A quanto già si sa e si dibatte da tempo, si aggiungono le più recenti
previsioni dellIntergovernmental Panel
on Climate Change (IPCC). Gli oltre cento scienziati impegnati nello studio dellaumento
globale della temperatura e dei cambiamenti climatici a esso connessi hanno in questi
giorni emesso un verdetto che, per quanto provvisorio, non lascia sperare in nulla di
buono. La prima stesura del rapporto dellIPCC, che verrà pubblicato nella versione
definitiva il prossimo maggio, prospetta un quadro più grave di quello finora delineato:
la temperatura globale media della Terra è destinata a salire due volte di più di quanto
si era calcolato solo cinque anni fa. Lescursione ora paventata è di 6 gradi
rispetto al valore del 1990. Se per caso il valore assoluto non rendesse a sufficienza lidea
del cambiamento in atto, gli scienziati ribadiscono che gli incrementi osservati da ventanni
a questa parte non hanno precedenti negli ultimi 10.000 anni e che i dieci anni più caldi
del XX secolo sono concentrati negli ultimi quindici anni. Il fenomeno non è però così
giovane, e la sua relazione causale con lazione dei cosiddetti gas-serra fu
ipotizzata per la prima volta nel 1896 da un chimico svedese che già intravedeva nelle
attività umane sostenute dalla rivoluzione industriale un fattore di rischio da non
sottovalutare. Il timore era fondato se, come riportato dallEnvironmental Protection
Agency americana, a partire dagli esordi dellindustrializzazione le concentrazioni
atmosferiche di anidride carbonica sono aumentate del 30 per cento, quelle dellossido
di azoto del 15 e quelle del metano addirittura raddoppiate. Ironia della sorte, un
fenomeno naturale che ha finora contribuito a mantenere sul pianeta le condizioni
compatibili con la vita si sta trasformando in un potenziale elemento di squilibrio e di
distruzione. Con un nostro cospicuo contributo.
Anche in questultima analisi dellIPCC si sostiene infatti che il riscaldamento
della superficie terrestre deriva in massima parte dallamplificazione delleffetto-serra
operato dai gas atmosferici. Lentità dellinfluenza dellattività solare
sullaumento delle temperature è invece tuttora controversa, ma alla recente
conferenza sul rapporto tra cicli solari e clima, sponsorizzata dalla European Space Agency e dallUnione Europea, si è affermato che, per
quanto linterazione tra la causa naturale e quella antropogenica sia complessa,
attualmente gli effetti delle attività umane si stanno intensificando e stanno assumendo
un ruolo preminente.
E mentre la questione si presta a essere vagliata ancora a lungo da sempre più precisi
modelli matematici, i ghiacci polari continuano a sciogliersi, i livelli oceanici a
salire, gli eventi atmosferici estremi a farsi più frequenti. A testimoniare che il clima
non resta in attesa della teoria più giusta, le inondazioni del nord-est dellIndia,
della Cina, del Brasile, della Russia e del Mozambico.
Monica Oldani
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