Areopago > Psicologia e Società

 

Davos, la depressione
è il cancro del 21° secolo

2 febbraio 2000
Articolo messo in Rete alle 09:27 ora italiana (08:27 GMT)

Affligge una persona su cinque









DAVOS (CNN) -- Dal Forum internazionale di Davos un appello per investire più fondi nella ricerca sulla depressione, definita il "cancro del ventunesimo secolo". Il World Economic Forum ha affrontato oggi in un dibattito questa grave malattia, che colpisce almeno una persona su cinque.

"Gli investimenti - ha detto Raymondo De Paulo, della Johns Hopkins School of Medicine di Baltimora - avranno un vero ritorno in futuro, come è accaduto quando ci si è concentrati sulla ricerca contro il cancro, 30 anni fa".

Proprio come il cancro, si è detto oggi a Davos, la depressione è "diffusa, costosa e mortale", tanto nei paesi sviluppati, anzi soprattutto, che in quelli in via di sviluppo. "In un periodo di sei mesi, soffre di questo problema il 5-7 per cento della popolazione", è stato spiegato.

Allarmante il tasso di suicidi

l tasso dei suicidi fra chi soffre di depressione è dell'80 per cento più alto rispetto al resto della popolazione; i depressi, inoltre, sono quattro volte più esposti al rischio di attacchi cardiaci.

La depressione, sulla cui origine genetica i ricercatori concordano, comporta la perdita delle difese del sistema autoimmunitario, della fiducia in se stessi e della capacità di concentrarsi, rendendo impossibile a chi lavora di farlo con efficienza.

Secondo De Paulo, sicuramente adesso la ricerca per le cure della depressione è a uno stadio avanzato: "Ma bisogna prendere la decisione di focalizzare le risorse economiche su questo, proprio come accadde per il cancro negli anni '70", ha concluso

Areopago > Psicologia e Società