«Io, Oriana Fallaci trovo vergognoso...»
di ORIANA FALLACI
Io trovo vergognoso che in Italia si faccia un corteo di individui che
vestiti da kamikaze berciano infami ingiurie a Israele, alzano fotografie di
capi israeliani sulla cui fronte hanno disegnato una svastica, incitano il popolo
a odiare gli ebrei. E che pur di rivedere gli ebrei nei campi di sterminio,
nelle camere a gas, nei forni crematori di Dachau e Mauthausen e di Buchenwald
e di Bergen-Belsen eccetera, venderebbero a un harem la propria madre. Io
trovo vergognoso che la Chiesa Cattolica permetta a un vescovo, peraltro alloggiato
in Vaticano, uno stinco di santo che a Gerusalemme venne trovato con un arsenale
di armi ed esplosivi nascosti in speciali scomparti della sua sacra Mercedes,
di partecipare a quel corteo e piazzarsi a un microfono per ringraziare in nome
di Dio i kamikaze che massacrano gli ebrei nelle pizzerie e nei supermarket.
Chiamarli «martiri che vanno alla morte come a una festa».
Io trovo vergognoso che in Francia, la Francia del Liberté-Egalité-Fraternité,
si brucino le sinagoghe, si terrorizzino gli ebrei, si profanino i loro cimiteri.
Trovo vergognoso che in Olanda e in Germania e in Danimarca i giovani sfoggino
il kaffiah come gli avanguardisti di Mussolini sfoggiavano il bastone e il distintivo
fascista. Trovo vergognoso che in quasi tutte le università europee gli studenti
palestinesi spadroneggino e alimentino l’antisemitismo. Che in Svezia abbiano
chiesto di ritirare il Premio Nobel per la Pace concesso a Shimon Peres nel
1994, e concentrarlo sulla colomba col ramoscello d’olivo in bocca cioè su Arafat.
Trovo vergognoso che gli esimi membri del Comitato, un Comitato che (a quanto
pare) anziché il merito premia il colore politico, abbiano preso in considerazione
la richiesta e persino di esaudirla. All’inferno il Premio Nobel e onore a chi
non lo riceve.
Io trovo vergognoso (siamo di nuovo in Italia) che le Televisioni di
Stato contribuiscano al risorto antisemitismo piangendo solo sui morti palestinesi,
facendo la tara ai morti israeliani, parlando in modo sbrigativo e spesso in
tono svogliato di loro. Trovo vergognoso che nei loro dibattiti ospitino con
tanta deferenza i mascalzoni col turbante o col kaffiah che ieri inneggiavano
alla strage di New York e oggi inneggiano alle stragi di Gerusalemme, di Haifa,
di Netanya, di Tel Aviv. Trovo vergognoso che la stampa scritta faccia lo stesso,
che si indigni perché a Betlemme i carri armati israeliani circondano la Chiesa
della Natività, che non si indigni perché nella medesima chiesa duecento terroristi
palestinesi ben forniti di mitra e munizioni ed esplosivi (tra loro vari capi
di Hamas e Al-Aqsa) siano non sgraditi ospiti dei frati (che poi dai militari
dei carri armati accettano le bottiglie di acqua minerale e il cestino di mele).
Trovo vergognoso che, dando il numero degli israeliani morti dall’inizio della
Seconda Intifada (quattrocentododici), un noto quotidiano abbia ritenuto giusto
sottolineare a gran lettere che nei loro incidenti stradali ne muoiono di più.
(Seicento all’anno).
Io trovo vergognoso che l’ Osservatore
Romano cioè il giornale del Papa, un Papa che non molto tempo fa lasciò
nel Muro del Pianto una lettera di scuse per gli ebrei, accusi di sterminio
un popolo sterminato a milioni dai cristiani. Dagli europei. Trovo vergognoso
che ai sopravvissuti di quel popolo (gente che ha ancora il numero tatuato sul
braccio) quel giornale neghi il diritto di reagire, difendersi, non farsi sterminare
di nuovo. Trovo vergognoso che in nome di Gesù Cristo (un
ebreo senza il quale oggi sarebbero tutti disoccupati) i preti delle nostre
parrocchie o Centri Sociali o quel che sono amoreggino con gli assassini di
chi a Gerusalemme non può recarsi a mangiar la pizza o a comprar le uova senza
saltare in aria. Trovo vergognoso che essi stiano dalla parte dei medesimi
che inaugurarono il terrorismo ammazzandoci sugli aerei, negli aeroporti, alle
Olimpiadi, e che oggi si divertono ad ammazzare i giornalisti occidentali. A
fucilarli, a rapirli, a tagliargli la gola, a decapitarli. (Dopo l’uscita de
La Rabbia e l’Orgoglio qualcuno in Italia vorrebbe farlo anche a me.
Citando versi del Corano esorta i suoi «fratelli» delle moschee e delle Comunità
Islamiche a castigarmi in nome di Allah. A uccidermi. Anzi a morire con me.
Poiché è un tipo che conosce bene l’inglese, in inglese gli rispondo: «Fuck
you»).
Areopago
>Attualità