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Quando infine egli <Hegel> dice "che questo metodo
sia l'unico veritiero è evidente dal fatto che esso non
è distinto dal suo oggetto e dal suo contenuto",
allora devo onestamente ammettere che questa ragione è
così poco evidente per me che sarei assai più incline
a concludere giusto l'opposto. Dacché come può
un metodo essere tutt'uno con il suo oggetto? E come si può
mai dire del metodo dialettico che sia tutt'uno con tutti i vari
oggetti a cui si applica? Eppure chi abbia mai letto gli scritti
di Hegel dev'essersi reso conto come per questo gran saggio di
mondiale rinomanza il linguaggio non sia che mera costruzione
di nebbia; questi pensieri, sfocandosi in contorni indeterminati
chiedono di essere congetturati piuttosto che capiti; che egli
si è preso la libertà di prendere i temrini e le
espressioni più importanti e specifiche del tedesco e
dar loro un nuovo significato, senza far conto con il dovere
di concordare quest'ultimo con i suoi lettori. [ ]