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…cosa
è? È una
manifestazione culturale che promuove la presenza sul mercato artistico
di produzioni innovative. E’, infatti, un meccanismo che facilita i
processi di circolazione e visibilità dei giovani talenti, nonché di
tendenze e fermenti nella musica, teatro, cinema, fotografia, danza e
scrittura. |
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…cosa
c’è? La manifestazione
prevede ampi spazi espositivi, stand, concerti di giovani dilettanti
nonché di artisti già affermati, rassegne teatrali e cinematografiche,
internet point. |
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…dov’è? Nel corso degli anni
il luogo della manifestazione è cambiato e si è ampliato, facendo
diventare Enzimi uno strumento di valorizzazione e riqualificazione di
complessi architettonici e industriali e/o aree dismesse:
Air Terminal di Ostiense (‘96-‘97), Campo Lanciani – ex
deposito ferroviario della Stazione Tiburtina – (‘98-2000), Ex
mattatoio di Testaccio (‘99). |
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…quando? L’evento
solitamente si svolge verso la metà di settembre nel corso di una
settimana. Solo l’edizione del ‘99 si è svolta a dicembre e visto
l’enorme successo riscosso nelle precedenti quattro edizioni (350.000
presenze) quella di quest’anno è durata due settimane dal 15 al 30
settembre. |
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…un pò di storia… La manifestazione nasce per
iniziativa del Sindaco di Roma Francesco Rutelli e dell’Assessore alle
Politiche Giovanili Fiorella Farinelli. La prima edizione è del 1996. Nel
1998 l’iniziativa si estende a livello nazionale consentendo la
partecipazione, per alcuni concorsi, di tutti i giovani d’Italia e non solo
di quelli romani. Nel 1999 l’organizzazione di Enzimi passa
dall’Assessorato alle Politiche Giovanili a Zone Attive srl. Questa edizione
viene arricchita di workshop che consentono ai giovani selezionati di fare
un’importante esperienza di formazione professionale. |
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Dov’è?
Un contenitore con tante scatole dentro
Così
viene definito Enzimi, l’appuntamento che ormai da qualche anno richiama
l’attenzione dei giovani a Roma.
In
un periodo in cui erano visti come “lanciatori di sassi dai cavalcavia” o
come “tossicodipendenti” o, ancora, come nullafacenti, c’era il bisogno
per loro di “…esserci, farsi ascoltare e contare di più, di capire e
tentare la propria strada”; era necessario individuare “una strada
catalizzatrice di speranza e di innovazione”. (F. Rutelli).
In
un contesto, dunque, di scarsa attenzione per il mondo giovanile e di poca
fiducia nei loro confronti, nasce, nel 1996, dall’ idea del Sindaco di Roma,
Francesco Rutelli, e dell’Assessore alle Politiche Giovanili, Fiorella
Farinelli, una manifestazione rivolta esclusivamente a loro ed alla
valorizzazione dei loro talenti, molto spesso ignorati da un mondo adulto
superficiale nel giudicare i propri figli.
E’
un evento in cui coesistono una pluralità di stili di vita, una varietà di
proposte artistiche e d’intrattenimento per un pubblico curioso di conoscere i
nuovi fermenti della cultura e dello spettacolo. Non a torto la stampa definisce
la manifestazione ‘cittadella della creatività giovanile’ dove i giovani
hanno la possibilità di esprimere i propri talenti e di potersi riconoscere
come parte attiva dell’evento stesso. Sono proprio loro, infatti, i
protagonisti che abitano ogni angolo della “città”: attori di teatro,
danzatori, musicisti, fotografi.
Una
serata dentro Enzimi vuol dire farsi coinvolgere da una vasta gamma di attività:
si può vedere il concerto di un big italiano o internazionale, passeggiare tra
varie forme d’arte e stand di diverso genere, che ospitano numerosi servizi e
prestazioni di tipo artigianale e professionale gestiti direttamente da
studenti, gustare all’aperto appetitosi cibi alla brace, navigare
gratuitamente su Internet, reperire informazioni sull’orientamento e la
formazione al lavoro da persone ed enti specializzati e, infine, allietarsi con
le urban performance. Quest’ultimo
settore racchiude una serie di attività, dal teatro alla danza, dalla musica
alla coreografia, eseguite in un contesto urbano diverso da quello
tradizionalmente preposto, come il teatro o il luogo dove viene allestito un
concerto.
Varcato
l’ingresso si è bombardati da una miriade d’informazioni tra cui è
difficile compiere una scelta. Il piacere di passeggiare senza avere piena
consapevolezza di dove andare e cosa vedere e poi, tutto ad un tratto, scorgere
dei ragazzi che recitano commedie, danzatori che fanno le prove dietro le
quinte, profumi d’incensi provenienti dagli stand orientali, luci, ombre,
colori, suoni, odori: tutto questo fa di Enzimi una dimensione a sé ed un
appuntamento proiettato nel futuro della creatività.
La
disposizione e l'allestimento degli spazi dimostrano principalmente essenzialità
e funzionalità nell’organizzazione dell’area. I canoni estetici, come
sostiene lo stesso responsabile della produzione, Alessandro Volterra,
intervengono solo dopo aver soddisfatto i criteri di economicità e sicurezza.
La condizione necessaria per la realizzazione dell'evento, è innanzitutto
quella di rendere accessibili terreni abbandonati e capannoni industriali nati
per altri scopi, ma ciò non esclude un voler accrescere, ai fini di una
migliore presentazione dell'evento, la ricerca del bello.
L’allestimento
di tutta l’area comunica al visitatore un’immagine del mondo contemporaneo e
del futuro. Già all’ingresso si scorge un ampio spazio dedicato a chi vuole
navigare in rete e viaggiare nel mondo con la TV satellitare, ma il visitatore
non si ferma tutta la serata in una singola area perché ogni angolo del luogo
invita a proseguire alla scoperta del resto della “città”.
A
differenza delle prime edizioni, quando Enzimi si identificava soprattutto con i
concerti di artisti famosi, ora l’evento ha trovato la sua identità in una
manifestazione pluritematica. Oggi sono proprio le diverse attività proposte ad
essere fattori calamitanti. Alessandro Volterra sostiene infatti che “…il
marchio di Enzimi comunica un concetto: quello di offrire tante attività”.
Tale
evento si è ormai affermato come città dei giovani per i giovani. Il pubblico
di Enzimi, infatti, è costituito prevalentemente dagli under 35. Ciò non
toglie la possibilità di incontrare, tra i visitatori, adulti interessati a
conoscere le nuove tendenze artistiche: “la manifestazione è per i
giovani…, ma il teatro ha un pubblico anche più adulto”.
Dove approda Enzimi
Enzimi
è una manifestazione che necessita di ampi spazi per rendere visibile le
diverse attività e per accogliere un pubblico sempre più vasto.
Nel
corso degli anni non ha ancora individuato una collocazione fissa, è andata di
continuo alla ricerca di posti diversi, ma tutti accomunati da alcune
particolari caratteristiche. Ognuna delle aree che ha ospitato la
manifestazione, infatti, oltre ad essere molto grande, ha coinciso con spazi
abbandonati, dismessi e periferici della capitale. La vitalità dei giovani che
vi partecipano nonché quella degli organizzatori, tuttavia, ha fatto sì che
ognuno di questi posti assumesse, durante la manifestazione, un aspetto che non
gli apparteneva. La scelta del luogo non ha solo come fine ultimo quello di
trovare uno spazio che possa contenere tutto. Cambiando ogni anno ci si è resi
conto che Enzimi poteva diventare un utile strumento per il raggiungimento di un
importante obiettivo: quello di riqualificare e valorizzare complessi
architettonici industriali e/o aree dismesse. Un ex mattatoio di quindicimila mq
è diventato terreno fertile per la creatività degli organizzatori che, insieme
a collaboratori esperti, hanno escogitato soluzioni estetiche in grado di far
cambiare le sembianze di un terreno occupato, qualche anno prima, da animali da
macello. Un ex deposito ferroviario di circa trentamila mq, si è trasformato in
un’area che ospita concerti, proiezioni cinematografiche, teatro e gallerie
d’arte.
Oltre
alla riqualificazione di aree dismesse e periferiche, la scelta del luogo è
motivata anche da un’altra idea: fare di Enzimi un’occasione per spostare la
cultura verso la periferia, cercando di invertire la tendenza che vede la massa
spostarsi verso un centro ricco di bellezze storiche e di vitalità culturali e
far sì che sia l’evento stesso a muoversi verso la periferia. Nei giorni
della manifestazione questa è abitata da giovani che vogliono dimostrare la
loro voglia di esserci e di creare, di ragazzi entusiasti di avere uno spazio
dedicato a loro; le stesse vie adiacenti diventano un groviglio di auto e
motorini. Tutto sembra riprendere vita.
L'obiettivo
della riqualificazione dei luoghi nonché della periferia non era presente sin
dalla prima edizione, ma è nato spontaneamente nel corso degli anni ed oggi è
diventato una delle priorità alla quale Enzimi non vuole rinunciare.
Tecnologia
Essendo
una manifestazione di giovani per i giovani, Enzimi non poteva non fare uso
delle moderne tecnologie informatiche.
Zone
Attive, infatti, negli ultimi anni ha sviluppato un complesso sistema
informativo attraverso il quale promuovere l'evento. Dispone di un sito internet
(www.zoneattive.it) che costituisce una
fonte importante attraverso la quale l'intera manifestazione viene portata a
conoscenza di quanti vogliono ottenere informazioni.
Già
dalle edizioni del '99, attraverso il sito di Zone Attive, era possibile
assistere in diretta on line ai concerti di musica; l'iniziativa ha raccolto una
media di diciottomila contatti al giorno. È inoltre proprietaria di un
softweare di gestione eventi (GIZA) che oggi ha raccolto informazioni su circa
mille soggetti entrati in contatto con l'iniziativa di Zone Attive a diverso
titolo: artisti, allestitori, produttori, istituzioni ed enti.
Per
Enzimi 2000, invece, è stato attivato un sito (www.enzimi2000.it)
molto curato, sul quale è possibile visitare l'intera manifestazione.
Avvalendosi di una cartina interattiva molto dettagliata, è possibile navigare
nelle diverse aree della cittadella e assaporare il clima di festa e di
entusiasmo della manifestazione.
L'evento
quindi è stato inserito su un circuito internazionale: chiunque e in qualsiasi
posto si trovi, può visitare Campo Lanciani, dove è stato realizzato Enzimi
2000, scoprire e capire cosa succede nelle diverse aree e assistere in diretta
on line alla manifestazione in tutte le sue sfaccettature, raccogliere
informazioni utili sul mondo del lavoro, scaricare il bando per le selezioni del
2001 e pensare di poter partecipare alla prossima edizione.
Chi c’è alla guida della macchina Enzimi?
L’evento
Enzimi è curato da Zone Attive, una s.r.l. che si avvale della collaborazione
di enti esterni che ruotano attorno ad essa.
La
società è nata circa un anno fa; fino ad allora, infatti, l’evento era
organizzato all’interno dell’Assessorato alle Politiche Giovanili.
Dal
1999, le stesse persone che si occupavano della realizzazione dell’evento già
dal primo anno, guidate da Luca Bergamo, leader indiscusso del gruppo, prendono
l’iniziativa di formare una società staccata dall’Assessorato, con lo scopo
di costruire uno strumento più flessibile rispetto alla Pubblica
Amministrazione.
Entrando
a Zone Attive, si respira un'atmosfera di forte collaborazione e grande impegno
nel catalizzare le energie giovanili ed attivarle.
I
componenti del gruppo lavorano tutti in una stessa stanza e la vicinanza fisica,
come loro stessi sottolineano, agevola la velocità nello scambio delle
informazioni e permette una collaborazione diretta durante lo svolgimento della
propria attività. Lo stretto contatto quotidiano ha portato inevitabilmente a
far si che i rapporti all’interno del gruppo siano totalmente informali e
conviviali. Non mancano occasioni per frequentarsi al di fuori dell’ufficio,
come spesso fanno Emiliano Paoletti, il responsabile del progetto Enzimi, e
Alessandro Volterra, nonché rapporti di amicizia, come quello instauratosi tra
Alessandro Volterra e Luca Bergamo, il direttore.
Nonostante
ciò tutto il gruppo dichiara con sicurezza che l'amicizia non è un elemento
fondamentale per la buona riuscita della manifestazione; alla domanda se
l’amicizia concorre al successo, ognuno degli intervistati afferma l'assoluta
distinzione tra il lavoro e l'amicizia "….l'amicizia è una cosa, il
lavoro è un'altra, di conseguenza, non c'è alcuna correlazione".
Tuttavia
i loro rapporti sono molto intensi ed è inevitabile che l'impegno e la forte
motivazione spesso si mescolino a momenti più distensivi che alleggeriscono la
giornata lavorativa. Ciò che accomuna i membri del gruppo è uno stesso
orientamento ideologico e la condivisione di obiettivi strategici e di ‘sopravvivenza’.
A ridosso dell’evento, infatti, le circostanze richiedono una grande
disponibilità a lavorare anche più di diciotto ore al giorno, facendo della
flessibilità di orari e intercambiabilità dei ruoli la parola d’ordine. La
forte motivazione presente all’interno del gruppo, infatti, fa sì che gli
organizzatori lavorino più delle ore prestabilite, lasciando in questi casi che
il tempo di lavoro si incroci con il tempo di vita: “...capita che a volte la
sera finisci tardi di lavorare e vai a teatro là, che pur essendo tempo libero,
ma poi finisce col diventare comunque una cosa di lavoro.”.
La
fusione completa tra tempo di vita e tempo di lavoro, a detta degli
intervistati, viene circoscritta ai giorni durante i quali si svolge la
manifestazione. Durante il resto dell'anno i due universi camminano su due
binari paralleli e reciprocamente escludentesi: "c’è una condivisione di
obiettivi…ma non è detto che l'obiettivo strategico e politico, siano la
nostra vita. La giornata lavorativa dura otto ore, ne rimangono altre sei,
faccio quello che mi pare". Tuttavia, da un'analisi più approfondita delle
stesse interviste, trapela in realtà, un'osmosi continua tra i due mondi, per
cui il tempo di loisir è considerato un momento di ispirazione e di stimolo per
la creazione di nuove idee. Il responsabile del progetto afferma: "c'è una
deformazione professionale che ti porta a pensare sempre al lavoro, ma cerco di
non averla. Comunque quando vai in giro tieni gli occhi ben aperti, guardi,
magari ti viene un’idea”. Il gruppo fa del cambiamento e dell’evoluzione
il proprio punto di forza. Lo stesso leader promuove e sollecita la creatività
del gruppo, dando a ciascuno la possibilità di proporre nuove idee e potenziali
miglioramenti: “....ti dà la possibilità di proporre....non è che se sei
l’ultimo arrivato non hai la possibilità di dire niente, almeno sul lavoro
che ti compete.....preferisce questa situazione, purché proponi qualsiasi cosa
per un miglioramento”.
Il
leader è stato definito molto spesso “il comandante”, “la regia”
attraverso cui passano tutte le informazioni e a cui spetta sempre la parola
definitiva. Non si tratta di una personalità di spicco esclusivamente per il
ruolo formale e istituzionale che riveste, in realtà è il leader in quanto
motore propulsore della macchina Enzimi. Dai membri del gruppo è considerato
una persona dotata di grande carisma e genialità; non a caso, infatti, l’idea
di costituire la società Zone Attive e i workshop è partita proprio da lui.
Riesce ad avere un ottimo rapporto con i suoi collaboratori, ai quali lascia un
ampio spazio di autonomia e responsabilità nello svolgimento del proprio
lavoro. Se ci sono cambiamenti da fare, questi vengono attuati singolarmente per
settori, relegando solo le decisioni importanti alle riunioni plenarie. Nel
corso dell’anno, tali incontri hanno luogo una volta alla settimana affinché
ci si possa aggiornare vicendevolmente al lavoro. Comunque, gli intervistati
tengono a sottolineare che la sporadicità delle riunioni è dovuta al fatto che
le informazioni circolano velocemente proprio perché il gruppo lavora nella
stessa stanza.
Tutti
questi ingredienti, insieme, concorrono a creare un clima creativogenico e a
fare di Zone Attive un gruppo in continua evoluzione e crescita.
Network
Zone
Attive è una società a responsabilità limitata di proprietà del Comune di
Roma e del Palazzo delle Esposizioni, che opera nell'ambito delle produzioni
culturali.
Per
la realizzazione di Enzimi Zone Attive ha costruito un network di relazioni che
possiamo distinguere in due aree: una artistica ed una tecnica.
La
parte artistica comprende la scuola Holden per la scrittura, Fondazione
Romaeuropa per le urban performances,
Cooperativa Argot per la scrittura teatrale, Compagnia delle Nuove Indie e
Kataweb per la musica, Toscana Photographic per la fotografia e Tricshow per il
cinema. Tutte contribuiscono, con le loro competenze, alla formazione delle
giurie per la selezione del materiale e allo svolgimento dei workshop di
formazione. Tra la società e i diversi istituti intercorre un rapporto di
reciproca collaborazione; la prima interviene come principale produttore nei
lavori di coordinamento e di controllo dei workshop e nella gestione dei
rapporti con i ragazzi selezionati, i secondi sono co-produttori e hanno il
compito di valutare, in base a criteri di qualità e innovazione, i lavori
presentati alle selezioni.
La
parte tecnica, invece, comprende i diversi fornitori di servizi che riguardano
la montatura di palchi, gli impianti audio-luce, le pannellature, il sistema
delle transenne e tutte le esigenze strutturali che insorgono durante
l'organizzazione di un evento.
Non
poteva ovviamente mancare la stampa e i mass-media che pubblicizzano l'evento
prima, durante e dopo.
La
stampa, in particolare, dedica un ampio spazio ad Enzimi, in quanto considerato
un appuntamento importante e degno di attenzione e al contempo ciò ha
l’effetto di stimolare la curiosità del pubblico invitandolo a parteciparvi.
Si
tratta di giornali di tutti i tipi, dai quotidiani romani, come Il Messaggero a
quelli nazionali come La Repubblica, a riviste specialistiche come Roma c'è,
Musica, Trovaroma, di cui il gruppo ha un’accurata rassegna stampa al termine
di ogni edizione. Un altro ruolo fondamentale è rivestito dalla radio,
attraverso la quale gli ascoltatori sentono continuamente il richiamo ad Enzimi
tramite la voce di uno speaker o attraverso messaggi pubblicitari.
Processo di lavoro
Risultato
di un lavoro continuativo nel tempo, la manifestazione è diventata ormai un
appuntamento non solo per il pubblico, ma anche per gli stessi organizzatori. Il
progetto e la mission che si propongono di raggiungere, infatti,
non consentono interruzioni nel corso dell'anno.
Già
durante la manifestazione, infatti, è possibile reperire i bandi di iscrizione
per la selezione dell'edizione successiva. Il lavoro del gruppo comincia, da un
lato, con la raccolta delle prime adesioni e, dall'altra, con la valutazione dei
risultati ottenuti e la continua ricerca di spunti per migliorare l'idea
originale. Enzimi, infatti, nelle ultime edizioni ha cambiato volto: da vetrina
di esposizione si è trasformata nel corso degli anni in uno strumento di
formazione e orientamento al lavoro nonché di riqualificazione ambientale.
Questa fase si caratterizza per la creatività del gruppo che vaglia le
alternative durante lunghe riunioni di brainstorming, in cui da un lato vengono
confrontate idee, suggerimenti e proposte che nascono spontaneamente,
dall’altro si valutano gli accorgimenti e le critiche all'edizione precedente,
stimoli sui quali il gruppo lavora per trovare nuove soluzioni, affinché la
manifestazione possa migliorare di anno in anno.
Le
stesse iscrizioni e il materiale raccolto diventano un elemento determinante
nella scelta dell'impronta da dare alla manifestazione. Si individuano i partner
da contattare, con i quali viene costituita una giuria per le selezioni. Inizia
quindi un'intensa fase di relazioni con la componente artistica del network.
Accanto alle attività propriamente creative, il gruppo si confronta anche con
quelle burocratiche. Le scelte del gruppo sono autonome e l'unico vincolo è
quello del budget messo a disposizione del Comune di Roma, il committente.
Nella
fase successiva, quella di pianificazione, il gruppo valuta la fattibilità
delle idee proposte. Il lavoro si suddivide all'interno del gruppo in base alle
singole competenze. Tutti, sempre coordinati dal leader Luca Bergamo, concorrono
ad operare delle scelte e a risolvere problemi inerenti trattative e definizioni
di accordi. Emiliano Paoletti dice “Davide si occupa del catalogo, una volta
che siamo d’accordo sui tempi e sui modi è lui che prende le decisioni, non
c’è il ci vediamo a tavolino, parliamone, prendiamo le decisioni” e
Alessandro Volterra afferma “… se io ho un problema con una cosa mia non
sono obbligato a tenere al corrente gli altri”
Successivamente
si mette a punto il programma e si sceglie il luogo dove realizzare l'evento nel
rispetto dell'obiettivo di riqualificazione ambientale.
A
questo punto si intensificano le attività di pubbliche relazioni, si inviano i
comunicati stampa, si inizia la campagna pubblicitaria, consistente in
affissioni che tappezzano l'intera città di Roma, gli autobus e i corridoi
della metropolitana. L'evento comincia a diventare visibile per il pubblico e si
concretizza nella fase di esecuzione, nella quale emergono le competenze più
specificatamente tecniche. Il gruppo propone soluzioni per l'allestimento del
luogo avvalendosi della collaborazione di partner tecnici. La creatività in
questo momento si esprime nella continua ricerca di soluzioni estetiche e
funzionali. Diventa necessario, inoltre, continuare a sostenere una continua
attività di comunicazione e di pubbliche relazioni anche durante la
manifestazione. I rapporti con i media si intensificano.
A
luci spente comincia la fase di valutazione. In essa si può distinguere un
momento amministrativo, che vede il Comune di Roma come interlocutore principale
a cui render conto dell’andamento dell’evento, ed uno valutativo. Il gruppo
procede, quindi all’analisi dei risultati ottenuti. Tale fase, come già
detto, si sovrappone a quella di ideazione dell’evento successivo. Tra
un’edizione e l’altra, dunque, si viene ad instaurare un rapporto circolare
e di scambio continuo.
Il successo
A
cinque anni dalla sua nascita, Enzimi è diventato un programma articolato di
interventi che legano la crescita professionale dei giovani alla promozione e
produzione delle loro capacità artistiche. La manifestazione, di anno in anno,
ha riscosso sempre maggiore gradimento facendo prolungare la performance,
nell’ultima edizione, da una a due settimane. E’ aumentato così il numero
dei concerti che da cinque-sei sono diventati dieci. Ma qual è il segreto
nascosto del successo che Enzimi riscuote?
In
realtà i punti a suo favore sono più di uno. I diversi scopi sociali che la
manifestazione si prefigge di raggiungere (essere un trampolino di lancio per la
creatività giovanile, fare formazione, riqualificare spazi e periferie) parlano
di un evento culturale che non vuole proporre solo divertimento.
Anche
se così fosse la ‘cittadella della creatività’ sarebbe comunque in grado
di offrire diverse opportunità: chi non trova gradevole la musica o il teatro
sicuramente potrà essere attratto da altre proposte. La popolarità della
manifestazione, come sostengono gli stessi intervistati, risiede
fondamentalmente nella sua natura varia e non monotematica. Proprio per la sua
molteplicità, questo evento conquista successo sia tra gli attori che tra gli
spettatori. I primi fanno della manifestazione uno strumento di visibilità, per
i secondi è una scoperta delle avanguardie del mondo dell’arte nonché uno
spazio dove chiedere informazioni per l'orientamento al lavoro, corsi
professionali, bandi di concorso.
Ulteriori
motivi che contribuiscono a migliorare la manifestazione e, quindi, a registrare
un successo maggiore si possono rintracciare nel gruppo che organizza
l’evento. Dalle interviste abbiamo avuto modo di verificare come questo sia in
continua ricerca di soluzioni migliori per gli eventuali problemi organizzativi
che si pongono ogni anno. Il gruppo, infatti, da circa un anno è seguito da una
società di consulenza organizzativa che ha permesso di risolvere tutti i
problemi inerenti la comunicazione interna, nonché la gestione delle risorse
umane. All’interno della società, inoltre, si è cercato di individuare
opportune professionalità per i diversi compiti. L’inserimento nello staff di
Enzimi 2000 di un architetto, Elisa Sonato, quindi di una risorsa tecnica
specializzata in grado di mettere al servizio della manifestazione le proprie
competenze professionali, è sicuramente un esempio di come Zone Attive voglia
migliorarsi.
La
popolarità raggiunta nel corso dei cinque anni della manifestazione, ha indotto
il gruppo a prendere un impegno per il 2001: affermare Enzimi come un grande
evento, non solo in Italia, ma anche in Europa. Si sta vagliando la possibilità
di esportare il format anche in
altre città italiane ed europee.
Per
gli organizzatori avere successo significa riuscire a “produrre un evento di
qualità medio-alta con tempi e costi sostenibili”. Per verificare i risultati
che riesce ad ottenere e, quindi, per misurare il successo che ogni anno
riscuote, si avvale di alcuni criteri quali: la verifica degli accessi al sito
Internet prima, durante e dopo la manifestazione, il numero dei visitatori, che
può essere stimato solo approssimativamente, visto l’ingresso gratuito, e il
numero degli iscritti alle selezioni nonché quello degli ospiti.
A
nostro avviso, il successo della manifestazione, risiede anche nella capacità
della stessa di diventare un appuntamento. Questo risultato si ottiene grazie
alla ricerca delle novità ed alla continua evoluzione della manifestazione.
All'origine
Enzimi è stato concepito come un evento che comunicasse l'esistenza di un
universo ricco di idee, progetti e talenti spesso ignorati dai media, oggi la
manifestazione è cresciuta sia nei contenuti che negli obiettivi. Il nuovo
Enzimi è in gestazione dall'edizione ridotta tenutasi nel dicembre '99, che è
stata realizzata per dare vita alla nuova anima dell'evento: la formazione ed i
workshop.
L'assessore
alle Politiche Giovanili del Comune di Roma, Fiorella Farinelli, sottolinea come
i cambiamenti hanno portato all'abbandono del vecchio marchio col faccione del
padre burbero, e l'istituzione di quello nuovo che ricorda la chiocciola di
internet e che consente di cliccare sulle "tante iniziative diverse… in
cui i protagonisti sono sempre e comunque le persone e le idee che nascono o
vengono scoperte grazie ad Enzimi".
Tutte
le modifiche e i miglioramenti apportati si avvicinano sempre di più ai
giovani. Simbolo tangibile di questo è il progetto lanciato nell'edizione del
'99: i workshop di formazione.
Enzimi come formazione
I
workshop sono percorsi di formazione che offrono ai neoartisti l’opportunità
di evolversi ed accrescere le proprie potenzialità. I ragazzi che approdano
alla manifestazione, infatti, non vi arrivano per caso, ma dopo un lungo
percorso di approfondimento della propria disciplina: musica, scrittura, teatro,
produzioni cinematografiche, urban
performance e fotografia.
Il
cammino ha inizio quando, nel corso dell’edizione dell’anno precedente,
viene pubblicato un bando di selezione nazionale (vedi appendice) a cui possono
partecipare tutti gli under trentacinque dotati di originalità. Enzimi 2000 è
stato preceduto, quindi, da una ricerca di nuovi protagonisti che ha coinvolto
oltre 1200 giovani partecipanti alle selezioni bandite nel dicembre dello scorso
anno. Una giuria composta da persone altamente qualificate seleziona i
candidati, ai quali poi verrà data la possibilità di frequentare i workshop di
formazione per ognuna delle discipline presenti ad Enzimi.
Si
tratta di una opportunità che ha come scopo quello di indirizzare e valorizzare
i nuovi fermenti della creatività grazie alla guida di personalità
d’eccezione come Umberto Marino, scrittore teatrale e collaboratore della
cooperativa Argot, Marco Bellocchio, regista e direttore artistico di Tricshow e
Paola Bernia direttrice della rivista Photo.
Il
workshop dura tutto l’anno, ma non basta arrivare lì per essere certi di
avere un posto nella manifestazione. Durante questo cammino, infatti, c’è una
seconda selezione, passata la quale si conquista lo spazio all’interno di
Enzimi. Frequentare i corsi di formazione costituisce un’occasione molto
importante per i giovani artisti, sia perché vengono costantemente seguiti, sia
perchè incontrano persone che altrimenti non conoscerebbero mai, personaggi che
hanno un nome nel mondo della cultura e dello spettacolo, che offrono la propria
esperienza per accrescere e valorizzare le “nuove leve” della creatività.
Le modalità con cui si svolgono i workshop consiste nel fare da tutor ai
ragazzi selezionati seguendoli e insegnando loro le varie tecniche applicate
alle singole discipline.
I
workshop sono finanziati dal Comune di Roma. Il responsabile del progetto
afferma: “L’investimento è sul workshop, sulle strutture che fanno fare il
workshop e sulla visibilità che garantisce tutta questa operazione…..è
importante che i ragazzi selezionati capiscano che non stanno nella selezione
classica in cui il comune stanzia dei fondi per fare la rassegna, bensì cercare
di farne una esperienza professionale”.
Prima
di cominciare il percorso, i partecipanti firmano un contratto, in cui cedono a
Zone Attive i diritti dei prodotti e delle opere che sono create all’interno
del workshop.
Tali
diritti vengono ceduti per cinque anni, con una clausola che prevede lo
scioglimento del contratto nel caso in cui la società, entro diciotto mesi
dalla manifestazione, non dovesse riuscire a promuoverli.
Con
i workshop, dunque, si intende dare la possibilità ai giovani di emergere e
svilupparsi artisticamente, di aprire la porta del mondo ricco e articolato
della creatività, troppe volte chiuso e appiattito solo sui protagonisti
affermati.
Schema del network delle Relazioni