I Missili degli intercettori:

 

   Il concetto di caccia intercettatore si è andato rapidamente evolvendo grazie alle trasformazioni subite dai suoi sistemi d'arma. Tra un Focke-Wulf FW.190 della seconda guerra mondiale ed un Sukhoi Su-27 Flanker di oggi c'è un abisso, dovuto, oltre che alla evidente evoluzione aerodinamica della cellula e dell'impianto propulsivo divenuto a turbina, anche al passaggio dall'armamento costituito inizialmente da mitragliatrici e cannoni automatici dall'elevata cadenza di fuoco, assistiti da un sistema di puntamento (collimatore) girostabilizzato e dotato di correzione dei dati di tiro, al missile guidato, asservito ad un radar con direzione del tiro. Una tappa intermedia è stata l'introduzione del razzo non guidato, capace di portare un quantità di esplosivo superiore a quella di un proiettile e sparato in salve per aumentare la "rosata" e quindi, le probabilità di colpire. Oggi, grazie alla disponibilità di armi guidate molto precise, il razzo aria-aria è tramontato. Un intercettatore moderno è dotato di un sistema d'arma flessibile che comprende i dispositivi di scoperta ed acquisizione del bersaglio, direzione del tiro, ed armamento che può essere costituito da cannoni, spesso a più canne, per aumentare il volume di fuoco, missili autoguidati di tipo passivo e missili a giuda radar semiattiva o attiva. Non è semplice dare una definizione univoca di "intercettatore", ma oggi si tende ad usare come parametro di riferimento proprio la possibilità di impiegare missili a guida radar che sono, per definizione, armi ognitempo. "Intercettare" significa incontrare un areo avversario ad una certa distanza, in ogni condizione di visibilità ed interrompere la missione distruggendolo.

L'intercettatore, quindi, è un caccia ognitempo ad elevate prestazioni ed armato di missili a guida radar. Fondamentalmente un missile è formato da un impianto propulsivo, una testa bellica (detta anche testata), un sistema di guida ed un sistema di alimentazione che serve gli impianti di bordo. Normalmente il propulsore è un motore razzo (endoreattore) a propellente solido (litergolo) che può essere a spinta costante o differenziata. Nel secondo caso si tratta di una suddivisione del "grano" di propellente con una parte che funge di impulsore (booster) ed un'altra per la propulsione di crociera. Un missile dotato di booster, in teoria, potrebbe anche essere lanciato da fermo, mentre se ne è privo richede una velocità minima da parte dell'aereo lanciatore, non inferiore a 200 Km/h. Il motore del missile assicura una forte accelerazione iniziale ed una breve durata della combustione, terminata la quale l'arma continua il suo volo per inerzia, con conseguente progressiva diminuzione dell'energia di manovra. Il sistema di offesa è costituito da una carica esplosiva il cui peso è, in genere, commensurato alle dimensioni del missile, ed è costituita da esplosivo convenzionale, sagomato in modo da avere un raggio di proiezione delle schegge della massima efficacia. Proprio per aumentare quest'efficacia e le probabilità di abbattere l'aereo nemico, l'esplosione è determinata da una spoletta di prossimità che comanda la deflagrazione alla distanza letale mediante un sensore radar, ottico, o ottico-elettronico. Il sistama di guida agisce su superfici erodinamiche o per deflessione del getto, alimentato da batterie o accumulatori pneumatici ed idraulici.
La guida vera e propria verso il bersaglio oggi avviene in soli tre modi: passivo nel quale il missile si dirige autonomamente, mediante un sistema scartometrico, verso una fonte di raggi infrarossi alla cui lunghezza d'onda la "testa" cercante è sensibile; semiattivo, nel quale il missile "cavalca" un fascio radar illuminatore emsso dall'aereo lanciatore; attivo nel quale il missile dispone di un'antenna radar rice-trasmittente e, grazie a questa, si autoguida sul bersaglio, indipendentemente dall'aereo vettore

 

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