arg | arg [sirr008]

Arg é o italiano Graziano Lella e este título junta composições electrónicas e concretas feitas com os materiais mais heterogéneos e fontes sonoras diversificadas, designadamente gravações de campo, samples, sons gerados electronicamente e instrumentos convencionais. Esta variedade de procedimentos e ìmediaî é uma das principais riquezas deste artista sonoro pouco conhecido fora do seu país mas que, com certeza, muito dará que falar nos tempos mais próximos (por causa deste disco? ? bem que o merecia). Que longe estamos, de facto, da nebulosa Mego, onde todos (ou quase) se parecem com todos, e cada disco é uma nova versão do anterior. As peças prestam homenagem a Robert Bresson e George Perec e têm dois parâmetros estéticos com tudo de cageanos: o silêncio, sempre implícito ou tudo absorvendo no seu vórtice, e o ruído, em especial o da tecnologia digital, evidenciando-nos que, afinal, esta não é tão ìlimpaî como nos diziam os manuais sobre as maravilhas da computação. Sem dúvida, uma das melhores edições da Sirr, e talvez mesmo a que prefiro.

[Rui Eduardo Paes, JL]


Behind Arg we find one Graziano Lella, who studied sax and is self-though bassplayer. He played in punk bands and art rock bands alike, but converted to improvisation and electronics. On this solo CD he has four pieces of his solo work. The first piece is for concrete sounds, baritone saxophone and computer elaboration. It sounds like an improvised piece by all means, and turns out to be my least favourite piece. The second piece (no titles) the voice is the main source of various computer manipulations, and the source itself is not to be recognized in here. The third piece is for prepared bass only, but it starts out with some high end feedback tones and gradually moves over to a low end rumble, crackles and loose sounds. A great piece of music, with much space for silence all over. Things hoover around in a bath of silence. And more so about the final piece of the CD, which is announced as 'concrete music' - here silence seems to have taken over, certainly at the beginning and the only thing one miss is the 'dedicated to Francisco Lopez' tag. But after a while environmental sounds arise from the silence and the piece starts to breath. Apart from the first piece which didn't do much for me, this turned out to be a surprising nice CD of somebody at least I never heard of.

[Frans de Waard, Vital Weekly]


Arg est un projet de Graziano Lella. Quatre pièces de musique concrète partant d'éléments instrumentaux clairement avoués ou de matériaux divers. Entre images acoustiques subtiles et délicates, et expériences sonores plus extrêmes.

[Jerome Noetinger, Metamkine]


Prima prova solista (edita dalla portoghese SIRR.ecords) per il romano Graziano Lella (che comunque si esplicita attraverso lo pseudonimo arg). Quella di Arg è una elettronica "micronizzata", frutto di trattamenti, spesso profondi, della materia sonora originale (si tratti di un basso preparato o di voci femminili) sempre irriconoscibile. Il risultato è frammentato, sincopato, il discorso spezzato e "pericoloso". Ma non per questo meno affascinante. Ci sono dei referenti (tutta la scena microwave - Cascone, Behrens, Migone ecc.), ma ci pare che il livello della proposta di Arg non sia assolutamente inferiore a quello dei più conosciuti colleghi. Si tratta di una materia sonora in ebollizione, spinta verso i sentieri impervi e scabrosi di una ricerca - a tratti - estrema.

[Gianni Antognozzi, Silenzio]


Portugese label Sirr.ecords has just pushed out two new releases and is pleased as punch to tell you about them. The first self-titled release is by arg, a solo project with Graziano Lella behind the wheel which focusses on "electronic and concrete music compositions in which he interacts with heterogeneous materials and very different sound sources" with source material based around "field recordings, samples, electronic generated sounds and real instrumentation". An MP3 excerpt is available via the site which suggests an interesting collection of microsound and chilled grit is in store for the listener.

[industrial.org]


Il cd d'esordio di Graziano Lella è frutto di una lunga e sofferta peregrinazione alla ricerca di un'etichetta che potesse pubblicare le sue composizioni. Ecco perché il materiale contenuto in "arg", registrato nella primavera del 2000, viene soltanto oggi immesso sul mercato, grazie all'impegno della valida label portoghese Sirr. Il fatto che la struttura del disco sia rimasta assolutamente immutata nel corso di due lunghi anni, è la più tangibile testimonianza della veridicità dei contenuti che regolano questo lavoro, tutto incentrato sull'idea di modularità di segmenti di musica elettroacustica che, secondo le intenzioni dell'autore, possono essere teoricamente scomposti e riassemblati in base all'ispirazione personale del singolo fruitore. Come si evince chiaramente dalle note di copertina, il brano d'apertura Classer l'enfance/La vie qui dort è una sorta di puzzle sonoro che proprio per la sua struttura mutevole e frammentaria appare perfettamente funzionale a rappresentarsi come un'ideale trasposizione in musica della poetica di Georges Perec, geniale scrittore francese espressamente citato come una delle maggiori fonti di ispirazione di questo album. Il suono, sebbene sia fortemente contraddistinto da un austero approccio concettuale (si pensi all'assemblaggio di improvvisazioni di basso preparato in Pomeriggio a Rovaniemi, con espliciti riferimenti al "rigore compositivo" di Robert Bresson), non smarrisce mai il senso di una necessaria fruibilità, risultando fluido e coinvolgente in ogni parte, testimonianza di una profonda sensibilità e di una notevole forza di comunicazione, probabilmente frutto dei recenti trascorsi di musicista rock dell'autore.

[Massimiliano Busti, Blow Up]


Suoni concreti ed elaborazioni al computer che spingono l'ascoltatore a concentrarsi sull'inudibile. Dietro al progetto Arg si cela il manipolatore Graziano Lella, artefice di un lavoro che nulla cede al compromesso, ma che, al contrario, si tuffa a corpo morto nel processo di trattamento di suoni, che solo nel ricordo evocano un tessuto timbrico naturale. Classer l'enfance / La vie qui dort (un omaggio allo scrittore Georges Perec) utilizza una base rumoristica ottenuta dal "maltrattamento" di un sax baritono e dal montaggio di minuscoli frammenti di voci, spezzettati in modo da non ottenere qualcosa di più di un semplice suono monosillabico. Stesso principio alla base della costruzione o ricostruzione di Policiclo, composizione i cui suoni naturali vengono trasfigurati attraverso le onde statiche di un sintetizzatore. In Pomeriggio a Rovaniemi, il cui suono principale non dista molto da quello di un'onda radio, si stenta credere che alla base del processo di trattamento ci possa essere un basso preparato. Papille gustative, infine, viene impostata su una serie di materiali concreti, dilatati in un ampio spazio, in cui il silenzio gode del momento di massima rilevanza, probabilmente eccessiva in un'esecuzione domestica, caratterizzata dal rumore del paesaggio sonoro in cui siamo immersi. Ma probabilmente anche questo rientra nella progettualità compositiva di Arg.

[Michele Coralli, Altremusiche]


Si potrebbe pensare che se un'artista italiano riesce a pubblicare un cd per un'etichetta discografica straniera,si e' ottenuta una piccola vittoria. Se pero' guardiamo le cose da un'altro punto di vista non c'e' da stare un granche' allegri. Non avendo trovato nessuno disposto ad ascoltarlo dalle nostre parti ,Graziano Lella, in arte ARG e proveniente da roma, e' riuscito a trovare nella interessantissima e portoghese SIRR-ecords l'unico interlocutore disposto a rendere pubblico questo materiale (registrato 2 anni fa!!). Come a dimostrare che in altri paesi esiste molto piu' coraggio e spirito d'iniziativa che non qui da noi. Arg si muove in territori a cavallo fra l'elettroacustico, i suoni concreti e il riprocessamento dei suoni attraverso l'uso del computer. Il disco (4 tracce 45 min) si apre con "classer l'enfance/la vie que dort " pezzo suddiviso in 3 parti contenenti frammenti di varia natura e dedicato allo scrittore farcese Georges Perec, molto intrigante l'intenzione di lasciare libero l'ascoltatore di scomporre e rimontare a proprio piacimento (in un ipotetico rimontaggio) i frammenti di questo puzzle sonoro in cui a farla da padrone sono i suoni ottenuti dal maltrattamento/riprocessamento di un sax baritono. Si prosegue con "policiclo" ,una affascinante e rigorosa sequenza di micrsuoni ottenuti partendo da una decostruzione (ottenuta con processi di sintesi granulare) di 2 brevissimi campioni vocali femminili. Partendo dal "rigore compositivo di Robert Bresson",Arg ci trasporta direttamente nella terza traccia intitolata "pomeriggio a rovaniemi".Utilzzando prevalentemente un basso preparato,costruisce un'atmosfera concettualmente rigida ma al tempo stesso fruibile e ascoltabile ,fatta di silenziosi rumori alternati a rumorosi silenzi. A chiudere il tutto i 15 minuti di "pupille gustative".Tipico esempio di musica concreta, un pezzo in cui vengono ricontestualizzati/decontestualizzati suoni di varia e indefinibile natura,montati e abbinati fra loro andando ad ottenere un criptica ma affascinate visione d'insieme. In sintesi, un ottimo lavoro proveniente da un compositore attento e ispirato . Speriamo che non debbano passare altri 2 anni per ascoltare in quale direzione Graziano Lella intenda indirizzare le proprie sperimentazioni.

[Adriano Zanni, Spectrum]


Anche se l’idea che dietro il marchio Arg si celi una moltitudine di persone, un’ensemble colmo d’identità contrastanti, in realtà a muovere i fili troviamo un’unica persona: Graziano Lella, desideroso di trasmettere all’esterno la propria visione della realtà. Romano di nascita, con studi alle spalle che comprendono astrofisica, sax presso la scuola del Testaccio e forte estimatore del basso elettrico (membro fondatore dei Dura Figura) presenta tramite la portoghese “SIRR.ecords”, la prima testimonianza discografica con l’appellativo di Arg recidendo momentaneamente il cordone ombelicale con l’avanguardia, intesa in modo classico e aprendo le braccia verso una più concreta radicalità. Dedicata allo scrittore francese Georges Perec: Classere l’enfance/La vie qui dort è il primo istante musicale in cui ci si imbatte. Scomposta in tre parti sospese tra suoni concreti, baritono ed elaborazioni al computer, raggiunge il picco massimo nel momento in cui Lella comincia, come un chirurgo dalla mano ferma, a vivisezionare il proprio sax tramite intervento fisico in tutte le forme, (soffi, sbuffi, lamenti vocali, scarne percosse) senza mai raggiungere, anche per il bene delle orecchie, i fastidi che possono capitare ascoltando lavori simili dei colleghi Nmpergign, Franz Hauztinger e compagnia. E quindi per una volta, concedendo all’ascoltatore neofita la possibilità di entrare piacevolmente a contatto con microsuoni e timbriche quasi impercettibili. Tralasciando del tutto l’aspetto architettonico di cui è composta Policiclo (computer elaborated voice) tutta l’emotività che fuoriesce ci ricorda con piacere certa scuola rigida giapponese ( Msbr, Toru Yamanaka ecc.). Leggere scosse soniche che lentamente fannno oscillare il terreno. Di tono più graffiante è Pomeriggio a Rovaniemi (dedicata a Robert Bresson), anche se attimi d’intenso gutturalismo espressivo non cessano del tutto. Pupille Gustative conclude l’excursus della realtà secondo arg. Furtiva, apparentemente scostante e realmente sincera. E dopo il silenzio…..niente.

[Sergio Eletto, Kathodik]


Italy's Graziano Lella deconstructs concrete sounds and musical sources into spaciously-strewn studies of minuscule grittiness. The opening track, Classer l'enfance/La vie qui dort, is designed as puzzle (and a tribute to French writer Georges Perec); indeed the three-part track can be quite puzzling, telling an enigmatic tale through sparse occurrences of thumps, sax squawks, fragmented speech and flitty little indefinables. More electro/industrial in nature, Policiclo (at 5:45, the only track less than 12.5 minutes) keens, rumbles and blips in tiny granules of sound. The sharp sputtering squeals of Pomeriggio a Rovaniemi (a Robert Bressom) don't seem to originate from "prepared bass", though occasionally erupts with the lower blurts of amplified faulty wiring; mostly though the track just drifts in near-silence, to be sporadically speckled by obtuse electronic expressions. Rhythmic thumps and jangling bells vanish as suddenly as they appear in the first few minutes of the extended topology of Pupille gustative (15:45); scenes of droning microscopic/vastness, insectoid presences, spookily ethereal voices and more are thoughtfully-placed in this final (and somehow more-moody) sonic conundrum. Overall, some fairly challenging listening for its near-scientific mystery. Nicely done. See the official arg site and of course, Portugal's sirr.ecords.

[AmbiEntrance]


With this album released on the Portuguese avant-garde/lowercase label Sirr, Graziano Lella (aka Arg) attempts to establish himself as an exponent of silence-based composition. The four works included here are of varying quality and interest, but surely they show clarity of vision and assurance. Listening to these pieces can be painful; it requires your undivided attention and an effort to actually push your perception threshold beyond its usual limit. "Classer l'Enfance/La Vie Qui Dort" ("Classifying Childhood/The Sleeping Life," a tribute to Georges Perec) is a puzzling triptych in which soft concrète sounds are followed by a short baritone sax solo and then more abstract gestures of noises near silence. "Policiclo" explodes and reconstructs speech samples. "Pomeriggio a Rovaniemi" is the least successful piece. Allegedly composed only with sounds obtained from improvisations on a prepared bass, it goes through a number of short settings (high frequencies, low rumbles, fast-action reconstructions, near-silence movements) that fail to convey the impression of a whole. On the other hand, "Pupille Gustative" (a French pun impossible to translate) offers excellent "cinema for the ear," lowercase style. It has drama, creativity, and puzzling sounds. Clocking in at 15 minutes and a half, that last track makes this eponymous debut worthwhile.

[François Couture, All Music Guide]


The album just says Arg, and in his note Graziano called it his project – so just look under Arg. My Sirr-experience suggests they are working into the minimal electroacoustic market, and this set fits that objective easily. There are four pieces in the set and they share methods and acoustic space. 'Classer l'enface/La vie qui dort' is an audio tribute to Georges Perec created from concrete sounds, baritone sax and computer elaboration. There are three parts, but I heard four. The opening section has little pops and scrapes, crackles that move in space, with fragments of identifiable sounds, deep tones develop under building to a big rumble with sounds flying about. Then a section of sqky distorted voices, fragments of speech. A long section from the sax component – pop squeaky chopped, voicey blows, rapid clicks; and finally another voice piece, female fragmented layered, shifting and possibly reading titles or sections, accompanied by computer tones. High tones, pulses, chitters, deeper pulses are the bed of 'Policiclo', built from voice sounds but far divorced from there. Rattles clank across and high pips pass as it builds an abstract arhythmia. Taking another instrument, in this case a prepared bass, 'Pomeriggio a rovaniemi (a Robert Bresson)' demonstrates little of the original sounds. There is electronica and clicks with some string bass sounds, moving around and varying the oblique noises, with sudden bursts, then a longer bass-based part into a sticky rumble end. Finally, a concrete composition 'Pupille gustative' decontextualises sounds to create a shifting soundpiece – lots of small noises, some identifiable (longer samples, for example) with rumbles and chitters, pulses and buzzes around. The final few minutes feature a nice prepared/manipulated piano resonating as the sound of a child sobbing builds and fades in waves. This section is quite disturbing as the sound is too recognisable and begs its context. An intense album of Musique Concrete that is skilful and subtle, and should please those interested in the style. Finally, among the intriguing images from M.Behrens on the cover, there is a wonderful picture in the booklet. At first glance it looks like a dense tangle of electric cable, then when you look more closely it is red and barked branches of a bush, just budding, with a blind or fence behind.

[Ampersand etcetera]


Graziano Lella, astrofisico, studia sassofono alla Suola di Musica Popolare del Testaccio a Roma ed è bassista autodidatta. Interessato all'improvvisazione totale e attratto dalle possibilità nascoste del basso elettrico e degli strumenti in genere arriva ad esplorare il mondo microstrutturale dei suoni dedicandosi così all'elaborazione digitale. Artista di ampi orizzonti è interessato ad ogni forma d'arte ed al loro incontro. In questo suo primo CD da solo, sotto lo pseudonimo Arg, fonde diversi elementi del suo mondo culturale. Se nel primo brano l'ingresso del sax può da una parte appagare l'ascolto arricchendo un paesaggio sonoro scarno, dall'altra rivela la capacità dell'autore di organizzare in modo coerente eventi di diversa natura costruiti con suoni elaborati digitalmente, materiali "concreti" e suoni strumentali poco convenzionali. Il secondo brano, "Policiclo", è costruito con la sintesi granulare su voci femminili, mentre il terzo è composto assemblando improvisazioni con basso preparato. In entrambi i casi l'uso parsimonioso ed estremamente delicato del materiale, ma anche l'apparente mancanza di una direzione conduce l'ascoltatore più tenace a ricollocarsi in uno spazio siderale dove questi eventi minimali possono assumere un'importanza planetaria. "Pupille gustative", dedicato in particolare all'utilizzo di materiali "concreti", comincia con un oscillare quasi fastidioso tra i due canali di una sorta di scampanellio. L'arrivo di eventi sempre più importanti (attenzione ai woofer!) va arricchendo un ambiente dai connotati sempre più metropolitani, al quale ci eravamo disabituati. Anche qui non c'è una direzione particolare e l'ascolto, come in tutto il disco, ha le caratteristiche di un'esplorazione lenta di diversi scenari. Al termine di questa esperienza, dopo un pianto a singhiozzo circondato di suoni, interviene una voce afona che si interroga sulla presenza del silenzio. Vuole forse risucchiare l'ascoltatore trasportandolo ai confini dello spazio oppure ci avverte della fine del... disco?!

[Ignazio Prignano, All About Jazz]


...Concludiamo con l'omonimo album di esordio di Arg (al secolo Graziano Lella) su SIRR.ecords. Tra omaggi a Perec e Bresson, materismo spinto e fonti acustiche trattate (sax baritono e basso preparato) emerge una visione elettroacustico-improvvisativa di buona stoffa...

[Nicola Catalano, Rumore]


Presenting a spirited rummage through textures, factures and durations, Graziano Lella brings a rigorous conceptualism to his work, citing Robert Bresson and Georges Perec, scourge of alphabetised culture, as references to his thinking. His presentation of prepared bass snapping and crackling directly onto hard disk on "Pomeriggio A Rovaniemi" underlines his commitement to combine "extreme compositional rigour with very poor materials. On "Policiclo", female voices have been digitally remanipulated to the point of stasis and then pulled back and forth through space to good effect. This is a worn, fragmented world, but Lella has found something new in it.

[Ken Hollings, The Wire]


Arg is the debut album of Italian sound artist, saxophonist (and astrophysicist) Graziano Lella. "Classer l'enfance / La vie qui dort" is in three separate movements (separate index numbers on the disc might have been a good idea) which "can be composed and decomposed like a puzzle"- the composer namechecks author Georges Perec - it almost sounds like an invitation to load all three into the hard drive and do your own remix. It's gritty and engaging, and Lella's baritone sax playing (one assumes it is he) kicks ass. "Policicio" weaves an austere texture out of tiny vocal fragments, with Lella using silence very effectively to counterpoint the extreme register sonorities. On "Pomeriggio a Rovaniemi" (sourced from recordings of Lella's prepared bass guitar, though you'd probably never guess were it not for a few blasts of vicious amp buzz), Lella was apparently inspired by French director Robert Bresson "to use extreme compositional rigour with very poor materials", though Kevin Drumm's work also comes to mind. It's crunchy, challenging stuff to listen to, but slicing our inner ears to shreds once in a while is a good way to wake them up to the richness of sounds that surrounds us - after what has preceded it, the closing "Pupille gustative", whose source sounds are more diverse in origin, more easily recognisable and emotionally charged, is profoundly touching.

[Dan Warburton, ParisTransatlantic]