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l' esperienza delle nicchie


 

Immagino lo stupore con cui i dottori dell' università di Pittsburgh abbiano accolto il modello interattivo della Classic Niche del campus.

E' il 1990, il foglio è una recente realtà, l' interconnessione dei dati è diventata estremamente dinamica ma nel campo architettonico i  software non sembrano invadere il campo come in altre discipline scientifiche, vuoi per l' inettitudine dei potenziali utenti, vuoi per la limitatezza delle soddisfazioni che la resa grafica era in grado di offrire ma anche per la cieca repulsione che questi ambienti tutt' oggi è manifestata.

Ma cosa può offrire un software 3D che propone una composizione per modelli gerarchicamente organizzati? I risultati sembrarono più che soddisfacenti e una volta colto il ragionamento del modello di fondo , evidenti, esplosivi.

I moderni software offrono delle gerarchizzazioni estremamente raffinate ed efficienti tanto da non risultare così evidenti: mi riferisco a quei programmi che conosco e utilizzo (archicad, 3d studio), è possibile lavorare con modelli base (oggetti) estremamente flessibili e in grado di rispondere a tutte esigenze mentre il software in automatico opera delle gerarchizzazioni intelligenti (più o meno) intelligenti, laddove l' automatismo non soddisfa è evidente che è possibile modificare i parametri operativi.

Non meraviglia a questo punto la possibilità di effettuare in tempo reale un computo estimativo dell' opera e quindi operare delle scelte anche in funzione del parametro economico.

Rispetto a dodici anni or sono sono sempre più forti e bilaterali le relazioni che legano le software-houses e gli utenti...ogni sito ufficiale presenta oggi un link in cui imbucare i suggerimenti degli utenti ai programmatori che da parte loro rendono il canale della personalizzazione del software sempre più semplice da gestire ( sia esso autolisp per la autodesk o gdl per archicad).

Le potenzialità che ci offrono oggi i moderni software, accompagnati dall' elevata potenza ormai a disposizione di tutti dell' hardware domestico, dona un allargamento delle visuali progettuali, ha ragione Romoli quando dice che Rietveld realizzò la sedia rossa e blu anche in funzione delle potenzialità dellae tecnologie dell' epoca, quando Gehry pensa al Guggenheim sa che potrà esistere, che la tenica lo assiste e conosce bene il titanio.

E oggi?Sì, oggi...perchè il Guggenheim è cosa di dodici anni orsono...

 
 
 

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