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LE OASI DELLA PACE

 

 “Cari figli, oggi voglio rivolgervi questo invito: PREGATE, PREGATE, PREGATE! Nella preghiera sperimenterete una gioia grandissima e troverete la soluzione per ogni situazione difficile. Grazie per i progressi che fate nella preghiera! Ognuno di voi è caro al mio cuore, e ringrazio tutti quelli che hanno incrementato la preghiera nelle loro famiglie. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”.

Messaggio di Medjugorje - 28 marzo 1985

 

30 maggio 1985

“Cari figli, vi invito nuovamente alla preghiera del cuore. Che la preghiera, o cari figli, sia nutrimento quotidiano per voi, soprattutto in questi giorni, in cui il lavoro dei campi vi affatica a tal punto da non poter pregare col cuore. Pregate, e così potrete superare ogni stanchezza. La preghiera sarà per voi gioia e riposo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”

 

Chi è reduce da Medjugorje, soprattutto dopo aver partecipato al Festival internazionale dei giovani, prova una profonda nostalgia del clima di pace e di gioia sperimentato in quella località. Analogo discorso vale per altri luoghi di forte spiritualità (es. Fatima, Lourdes, San Giovanni Rotondo, la Basilica del Santo a Padova ecc.), anche se a Medjugorje in occasione del raduno internazionale dei giovani l’atmosfera di pace, di gioia, di commozione è palpabile.

Molti si chiedono le ragioni di tale “fenomeno” e le attribuiscono esclusivamente alle apparizioni mariane ipso facto. Ma ciò, a mio parere, è vero solo in parte.  La Madonna sicuramente, apparendo a Medjugorje, arricchisce con la sua concreta presenza la spiritualità del luogo; ma ciò che più conta sono i messaggi di Maria Santissima che fungono da motore di spiritualità. Quanti si recano a Medjugorje vivono la preghiera del Santo Rosario, si confessano, si accostano ogni giorno all’Eucarestia, adorano Gesù Eucaristia e la Croce, si nutrono della Sacra Scrittura, digiunano a pane e acqua il venerdì ed in particolari circostanze anche il mercoledì ecc.

Questo comportamento suscita una positiva risposta di Dio che concede innumerevoli grazie spirituali e fisiche. A Medjugorje le depressioni, le tristezze, i timori, le angosce ecc. scompaiono per lasciar posto alla gioia, alla pace, all’amore verso Dio ed il prossimo. Le numerose preghiere che si elevano in quel luogo lo arricchiscono di spiritualità. Come un sasso gettato in uno stagno gli effetti positivi della condotta santa di ogni pellegrino si ripercuotono positivamente sugli altri. Questa vicendevole azione crea quindi quell’atmosfera di pace che non trova eguali se non in altri luoghi di intensa preghiera. Analogamente anche le famiglie che decidono di perpetuare quanto vissuto a Medjugorje creano al loro interno delle oasi di forte spiritualità. Certamente è più facile vivere i messaggi di Maria Santissima a Medjugorje dove la Parrocchia stessa, in primis, li vive e li diffonde. Difficile invece è la continuazione di quanto vissuto in tale località nelle “lande” spiritualmente desertiche dell’Europa Occidentale.  A Medjugorje i giovani non si vergognano di acclamare Dio, di tenere la corona del Rosario in mano, di adorare l’Eucarestia e la Croce ecc. Ve lo immaginate un giovane europeo che, di sua iniziativa, da solo o in gruppo, passeggia ai bordi di qualche parrocchia con il Rosario in mano? I passanti, compreso magari qualche catechista moderno, potrebbero chiamare il 118!

A Medjugorje i sacerdoti non temono di predicare il Vangelo nella sua integralità ed ortodossia. Quanti sono stati graziati dal Signore non si vergognano di testimoniare i prodigi di Dio. Gli ex drogati certificano a parole e con rappresentazioni teatrali l’eterna verità della parabola del Figliol prodigo e meglio di tanti vescovi, preti e cristiani testimoniano con convinzione che Gesù Cristo è vivo ed è “lo stesso ieri, oggi e sempre!” (Eb. 13,8)

Chi ha vissuto questa esperienza comprende perfettamente l’importanza di vivere i messaggi della Madonna in quanto ne verifica le concretezza. Se tutti i cristiani li vivessero non esisterebbe qualche oasi della pace, ma un’unica oasi della Pace.