Un Revolver D'élite
Il primo revolver "Trident" di Renato
Gamba comparve nel 1976; era un modello da difesa con canna da due
pollici in calibro .38 Special. Nel corso degli anni, come avviene per
la maggior parte delle armi, è stato interessato da una costante
evoluzione che ha portato come punto d'arrivo alla versione "Trident Match",
specifica per l'attività di tiro, di cui si parla in queste pagine.
È disponibile in due calibri: .38 Special (modello "Trident Match
900") e .32 S&W Long ("Trident Match 901").
Balza all'occhio l'innegabile eleganza delle
forme; il massiccio contrappeso, calettato sulla canna e recante i congegni
di puntamento, ben si armonizza nel disegno d'insieme, creando un effetto
estetico piacevole. All'occhio dell'intenditore non sfugge l'eccellente
livello di lavorazione dell'arma: le finiture la dicono lunga sull'indiscussa
bravura del costruttore gardonese. Dal punto di vista della maneggevolezza,
abbiamo un revolver ottimamente equilibrato (molto oculatamente il peso
è stato spostato in avanti) che non è particolarmente pesante.
D'altra parte deve padroneggiare delle cartucce "morbide", il cui rinculo
è benissimo mitigato dal chilogrammo di peso che il "Trident Match"
fa registrare sulla bilancia.
LA MECCANICA
È mutuata dai Colt "classici". Abbiamo
pertanto un revolver a telaio chiuso con tamburo basculante sul lato sinistro
dotato di cane esterno e di congegno di scatto ad azione mista (singola
e doppia), con percussore flottante nel fusto. La canna è avvitata
a caldo sul fusto; su di essa è calettato il vistoso contrappeso,
fissato tramite viti. Sul lato sinistro dell'arma è presente una
cartella (fissata con due viti), la cui rimozione dà accesso alla
meccanica. La spinta cinetica del cane è fornita da una molla a
lamina a "V"; il rebbio inferiore della stessa molla provvede pure al ritorno
in posizione del grilletto tramite una lunga leva. La chiusura del tamburo
(unica) è data da un cilindretto, solidale al tasto di apertura,
che fuoriesce dallo scudo del fusto e s'inserisce al centro dell'estrattore
stellare. Il congegno di sicurezza automatico è dato da una leva,
comandata da rinvii, che s'interpone fra fusto e cane (impedendo in questo
modo ogni indebito contatto fra percussore e capsula d'innesco della cartuccia)
quando il grilletto non è completamente premuto.
LE MIRE
I congegni di puntamento sono ben curati.
L'esecuzione del mirino (a tronco) garantisce un'immagine alquanto nitida,
poiché la faccia rivolta verso il tiratore rimane sempre in ombra
e non tende quindi a riflettere la luce ambientale. La tacca di mira è
regolabile nei due sensi: in altezza tramite una vite convenzionale (a
click), in derivazione grazie al pomello zigrinato posto sul lato sinistro.
Quest'ultimo comando è parecchio comodo e consente una regolazione
molto fine, anch'essa a scatti. La finestra è ricavata su una foglietta
avvitata al corpo dell'alzo stesso; la larghezza notevole permette facilmente
al tiratore di verificare se sia in posizione perfettamente orizzontale.
GLI SCATTI
Lo scatto in singola azione è leggero
(1,3 kg), molto pronto ed esente da collasso di retroscatto; la doppia
azione, di chiara impostazione Colt, fa la felicità dei tiratori
più bravi, quelli che per intenderci tirano il grilletto d'un fiato,
senza fermarsi a bloccare il tamburo. Anche se potrebbe essere un poco
più dolce, consente un'ottima celerità di tiro. Il timing
è spinto al limite, ossia il bloccaggio del tamburo avviene quando
il cane si sta sganciando; ciò tuttavia non ha dato adito ad inconvenienti
di sorta. Ben centrata e di apprezzabile intensità la percussione;
sempre per ciò che concerne il funzionamento, segnaliamo l'eccellente
cameratura del cilindro, grazie alla quale i bossoli sparati risultano
perfettamente integri da sfiancamenti anelastici e privi di affumicature.
NOTE CONCLUSIVE
Il revolver SAB "Trident Match" di Renato
Gamba è certamente un prodotto di nicchia, destinato a una clientela
che, pur dilettandosi nel tiro a segno, non fa dell'agonismo la scelta
prioritaria e pretende (giustamente) di usare un'arma fatta in un certo
modo, rifuggendo sdegnata plastiche, leghe leggere, microfusioni e quant'altro
ci offre attualmente la moderna tecnologia. Diciamo che questo revolver
è destinato a una clientela un po' snob, che ama distinguersi con
un prodotto esclusivo o quasi.
Come abbiamo anticipato, l'eccellente maneggevolezza
è uno dei punti di forza del "Trident Match", per questo l'arma
è indicata soprattutto a chi si avvicina al tiro o, in ogni caso,
non vuole sottoporsi a stress da affaticamento.
Concludiamo, ricordando che i due modelli
del SAB "Trident Match 900" sono stati catalogati come armi sportive e
possono pertanto essere detenuti nel numero di sei esemplari in forza della
denuncia resa all'autorità. Il prezzo al pubblico indicativo (1.300.000
lire) non è proibitivo e ci pare sostanzialmente allineato con quello
della produzione americana.