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IL FASCINO DEL CROCIFISSO

 

 [32]Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me.

Gv. 12,32

 

[28]…Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: <<Ho sete>>

Gv. 19,28

 

[39]Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: <<Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!>>.

[40]Ma l'altro lo rimproverava: <<Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena?

[41]Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male>>.

[42]E aggiunse: <<Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno>>.

[43]Gli rispose: <<In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso>>.

Lc 23,39

 

[26]Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: <<Donna, ecco il tuo figlio!>>.

[27]Poi disse al discepolo: <<Ecco la tua madre!>>. E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

Gv. 19,26

 

Giovedì 12.9.1985: Guardare e venerare la Croce.

 

"Cari figli! In questi giorni (Novena per la festa dell'Esaltazione della Croce) voglio invitarvi a porre al centro di tutto la Croce. Pregate in particolare davanti alla Croce, da cui derivano grandi grazie. In questi giorni fate nelle vostre case una consacrazione speciale alla Croce. Promettete di non offendere Gesù e la Croce e di non arrecargli ingiurie.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata!".

 

 

Quando si prega davanti al Crocifisso, soprattutto quando lo si può fare senza essere disturbati, si avverte un’atmosfera particolare, inspiegabile. Nasce in noi un’intima unione con Gesù Cristo. Ma da cosa scaturisce quest’atmosfera unica ed incomparabile?

Durante il periodo di Pasqua è facile osservare una maggior affluenza di persone nelle chiese. Anche i tiepidi ed i distanti si riavvicinano alla fede. Qualcuno li attira a sé (Gv. 12,32).

Se osserviamo la Croce da un’angolatura umana proviamo ovviamente un senso di ripulsa, dato che tale simbolo evoca in noi immagini di sofferenza e di morte. Psicologicamente, quindi, applichiamo delle barriere di protezione. Nessuno di noi istintivamente desidera essere sottoposto al trattamento della Crocifissione. Ma allora come mai questo simbolo, unico ed irripetibile, ci affascina? Come mai ci sentiamo attratti da questo Personaggio sofferente? Come mai questo simbolo di sconfitta umana ci fortifica? Ci dona un senso di pace, di commozione, di amore? Come mai un fiume di pellegrini sale ogni giorno il monte Krizevac, pregando il Rosario ed effettuando la Via Crucis, fino alla grandiosa croce in cemento che domina Medjugorje?

Perché la Croce è il simbolo dell’amore di Dio per ciascuno di noi; è la sua eterna testimonianza di quanto ci ha amati fin dalla fondazione del mondo. Quale uomo o donna ha deciso volontariamente di morire per i nostri peccati, per la nostra perdizione, per le nostre miserie, per le nostre infedeltà onde donarci la salvezza e la gioia paradisiaca? Quale potente di questo mondo ha sofferto volontariamente per noi?

Che notevole contrasto con il comportamento di molti uomini potenti, cosiddetti democratici, ed anche con l’atteggiamento di molti uomini di chiesa! Se un uomo qualunque scrive ad un governante difficilmente ottiene una risposta, ma se un miserabile si rivolge a Gesù Crocifisso riceve sicuramente il suo aiuto. Un giovane drogato, ormai disperato ed ammalato, scrisse che, entrato in una chiesa, pregò un Padre Nostro davanti al Crocifisso per chiedere aiuto. Da quel giorno la sua vita cominciò a cambiare ed egli intraprese un cammino di conversione e di salvezza. L’Onnipotente Dio (proprio come nell’episodio evangelico della piscina di Siloe) aveva ascoltato un grido d’aiuto espresso da una persona che aveva perso la fiducia negli uomini.

Gesù Crocifisso manifesta tutta la vulnerabilità del suo amore per noi. Le sue braccia spalancate ci invitano eternamente a ritornare a lui, ad abbandonare le seduzioni di satana. Ci invitano, anzi, ci supplicano di rivolgerci a Lui per ogni nostra necessità. Se osserviamo il crocifisso la dolcezza del suo amore penetra nel nostro cuore e lo trasforma. L’apparente sconfitta dell’uomo-Dio mostra invece la vittoria sul peccato, sulla morte e sulle seduzioni di satana. La preghiera quindi davanti alla Croce, effettuata col cuore, distrugge ogni male ed ogni laccio infernale; infonde (unico esempio nell’universo) sicurezza in Colui che ha dato la Sua vita per ciascuno di noi. Dal Crocifisso, ed alla resurrezione di Gesù, dobbiamo quindi imparare l’abbandono totale in Dio ed in sua Madre che ce lo ha regalato. Solo adorando la Croce possiamo apprezzare le Sue parole “Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia. Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri!” (Mt. 10,29)

 

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