KAHR ARMS K40  calibro.40 S&W

È stata da poco catalogata in Italia la pistola semiautomatica Kahr in calibro .40 Smith & Wesson. Si tratta di un’arma fabbricata negli Stati Uniti dalla Kahr Arms di Worcester ed è disponibile in calibro 9 millimetri Parabellum e in calibro .40 Smith & Wesson nel paese di origine. Quest’ arma è appena arrivata in Italia ed abbiamo avuto modo di provarla nell’unico calibro per ora catalogato, e cioè il .40 S&W.

La sua vocazione è la difesa
Siamo di fronte ad un’arma da difesa personale, di prontissimo impiego e funzionante solamente a doppia azione. Il costruttore non è una firma "storica" del panorama armiero statunitense, e ci risulta conosciuto da pochi anni. Ciononostante ha saputo realizzare come vedremo di seguito un’interessantissima pistola da difesa, realizzata interamente in acciaio, e di agevole porto visto soprattutto lo spessore particolarmente ridotto rispetto al calibro in cui è camerata.
Sarebbe stato interessante avere a disposizione anche il modello in 9 mm per una prova comparativa, ma tale versione non è per ora catalogata nel nostro paese. Detta versione, da quanto abbiamo avuto modo di sapere, è di dimensioni ancor più ridotte rispetto al .40 e quindi più portabile.
Tra l’altro la scelta progettuale di questo fabbricante si è rivolta verso materiali tradizionali, essendo l’arma fabbricata completamente in acciaio (anche il fusto) e quindi tutto sommato abbastanza pesante rispetto a prodotti della concorrenza (vedi ad esempio la Glock, arma eccezionale e più leggera rispetto alla Kahr ma di dimensioni ? cfr lo spessore - leggermente maggiori).
Tornando alla nostra Kahr, notiamo che esteticamente e sotto molti versi anche meccanicamente la somiglianza al sistema ideato da Gaston Glock  per le sue pistole è evidente.

Una doppia azione falsa
La chiusura dell’arma è geometrica a corto rinculo, e anche nella porzione di canna che ospita la camera di cartuccia, sul cui spigolo anteriore si appoggia il bordo anteriore della finestra di espulsione, la Kahr mostra la sua somiglianza con le Glock. La parte inferiore del monoblocco della canna ospita un’asola che muovendosi sul chiavistello di chiusura permette alla canna di svincolarsi dal carrello durante il suo moto retrogrado provocato dallo sparo. L’ arma spara  esclusivamente a doppia azione: infatti l’organizzazione meccanica dello scatto ricorda molto da vicino quello delle pistole Glock. A questo punto apriamo una parentesi. Benchè generalmente e solo per comodità si faccia riferimento alle Glock e alle pistole simili come in "sola doppia azione" o "Dao" in realtà il loro sistema di scatto è a singola azione con precarica del percussore. Questo significa che una volta scaricato il percussore, questo rimane in posizione di riposo finchè non viene riarmato dal moto retrogrado del carrello (sia durante il ciclo di sparo sia manualmente, se l’arma è scarica); non sarà invece possibile riportare il percussore in stato di carica agendo sul grilletto, come avviene con una "Dao" vera e propria o con un revolver in doppia azione. Sulla Kahr K40 non ci sono quindi sicure oppure pulsanti da azionare, e l’arma è di prontissimo impiego. E’ presente solo una sicura automatica al percussore. Il funzionamento in sola doppia azione presenta il suo limite operativo solo nel caso in cui si azioni il grilletto ed il colpo non venga esploso; a tal punto non rimane altro che scarrellare per espellere la cartuccia non esplosa e camerarne una nuova, visto che tale meccanismo non è una doppia azione convenzionale e non consente di ripetere la percussione azionando esclusivamente il grilletto.

Ha la rigatura poligonale
Passando poi alla canna dell’arma, notiamo che è lunga 3,5 pollici (circa mm 89), ha una rigatura del tipo poligonale, e il passo è 1-16 ad andamento destrorso. La soluzione poligonale consente come sappiamo di ottenere a parità di lunghezza di canna una velocità maggiore del proiettile dovuto al minore attrito tra lo stesso e le pareti della canna e anche dal fatto che con tale tipologia costruttiva si riesce ad ottenere una maggiore "tenuta" dei gas di sparo. Unico handicap di questo tipo di rigatura si ha usando palle in piombo; infatti come sappiamo i "profili" interni non sono netti come nelle rigature convenzionali e stabilizzano di conseguenza meglio un proiettile blindato anziché uno in piombo.

Sicura ma senza sicure
Abbiamo detto che esternamente non sono presenti leve e pulsanti di sicure da azionare manualmente; è presente la sicura automatica al percussore, che consente di portare l’arma con il colpo in canna in tutta tranquillità (tale sicura infatti impedisce al percussore di raggiungere l’innesco della cartuccia in camera se il grilletto non viene premuto a fondo, disimpegnando di conseguenza un pulsante posto all’interno del carrello avente la funzione meccanica di lasciare scorrere o meno il percussore stesso). Questo tipo di sicura appesantisce di conseguenza un po’ il peso dello scatto, ma è presente sulla maggior parte delle pistole semiautomatiche di costruzione attuale. Nella pratica infatti se l’arma dovesse cadere dalla parte della volata, tale sistema impedisce appunto degli spari accidentali dovuti al fatto che il percussore con la sua massa seppur relativa riesca a raggiungere l’innesco con sufficiente moto per farlo detonare. La K 40 pesa scarica circa 690 grammi, con una capacità del caricatore di 6 colpi. È leggermente più pesante della Glock, con una capacità di colpi inferiore, ma come detto molto più portabile soprattutto per lo spessore inferiore a quello della suddetta pistola austriaca. Questo leggero aumento di peso si traduce però in una maggiore controllabilità nel tiro rapido, ed è più evidente naturalmente quando si utilizzano i munizionamenti del .40 S&W più "pesanti" (i pesi delle palle del calibro di cui stiamo parlando hanno un range dai 135 grs ai 180-190 grs).

Organi di mira tarati in fabbrica
Esaminando poi gli organi di mira, troviamo nella parte anteriore il classico mirino a lama mentre nella parte posteriore siamo in presenza di una tacca di mira convenzionale, con una finestra ampia per un rapido allineamento, e dei riferimenti di colore bianco su entrambi gli organi di mira sia anteriori che posteriori per aiutare anch’essi un veloce riallineamento dell’arma nel tiro. La tacca di mira posteriore è possibile regolarla in derivazione (operazione comunque da far fare ad un armiere specializzato in quanto la tacca è posta in un incastro a coda di rondine); sull’esemplare provato comunque tale operazione non è stata necessaria in quanto le mire erano già tarate esattamente. Continuando l’esame dell’arma, notiamo sul lato sinistro che gli unici comandi presenti sono la leva dell’hold-open e il pulsante di sgancio caricatore, posto quest’ultimo alla base della guardia del grilletto. Le guancette sono in materiale plastico nero, ben grippanti, e tenute in sede da due viti ciascuna.

Lo smontaggio dell’arma
Dopo avere tolto il caricatore e scarrellato per controllare che l’arma sia scarica, portare il carrello stesso in apertura e bloccarlo in tale posizione con la leva dell’hold-open.
Poi si procederà ad estrarre la leva dell’hold-open dalla parte sinistra, (magari battendo leggermente con un martello di gomma dalla parte opposta la testa della leva appunto per agevolarla nell’uscita dal fusto). A questo punto sfiliamo il carrello in avanti, facendo attenzione alla molla di recupero che in questa fase è compressa. Dopo avere sfilato il carrello, si può procedere a togliere l’asta guidamolla e la relativa molla di recupero liberando di conseguenza la canna stessa. Questa operazione è più che sufficiente per la normale pulizia, ed ulteriori smontaggi  non sono necessari ed eventualmente devono essere eseguiti solo da personale esperto. Per il rimontaggio, si procede in maniera inversa. Dopo questa operazione ed esaminata la meccanica interna,  possiamo ulteriormente comprendere che anche questo nuovo tipo di pistola semiautomatica è tutto sommato convenzionale e non ha inventato niente di nuovo.

Presentazione elegante
L’arma viene consegnata in una elegante scatola in materiale plastico nero, con accluse la garanzia, il libretto di istruzioni, un lucchettino per la chiusura della stessa scatola. È presente il caricatore di riserva, uguale a quello inserito nell’arma ed anche esso dotato di un piccolo pad in materiale plastico con funzioni di appoggio per una presa più confortevole.
 

La prova a fuoco
L’arma si è dimostrata particolarmente stabile durante le ripetizioni veloci, con una precisione più che sufficiente per l’impiego cui è destinata.
Il funzionamento è stato ineccepibile e l’arma ha sempre alimentato correttamente anche con palle di tipo hollow-point (semiblindate a punta cava). L’arma ha uno scatto pulito, con una corsa del grilletto media. Il peso dello scatto si "sente" meno, complice anche il grilletto largo che offre un’ampia superficie di appoggio.

Conclusioni
Valida arma da difesa personale; l’unico difetto potrebbe essere la scarsa capacità di colpi a disposizione; per il resto siamo di fronte ad un prodotto estremamente ben rifinito, affidabile, disponibile in un calibro potente, e di porto agevole. Non ha sicure manuali, e una delle caratteristiche più interessanti è data proprio dal fatto che è di prontissimo impiego. Il prezzo  è piuttosto alto, ma è dato anche dal fatto che il dollaro oramai è a livelli stratosferici. Si tratta comunque di un’ arma senz’altro al di sopra della media anche per la costruzione accurata e ben rifinita anche nelle parti interne.

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