maestosità e
grazia. Visita davvero irrinunciabile.
Indice per
regioniCalabria
Una riserva integrale esiste
apposta per loro : si tratta di circa sessanta esemplari di Pino Laricio che definire
colossali è ancora poco. Vivono tutti da almeno duecento anni e raggiungono facilmente i
40 metri di altezza. Si trovano nel territorio del Parco Nazionale della Calabria, nella
zona della Sila Grande, nei pressi della località Croce di Magara. Il loro nome non è
un'esagerazione: camminando in questo bosco, si ha davvero la sensazione di essere
circondati da giganti.
Appena dentro il territorio del
parco dell'Aspromonte, subito fuori del centro abitato di Sinopoli, ai lati della strada
crescono in gran numero questi vecchissimi ulivi, dal tronco incredibilmente cavo e
tortuoso. Paesaggio decisamente affascinante.
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regioniSicilia
L'albero più famoso d'Italia,
facile da trovare perchè abbondantemente segnalato. Un Castagno che cresce ai piedi
dell'Etna (luogo di visita obbligata) e che grazie alla fusione di diversi alberi si
esibisce con una chioma davvero gigantesca e di rara perfezione di forme. Il suo nome
deriva dalla leggenda che vuole Giovanna D'Aragona essersi riparata sotto la sua chioma
durante un temporale, insieme ai suoi cento soldati a cavallo. Lo spettacolo del magnifico
albero con lo sfondo del vulcano fumante è davvero unico.
Il Castagno di
Sant'Agata
Mascali (Catania)
A pochissima distanza dal
Castagno dei Cento Cavalli (vedi sopra) sovrasta la strada ricoprendola come un cavalcavia
naturale. Le sue misure sono quasi incredibili: il tronco raggiunge i venti metri di
circonferenza, la chioma un diametro di diciannove !
Luogo affascinante e suggestivo.
Un intero bosco di vecchissime sughere (alcune enormi) dal tronco scuro e dalle forme
minacciose. Sono raggiungibili seguendo la strada che porta da Niscemi verso Vittoria.
Imboccate un stradina in prossimità di una riconoscibilissima palma di altezza
inverosimile (le palme erano due, ora di una resta solo un mozzicone di tronco), dopo
neanche cento metri inizia il bosco in questione.
Un albero incredibile, definito
come il più bell'esemplare della sua specie presente in Italia. E ci si può credere :
una pianta che da sola ricrea un'intera foresta. Tronco enorme, una sconfinata quantità
di rami che si intrecciano in tutte le direzioni. Radici e liane che rientrano nel terreno
(e nell'asfalto) quasi a creare nuovi alberi. Uno spettacolo unico. Assolutamente
imperdibile.
La Yucca
dell'Orto Botanico
Palermo - Orto botanico
Si stenta quasi a riconoscere
una Yucca in questo albero dal tronco elefantiaco (il genere infatti prende il nome di
elephantipes). Ha senz'altro più di duecento anni. Un angolo di deserto messicano nel
cuore della città.
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regioni
Informazioni
sugli Alberi monumentali d'italia sono rintracciabili su
"Guida agli alberi monumentali d'Italia"
Edizioni Abete - Lega per l'ambiente
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Un
ringraziamento particolare ad Alessandro Borgogno autore della galleria 1