Er  diluvio   universale


Er Padreterno  dopo ave'  creato er  monno,
le  generazioni  se formorono
e  le  uere  cominciarono,
nun rispettarono  più  er Padreterno,
che capi'... cosi' nun  poteva anna'
e pe'  questo li  volle castiga'.

Mannò  un  diluvio  universale
che  doveva sarva'  er  capitale,
un  capitale  fatto  de  soli boni
mannò  pioggia, lampi  e toni.
Dopo  er  diluvio e  li  temporali
se sarvarono pochi omeni  e  tanti  animali

L'omeni  e le  donne nun  furono  tanti,
je  dettò li comannamenti
e je  disse  da rispettalli
pe'  vive  in  pace  da fratelli.
Ma  tanti nun  vollero  sentilli,
ricomincianno a fa'  le guere  e  a pecca'
sempre pe' comanna'.

Furono costruite scole  per la bona creanza
ma  ancora  oggi nun c'è  speranza
da elimina'  la delinguenza.
Se ammazzano boni  e  cattivi
chiamannose omeni civili,

Er  popolo onesto  vive  ner terore
litigano  ancora le socere co' le nore.
Nun ja  basta  litiga'  su  la tera
so iti a pia'  de  petto la  stratosfera


mannanno  missili  nell'universo
cercanno  da  fa gira'  li  satelliti pe'  traverso
creanno scompijo ner  firmamento,
alle  stelle  e  all'astri daje er  tormento.

Vonno conquista'  la  luna,giove  e marte
sulla tera  fanno sempre la  stessa arte.
Se credono li padroni, e nun pensanno
che de padrone c'e'  solo er  Padreterno
ma c'e' sempre chi  litiga  per comanno
fino a quanno ce sara'…  la fine de 'sto monno.


Roma  25  marzo  1979

 

poesia: er diluvio universale

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