SMITH & WESSON MOD.
386 CAL. .357 MAGNUM
Con l’impiego di materiali un tempo impensabili,
la Smith & Wesson apre nuovi scenari per i revolver.
È il caso ad esempio di questo “Mountain
Lite” calibro .357 Magnum che pesa poco più che mezzo chilogrammo
di Massimo Castiglione
Quest’anno la Smith & Wesson festeggia il
suo centocinquantesimo anniversario, un traguardo certo ambito fra i costruttori
di armi e fra le imprese industriali in genere. Celebra questa ricorrenza
all’insegna del costante rinnovamento dei suoi prodotti e della ricerca
tecnologica, quasi per porre l’accento sull’esistenza di un filo conduttore
che da un secolo e mezzo a questa parte contraddistingue le armi S&W.
Fra l’altro, proprio cinquant’anni fa la S&W introdusse i primi revolver
con fusto di lega leggera (modelli “Airweight”), rompendo per la prima
volta il tabù del “tutto d’acciaio”; è interessante ricordare
che durante le prove di mezzo secolo fa furono sperimentati anche dei revolver
con tamburo di lega leggera, ma la tecnologia dei materiali non garantiva
ancora la necessaria robustezza.
In tempi più recenti abbiamo assistito
all’introduzione del titanio, un metallo più leggero e più
robusto dell’acciaio che può sostituire quest’ultimo per la costruzione
di importanti parti del revolver. Oggi siamo ai revolver Smith & Wesson
della linea “AirLite Sc”, costruiti in buona parte con una lega di alluminio
e scandio che fornisce caratteristiche di leggerezza e robustezza impensabili
fino a pochi anni fa
Che elemento!
Lo scandio è un elemento chimico
scoperto nel 1879 da Lars Nilson, che lo rinvenne in un minerale chiamato
Euxenite, abbondante in Scandinavia (da cui il nome). Un altro minerale
contenente lo scandio è la thortveitite, presente nella Norvegia
e nel Madagascar. Allo stato di elemento libero, lo scandio si presenta
come un metallo di colore bianco argenteo, che all’aria si ossida facilmente;
in natura si trova però solo combinato con altri elementi e la sua
estrazione è particolarmente laboriosa, cosa che lo rende molto
costoso.
Dopo aver scoperto un grosso giacimento
di scandio in Ucraina, verso l’inizio degli anni Settanta i russi cominciarono
a sperimentare delle nuove leghe con questo metallo e l’alluminio, accorgendosi
ben presto che ne derivava un materiale con caratteristiche di robustezza
e resistenza allo stress veramente notevoli. In particolare, le normali
leghe d’alluminio sono caratterizzate da una struttura piuttosto grossolana
e irregolare, cosa che porta a rotture e ad “affaticamento” del materiale;
l’aggiunta di una piccola quantità di scandio dà invece luogo
a una lega con una struttura più fine, regolare e resistente alle
sollecitazioni ripetute.
La lega di scandio e alluminio è
stata impiegata per la costruzione dei caccia Mig e per l’industria missilistica
russa; con la caduta della Cortina di ferro è iniziata la sua diffusione
anche in Occidente.
Un revolver da montagna
La linea di revolver S&W “AirLite Sc”
comprende sei modelli in cui il fusto, il giogo e il manicotto della canna
sono di lega di alluminio e scandio, il tamburo è di titanio, mentre
l’anima della canna è d’acciaio inossidabile. Fa parte di questa
serie il modello “386 Sc Mountain Lite” calibro .357 Magnum, di cui ci
occuperemo in queste pagine; ricordiamo che la Smith & Wesson vanta
una rispettabile tradizione in fatto di revolver “da montagna”, ossia di
modelli speciali alleggeriti destinati all’equipaggiamento da escursione
che possono essere utilizzati per particolari cacce (tipicamente americane),
nonché per difendersi da certe aggressioni. Il caso classico è
quella del puma, che può balzare alle spalle del cacciatore e fargli
perdere il fucile ma non un revolver, che è portato addosso alla
persona e rimane quindi nella disponibilità dell’aggredito anche
in caso di caduta.
Il revolver Smith & Wesson “386” è
costruito sul telaio intermedio “L” e il tamburo vanta una capacità
di 7 camere. Monta una corta canna da tre pollici e un ottavo (79 mm) che,
come abbiamo spiegato, vanta una struttura composita costituita dall’anima
d’acciaio inossidabile intubata in un manicotto esterno (a profilo conico)
di lega d’alluminio e scandio. Nell’angolo del fusto, sopra al cono di
forzamento, i tecnici della Casa di Springfield hanno previsto un inserto
costituito da un piccolo lamierino d’acciaio piegato ad angolo acuto che
ha la funzione di proteggere uno dei punti tradizionalmente più
stressati del revolver dalle violente erosioni termiche provocate dalla
combustione delle polveri utilizzate per il caricamento del .357 Magnum.
Nonostante la corta canna, la linea del
“386 Mountain Lite” non è per niente tozza; contribuisce a renderla
piacevole l’impugnatura di materiale gommoso Hogue “Bantam”, caratterizzata
dalla presenza degli incavi per le dita. Il suo colore nero contrasta con
i toni di grigio dell’arma (il tamburo di titanio è un po’ più
scuro del fusto) e un ulteriore tono cromatico deriva dal mirino a fibra
ottica di colore rosso. In caso di luminosità ambientale anche non
particolarmente forte la sua visibilità cresce sensibilmente e,
di conseguenza, migliora la facilità di acquisizione. Il vantaggio
indotto da questo mirino è massimo nei casi in cui la luce è
molto forte e proviene dalle spalle del tiratore e l’arma è puntata
contro un bersaglio di colore scuro: con delle mire convenzionali si hanno
delle obiettive difficoltà di collimazione. Il mirino a fibra ottica
è accoppiato alla classica tacca di mira regolabile S&W, in
questo caso dotata di foglietta con finestra a “V”.
Sempre per quanto riguarda la componentistica,
il “386 Mountain Lite” è equipaggiato con un bel cane da tiro con
ampia cresta zigrinata e da un grilletto, di tipo stretto, con superficie
d’appoggio liscia.
L’organizzazione meccanica è quella
che tradizionalmente equipaggia i revolver della Casa di Springfield, con
tutti gli aggiornamenti introdotti nell’ultimo decennio (percussore flottante
nel fusto, parte posteriore del grilletto scavata eccetera), cui purtroppo
si deve aggiungere l’ormai immancabile chiusura di sicurezza a chiave che
tutti i costruttori sono ormai costretti a incorporare nelle loro armi
per uniformarsi alle assurde leggi in vigore in certi stati USA. In questo
caso, la Smith & Wesson ha previsto una chiavetta (solo simile a quella
comunemente utilizzata per le manette) che s’inserisce in un foro ricavato
sul lato sinistro del fusto. L’inserimento di questo congegno blocca lo
scatto e provoca anche la fuoriuscita, accanto al cane, di una sorta di
“bandierina” di lamierino che avvisa l’utente della condizione in cui si
trova l’arma.
Note conclusive
Fino a non molti anni fa nessuno avrebbe
ipotizzato la possibilità di un revolver “full size” calibro .357
Magnum pesante poco più di mezzo chilogrammo. Questa invece è
una realtà che rischia di diventare una consuetudine: è pur
vero che un revolver “da montagna” è un’arma di nicchia, ma l’impiego
della lega di alluminio e scandio è ormai estesa anche alle armi
da difesa, a fronte della richiesta sempre più generalizzata, da
parte dell’utenza, della riduzione del peso delle armi che debbono essere
portate a lungo. Va da sé che queste armi alleggerite all’inverosimile
hanno doti di “sparabilità” modeste, anche perché ? nel caso
in esame ? il costruttore non ha previsto alcun dispositivo per la riduzione
del rinculo (freno di bocca, Hybrid System eccetera).
A fronte degli elevati contenuti tecnologici,
al giorno d’oggi tranquillamente definibili come elitari, il revolver Smith
& Wesson “386 Mountain Lite” è venduto a un prezzo che ci pare
equo, anche considerando che è destinato a diventare uno degli S&W
da collezione del futuro.
Le schede di ARMI
Costruttore: Smith
& Wesson ? Springfield (Massachusetts) ? USA ?
Importatore: Bignami
spa ? Via Lahn, 1 ? 39040 Ora (BZ) ? Tel. 0471/803000 ? Fax 0471/810899
Modello: 386 Mountain Lite
Tipo: revolver a telaio chiuso con tamburo
ribaltabile lateralmente
Calibro: .357 Magnum
Canna: lunga 79 mm (3” 1/8)
Sistema di percussione: indiretto, a mezzo
cane esterno su percussore flottante nel fusto
Alimentazione: tamburo ruotante in senso
antiorario con 7 camere
Congegno di scatto: ad azione mista (singola
e doppia)
Estrattore/espulsore: a stella, comandato
da astina
Mire: mirino a fibra ottica, tacca di mira
regolabile nei due sensi con finestra a “V”
Congegni di sicurezza: automatico, incorporato
nello scatto, manuale a chiave amovibile che blocca lo scatto
Impugnatura: guancette Hogue Bantam di materiale
gommoso
Peso: 525 grammi
Lunghezza totale: 206 mm
Materiali: fusto, giogo e manicotto canna
di lega di alluminio e scandio, tamburo di titanio, anima della canna d’acciaio
inossidabile
Prezzo indicativo al pubblico: 1.180 euro
Numero d’iscrizione al Catalogo nazionale:
13063
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