Il sistema arma-munizione Far
Quando l’architetto Antonio Cudazzo ebbe l’idea
per la prima volta, certo non si immaginava minimamente che la cosa avrebbe
davvero preso campo. Eppure, a circa 5 anni di distanza da quella prima
pensata notturna, il Far System è oggi una realtà industriale
sia per i costruttori di armi che per quelli di munizioni.
Ma in che cosa consiste realmente il Far System,
a prescindere dal significato per esteso dell’acronimo che sta per Fast,
Accurate, Reliable (veloce, preciso, affidabile)? I nostri lettori ricorderanno
la chiara sintesi teorica pubblicata, a firma del collega Guido Ferrari
sul numero scorso di Armi magazine: ad essa non dobbiamo che aggiungere
che il Far System parte da una scelta industriale basilare, legata alla
possibilità di impiegare le munizioni nei due (per ora) calibri
Far in armi con fusto non modificato. In altre parole, l’appetibilità
industriale dei nuovi calibri è strettamente legata alla possibilità
di camerarli in armi sostanzialmente esistenti (fusti in classe .45 o .38
Super Auto) per le quali è generalmente sufficiente semplificare
il gruppo canna-carrello.
I costruttori di pistole semiautomatiche pertanto,
si trovano di fronte ad una sostanziale semplificazione del processo costruttivo
della canna e del carrello-otturatore (nessun risalto di chiusura, nessun
recesso, nessuna rampa, asola o bielletta di attuazione della chiusura
geometrica, canne cilindriche e rettilinee, molle normali "single coil"
e così via, mantenendo del tutto inalterati i fusti esistenti, persino
in un dettaglio trascurabile ma costosissimo a modificarsi, come il caricatore.
Il 9mm Far infatti, si alimenta da un normale caricatore .38 Super Auto,
così come il futuro (ma già omologato) 10mm Far alimenta
da un caricatore 10mm Auto.
Risulta evidente a chiunque quindi che il
Far System può essere impiegato liberamente da tutti i costruttori
di armi che dispongano di semiautomatiche nei calibri cosiddetti "lunghi",
ossia pari o superiori a 32 mm di lunghezza totale (quindi i vari .45,
il .38 Super Auto, il 7,63 Tokarev o .30 Mauser, il .30 Carbine, i 9 Winchester
Magnum e così via).
Dall’altra parte della barricata, ossia sul
fronte dei costruttori di munizioni, si apre un varco nella stagnazione
più totale in termini di innovazione: finalmente, pur sempre restando
nel campo delle munizioni metalliche a fuoco centrale e che per di più
impiegano palle di diametri conosciuti e diffusi, le prospettive di ricambio
generazionale sono notevoli.
Il Far System inoltre è foriero di
grande affidabilità: il 9mm Far infatti funziona sempre, con palle
di peso agli estremi, con pesate di polvere ridottissime o esagerate, con
caldo e freddo estremi, con tutti i tipi di molla, con carrelli di peso
molto dissimile. E tutto questo è del resto intuitivo: se da un
canto una pistola semiautomatica con chiusura geometrica può essere
caratterizzata da un funzionamento critico a causa delle variabili quali
ad esempio la mano del tiratore, perchè assorbono la quasi totalità
dell’energia balistica nell’attuare il ciclo di fuzionamento geometrico,
con il Far System l’arma funzionerebbe anche "in aria libera" (ossia senza
il vincolo ergonomico del tiratore).
Ricordo a tal proposito due prove condotte
anni addietro con le armi americane della Intratec, delle piccole semiautomatiche
con chiusura a massa in calibro 9x19 e .45 Acp. ebbene, tutte e due le
armi non funzionavano nel ciclo semiautomatico se impugnate debolmente,
ad indicare che la funzione elastomerica della molla era in quel tipo di
arma critica e preminente.
In realtà, il Far System non è
un sistema d’arma-munizione "a massa" puro. La differenza è sottile,
in quanto "la massa" otturatrice in realtà conta fino ad un certo
punto, o meglio, la massa del carrello otturatore può essere anche
notevolmente variabile, dato che il bossolo in realtà opera anche
una chiusura geometrica. Tant’è vero che, in mancanza di esso e
in un’arma del tutto uguale, il bossolo normale esploderebbe. Possiamo
quindi considerare il Far System come un tipo di chiusura del tutto nuovo,
che potrebbe essere definita a "massa ritardata".
38 S.A. che spara come il 9x21
Lo sviluppo del 9mm Far e stato lento e ponderato.
In particolare, gli aspetti costruttivi del bossolo, componente che di
fatto costituisce la vera innovazione e il cuore del sistema, hanno richiesto
lunghi studi teorici e di pre-industrializzazione.
Il brevetto mondiale depositato dall’architetto
Antonio Cudazzo è infatti centrato sul disegno interno del bossolo
in questione, che di fatto opera la chiusura temporanea dell’arma che lo
ospita, consentendo su di essa le innovazioni e semplificazioni che vedremo.
Per la produzione industriale dei nuovi calibri,
Cudazzo si è rivolto al più qualificato costruttore mondiale
in termini qualitativi, detentore di numerosi records mondiali, sia nel
campo delle munizioni a fuoco centrale che a percussione anulare: la Nammo-Lapua
finlandese. Questa ricerca della qualità era dettata anche dai valori
balistici intrinseci ai nuovi calibri: il 9mm Far infatti, o anche 9x24
Far, è una munizione che ricalca grosso modo i valori pressori e
prestazionali di un .38 Super Auto, con 400 metri tondi di velocità
alla bocca con palla da 124 grani, contro i 360 massimi di un 9x21Imi,
calibro di riferimento italiano.
Siamo dunque al cospetto di un fattore Major
per quanto riguarda le competizioni IPSC, ma che offre, per la prima volta
nella storia delle armi semiautomatiche, i vantaggi della chiusura a massa
con calibri balisticamente superiori. E’ peraltro ovvio che, nel salire
di potenza con i calibri a fuoco centrale per arma corta semiautomatica,
si amplificano le risultanti all’azione balistica: quindi rilevamento,
rinculo, oscillazioni, torsioni e così via. Le tradizionali canne
oscillanti dei sistemi di chiusura geometrica Colt-Browning-Petter e derivate,
con l’aumentare della velocità di ciclo dovuta al potenziamento
dei calibri impiegati, producono accelerazioni e decelerazioni istantanee
della massa anche rilevante della canna: il Far System azzera questo tipo
di problema, dato che la canna resta del tutto immobile, a vantaggio di
un più immediato rientro dell’arma in batteria. La questione molla
di recupero è un altro punto che il Far System mette a segno sulla
strada del miglioramento: pur presentandosi con potenze balistiche ai vertici
della categoria calibrale, il 9mm funziona magnificamente con molle preferibilmente
deboli, da 9x19 o anche da 7,65. Questa caratteristica implica un altro
fondamentale vantaggio pratico: il carrello Far System è in grado
di arretrare molto più rapidamente grazie ad una spinta notevole
(quella di un .38 Super Auto) senza poi assorbire alcuna energia per compiere
il lavoro di apertura geometrica svincolandosi dalla canna e senza essere
antagonizzato da una molla esasperata. Tutto questo si traduce in una velocità
di ciclo che, oltre ad essere marcatamente superiore a quella di un tradizionale
sistema geometrico, consente il mantenimento della linea di mira in modo
ottimale.
Questo aspetto del controllo balistico risulta
evidente nelle Limited Far 9mm allestite da Tanfoglio per Eric Grauffel.
La prova a fuoco di Eric Grauffel
Il campione del mondo IPSC in carica Eric
Grauffel è un giovane di poche parole ma simpatico e sempre sorridente.
I suoi occhi chiari sono il centro dell’attenzione e appare evidente anche
ad un profano, che il suo sguardo è la finestra su una macchina
micidiale fatta di percezione, decisione istantanea, controllo totale delle
reazioni psico-fisiche. Vederlo sparare è una vera soddisfazione:
l’errore o l’indecisione sembrano impossibili e tutto si svolge come in
un film, velocemente e prevedibilmente. I bersagli cadono uno dopo l’altro
in sequenze e con velocità quasi ridicole, sembra che Grauffel giochi
in uno di quei baracconi del Luna Park, dove i tiri sono di due o tre metri
e si vincono i "peluche". Il suo cambio caricatore è del tutto invisibile
all’occhio umano: abbiamo testimoniato personalmente, grazie ad un video
al rallentatore, che il secondo caricatore è inserito e l’arma chiusa
con un colpo camerato quando il primo caricatore non ha ancora toccato
terra.
Con il Far System e la Limited Custom Tanfoglio
9mm Far, i 2 colpi a bersaglio, il cambio caricatore e altri due colpi
a bersaglio hanno più volte marcato tempi inferiori a 2 secondi,
mostrando un controllo dell’arma eccezionale e immediato, pur avendo Grauffel
sperimentato con il nuovo sistema per mezz’ora sì e no.
In particolare, la prova del Far System nella
Limited si è svolta nell’arco di circa 2 ore, nel corso delle quali
Grauffel ha sparato un totale di poco inferiore ai 1000 colpi, in tre armi
diverse.
La prova ha impegnato armi e tiratore in tutte
le fasi più classiche delle gare IPSC: dai piattini a 10 metri,
ai poppers ingaggiati per la verifica della precisione a distanza, anche
a 50 e persino 70 metri, alle doppiette con cambio caricatore, alle sequenze
rapide di 18 colpi per verificare l’affidabilità del sistema.
Ho potuto personalmente verificare un solo
malfunzionamento sulla totalità dei colpi sparati, consistente in
un "camino": un colpo non sparato liberato troppo presto da uno dei 5 caricatori
a disposizione, evidentemente non perfetto. Tale malfunzionamento inoltre
si è verificato durante lo sparo del secondo caricatore di 5 colpi
impegnato dall’inizio della prova: da allora in poi, le armi hanno funzionato
alla perfezione fino all’esaurimento dei colpi. Ricordo inoltre che tutte
le armi impegnate avevano sparato 10 colpi di collaudo la sera prima, sul
filo di lana dell’approntamento per la prova del giorno successivo.
Non sono stato autorizzato a divulgare le
impressioni personali di Eric Grauffel sul Far System: evidentemente si
tratta di un asso nella manica che la Casa gardonese e il campione del
mondo preferiscono tenersi, in vista dei Campioniati Europei del prossimo
novembre 2001. Ciò che tuttavia mi sento in grado di dire senza
dispiacere nessuno, è quanto risulta evidente dall’osservazione
del Far System nelle mani di un vero fuoriclasse. La Limited 9mm Far, pur
impiegando munizioni con caricamento davvero potente e non essendo dotata
di compensatori, presenta una cadenza di tiro notevolissima, una stabilità
in batteria certamente superiore ad un’arma simile con chiusura geometrica
e, soprattutto, un’affidabilità che diventerà presto proverbiale,
nonchè standard di riferimento per le armi semiautomatiche e per
le munizioni a fuoco centrale.
Le altre armi catalogate
Ho potuto brevemente analizzare e fotografare
il primo lotto di armi Tanfoglio catalogate in 9mm Far System nella seduta
dell’Ufficio del Catalogo Nazionale di martedì 5 dicembre ultimo
scorso. Per la precisione, esse sono la Force Combat Far, la Force Carry
Far, la T-95 Far e la Limited Custom Far, arma quest’ultima per la quale
è stata ottenuta la catalogazione sportiva. Tutte le armi sono caratterizzate
dal marchio Far in rosso Ferrari, laccato su ambedue i lati del carrello,
nei pressi della volata. Mi conferma l’architetto Cudazzo, che tutti i
costruttori di armi semiautomatiche in Far System apporranno tale marchio
"di sicurezza" sulle armi, al fine di distinguere immediatamente un gruppo
canna-carrello Far da uno geometrico, anche nel caso di una sostituzione
di fusto.
Vorrei a questo punto soffermarmi brevemente
sulla affidabilita e sicurezza di funzionamento del Far System in armi
destinate al Law Enforcement e alla difesa personale. La mossa di Tanfoglio
appare abbastanza evidente, con la catalogazione di ben due modelli di
Force con fusto in polimero: disporre di un calibro molto potente in armi
leggere vocate al servizio di polizia, caratterizzate da un sistema ad
alta affidabilità.
In particolare, le armi destinate al Law Enforcement,
che non spareranno mai i quantitativi di munizioni di un’arma sportiva
ma che, al contrario, risiedono per la maggioranza del tempo in un’armadietto,
debbono poter essere affidabili sin dal primo caricatore impegnato e non
richiedere "rodaggi" più o meno lunghi, troppo spesso indispensabili
a pistole con chiusura geometrica. Se aggiungiamo a questo la già
avviata corsa europea per la sostituzione del calibro NATO per arma corta
prevista per il 2004, è facile tirare alcune conclusioni...
Presto le munizioni Lapua
Dalla Finlandia giungono buone notizie per
quanto riguarda il 9mm Far. Interpellati direttamente, all’Ufficio Ricerche
e Sviluppo ci confermano l’arrivo del primo lotto di prova delle nuove
munizioni a cavallo dello Shot Show, dove peraltro esse verranno probabilmente
presentate in forma ufficiale. Prematuro dire quali saranno i valori balistici
della munizione standard di riferimento: certamente saremo vicini ai 400
metri al secondo del .38 Super Auto (palla da 124 grani) con pressioni
sovrapponibili a quelle del calibro americano.
Per i prezzi, buio pesto: alcune voci confermano
un costo finale al pubblico simile a quello del .38 Super Auto, altre che
il 9mm Far costerà appena di più, ma avvantaggiandosi della
probabile aumentata vita di ricarica, aspetto non trascurabile per tutti
coloro che lo volessero impiegare per il tiro sportivo.
I tempi dovrebbero esser rapidi: considerando
che le prime armi Tanfoglio saranno disponibili presumibilmente dalla primavera,
le munizioni dovrebbero venire distribuite parallelamente.
E’ pertanto ipotizzabile che il Far System
faccia la sua comparsa ufficiale sul campo di gara italiano sin dalle primissime
competizioni di aprile e maggio, preparando il terreno al grande appuntamento
di novembre 2001, per gli Europei.
Piccola e ultima anteprima, in conclusione:
sembra di capire che Tanfoglio abbia intenzione di allestire una vera e
propria "Squadra Corse Far", selezionando alcuni dei migliori tiratori
italiani...I "nostri" sono avvertiti.